Santena, Laria, il punto sul trasferimento a Castello di Annone

Santena – 21 febbraio 2011 – Dario Boni, segretario generale della Fillea Cgil di Torino, presenta la situazione dei lavoratori Laria che sono stati trasferiti a Castello di Annone dopo la chiusura dello stabilimento di strada Vecchia di Chieri, ai Ponticelli. Il sindacalista fornisce anche alcune informazioni sul nuovo stabilimento che Laria International ha realizzato in Tunisia.

«I trasferimenti degli addetti erano iniziati a luglio dello scorso anno – afferma Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil di Torino –. Una parte dei lavoratori santenesi è stata inviata a lavorare nel sito di Castello di Annone. Un’altra parte è rimasta in cassa integrazione straordinaria, che è stata aperta globalmente, per la totalità dei dipendenti Laria, che ora sono tutti sull’unità produttiva di Castello di Annone dove, in questi giorni, stanno lavorando 31 lavoratori e una decina di impiegati.Tra Santena e Asti in cassa integrazione ci sono 35 persone. A Castello d’Annone è attivo un forno».

Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil di Torino, aggiunge: «Per Laria continuano  a permanere alcune difficoltà finanziarie. A questo proposito sono da segnalare due elementi. L’altra settimana ci sono state tre ore di sciopero da parte dei lavoratori perché la Laria ritardava il pagamento degli stipendi. C’è stato un incontro sindacale dove si è concordato una sorta di piano di rientro che dovrebbe concludersi entro fine febbraio-inizio marzo. I lavoratori attendono parte degli stipendi di gennaio che sono rimasti in sospeso».

Dario Boni continua con notizie relative allo stabilimento realizzato da Laria in Tunisia. Da un accordo commerciale tra l’italiana Laria spa primaria azienda produttrice di piastrelle in klinker trafilato per pavimenti e rivestimenti e la tunisina Carthago Ceramic, produttrice di monocottura e bicottura è nata Laria International, con sede a Ezzahra: «Secondo quanto riferito dai dirigenti della Laria al sindacato – spiega dario Boni – l’investimento tunisino, che si è concretizzato nella costruzione di uno stabilimento ex novo, è completato. Il nuovo stabilimento ha anche anche gli allacciamenti al gas e all’energia, però l’attuale crisi del governo tunisino ha comportato diverse problematiche. In primo luogo, tecnicamente non c’è nessuno che può sottoscrivere gli accordi.Appena possibile da Castello d’Annone partiranno per andare in Tunisia a sottoscrivere gli accordi. Naturalmente sino ad allora lo stabilimento non potrà aprire i battenti e iniziare la produzione.Sempre da Castello di Annone dovevano partire anche tecnici per la Tunisia per avviare le varie linee di produzione. La crisi che ha colpito il Paese ha sinora impedito la partenza. Inoltre davanti allo stabilimento tunisino stazionano permanentemente alcune persone che chiedono di essere assunte».

Dario Boni continua così: «Per quanto riguarda la situazione sindacale, venti lavoratori che da Santena sono stati trasferiti a Castello hanno avviato una vertenza che è stata trasmessa ai nostri legali.Nel trasferimento non si sono mantenute le condizioni salariali che persistevano a Santena: nello specifico c’era un premio di presenza di circa sei euro per giornata che è stato unilateralmente portato a tre euro dall’azienda, così come prevede il premio presenza percepito dai lavoratori di Castello di Annone. La Laria nel mese di marzo 2010 aveva formalizzato la disdetta del premio e noi avevamo risposto che tale decisione non aveva ragione di essere perché era tecnicamente consolidata nella struttura della busta paga.A fronte di tale comportamento da parte della Laria abbiamo proceduto con la vertenza».

Il segretario generale della Fillea Cgil di Torino chiude così: «Per il futuro dell’area santenese che accoglie lo stabilimento le prospettive non sono facili. Essendo svanito il progetto outlet  sarà ben difficile rendere appetibile l’area che accoglieva lo stabilimento.  Tra gli elementi di criticità ricordo che gran parte dei capannoni hanno coperture in eternit».

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