Santena, intervista a Massimiliano Miano sulla Forchino e non solo

Santena – 28 dicembre 2010 – «Il mio posto nel cda della Forchino non è un premio per avere appoggiato la coalizione del sindaco Benny Nicotra»: sono parole di Massimiliano Miano esponente dei Moderati che, di seguito, risponde ad alcune domande.

Massimiliano Miano come commenti la tua nomina nel cda della casa di riposo da parte del sindaco Benny Nicotra?

«Si tratta di un evento che considero positivo. Io ho già ricoperto la carica di componente del cda dal 2005 al 2007. Dopo che sono stato nominato assessore ai Servizi sociali dall’allora sindaco Gianni Ghio avevo ritenuto opportuno presentare e dimissioni. Mi sono dimesso per ragioni di opportunità, perché non mi sembrava corretto che un assessore che – tra le altre cose – eroga anche fondi al Forchino possa poi ricoprire un ruolo nel cda della casa di riposo. Senza dimissioni avrei ricoperto la veste di controllore e controllato: una roba del tutto inelegante».

Miano, il posto che hai avuto nel cda alla Forchino è un premio per avere appoggiato la Giunta Nicotra?

«No. Assolutamente no. Non è un qualcosa che ho avuto come premio per essere passato a  sostenere la coalizione del sindaco Benny Nicotra. Ricordo a tutti che – contrariamente a quanto avrebbero fatto il 99 per cento degli amministratori – io sono passato a sostenere Nicotra senza avere in cambio nessuna carica in Giunta. Certo, non nego che sono entrato nella coalizione che amministra la città a seguito di un forte impegno da parte del sindaco per farmi rientrare in Giunta. Poi però questa cosa non è andata  a buon fine. Nonostante ciò io sono rimasto fedele al sindaco. Continuo a far parte della maggioranza e lavoro in sintonia con essa».

Molti in città non ti perdonano il cambio di casacca: eletto nelle file della minoranza perché sei passato con la coalizione che ha vinto le elezioni?

«Ho dovuto compiere questa scelta di campo perché ho visto che, in tutti questi anni, da parte dell’opposizione non si è mai costruito qualcosa di positivo che andasse  a favore della città. Ho sempre e solo visto attacchi personali, mai proposte utili che andassero a favore della collettività. Dall’opposizione non è mai venuta una proposta di collaborazione con la maggioranza del sindaco. Ecco perché io sono passato tra le file della maggioranza. Aggiungo anche che solo gli sciocchi non cambiano mai idea. Comunque io non ho tradito niente e nessuno: i voti che ho preso alle amministrative sono soltanto miei. La gente sulla scheda ha scritto Miano e niente altro e io, una volta eletto, mi sono messo al lavoro per gestire il bene comune. La gente mi ha votato non per stare all’opposizione; mi hanno incaricato di lavorare per la città. Io, con i mezzi che ho a disposizione, faccio quanto posso. Ribadisco con forza che la mia nomina al Forchino non è assolutamente un pegno che il sindaco ha pagato nei miei confronti per la fedeltà dimostrata in consiglio comunale. Semplicemente io, come tanti altri, ho presentato la mia brava domanda e sono stato scelto per il mio curriculum».

Mettiamola così… Miano  che ci vai a fare nel cda del Forchino?

«In passato mi occupavo di comunicazione e immagine; avevo avviato un foglio informativo trimestrale per dialogare con la città e un sito internet: due cose che non hanno poi avuto continuità. Naturalmente potrei riprendere a occuparmi di comunicazione e immagine. Questo comunque lo vedremo: la distribuzione delle deleghe è una prerogativa del presidente della Forchino Francesco Cima. Comunque io sono una persona abituata a lavorare a servizio della città. Mi piace fare qualcosa di utile non solo per i cittadini, ma anche per me stesso. Un domani potrò pur sempre dire che, anche in questo mandato, ho fatto qualcosa; non mi piace scaldare la sedia senza essere produttivo. Mi piace lavorare. Vorrei altresì aggiungere che sarò molto onorato di poter collaborare con il dottor Francesco Cima. Di lui me ne hanno sempre parlato bene in qualità di amministratore, già sindaco della città. Ora sono onorato di poter lavorare con lui; sinora non ho avuto modo di conoscerlo nella veste di amministratore».

In consiglio comunale la maggioranza del sindaco ha la forza sufficiente per andare avanti?

«E’ vero che siamo una maggioranza risicata, ma questa coalizione può benissimo farcela a finire il mandato amministrativo. E poi, diciamolo, manca solo un anno e mezzo alla nuova chiamata alle urne. Molti elementi della coalizione che appoggia il sindaco Nicotra invece di litigare tra loro farebbero meglio a cominciare a preparare le prossime elezioni amministrative. Io penso che alcune sparate, sentite negli ultimi tempi, si sarebbero anche potute evitare. Faccio un esempio: non mi è proprio piaciuta l’assessora Borgarello quando ha sparato ad alzo zero contro le famiglie che non pagano i servizi scolastici. Forse sarebbe stato meglio fare controlli più accurati prima di mettere sotto accusa le famiglie. Dico anche che se un assessore non condivide le scelte della coalizione può sempre dire basta e – una volta per tutte – prendere le distanze con la maggioranza in cui un tempo era in sintonia. Detto questo i numeri in consiglio comunale bastano: sulla carta siamo in dodici; dieci del Pdl più me e l’esponente della Lega Nord Borgarello. Nonostante i mal di pancia della Lega Nord, fin che sarò in consiglio, il sindaco Nicotra potrà andare tranquillo»

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