Santena, Santino Cascella «Da tempo si lavorava per sciogliere il consiglio comunale»

Santena – 10 maggio 2011 – Santino Cascella, interviene in merito allo scioglimento del consiglio comunale cittadino e ricorda che, da tempo, si lavorava per arrivare allo scioglimento del consiglio comunale.

Santino Cascella, presidente del consiglio comunale cittadino, afferma: «Arrivare allo scioglimento del consiglio comunale era un progetto che le opposizioni e una parte della maggioranza – noi tre consilieri di Progetto Santena – inseguivano da tempo, ma sino a lunedì scorso, non era stato possibile concretizzare. In passato siamo stati vicini ad arrivare a quota undici firme da parte di consilieri, ma all’ultimo momento qualcuno cambiava sempre idea e, così facendo, non si riusciva a raggiungere il numero di firme sufficiente a sciogliere il consiglio comunale. L’ultimo tentativo non riuscito aveva visto i consiglieri Miano e Borgarello non presentarsi all’appuntamento dal notaio».

Santino Cascella prosegue: «I motivi che hanno portato a intraprendere la strada delle dimissioni contestuali della maggioranza dei consilieri davvero non mancano. Da anni l’amministrazione guidata dal sindaco Benny Nicotra era in stallo e la città subiva una paralisi amministrativa. Alcuni fatti ci hanno portato a lavorare per chiudere anticipatamente la tornata amministrativa. Ne ricordo alcuni, i più gravi. Per prima cosa riteniamo grave la vicenda che ha visto il sindaco dichiarare di essere stato assunto in posizione dirigenziale in una ditta di Fossano e poi, dopo appena due settimane di lavoro, ha chiesto l’aspettativa, facendo ricadere gli oneri previdenziali sulle casse comunali. L’operazione era talmente sballata che il sindaco stesso in consiglio comunale ha annunciato il dietrofront. Altro valido motivo è stata l’aggressione che ho subìto da parte del sindaco negli uffici municipali: a seguito di tale episodio ho presentato una querela. Per nulla edificanti sono stati due tentativi di speculazione messi in atto dalla coalizione del sindaco. Il primo ha riguardato i terreni della zona Masseria dove era partito un tentativo di avviare la costruzione di centinaia di alloggi. Il secondo tentativo di speculazione ha riguardato l’area delle ex cave della Fornace Mosso, ai Ponticelli, con un ventilato progetto di arrivo di un mega-outlet. In entrambi i casi il papà di un assessore della Giunta Nicotra-ter, ha giocato un ruolo nella vicenda. Per ora si è trattato di due pericoli scampati, ma sono stati campanelli di allarme che ci hanno fatto riflettere».

Santino Cascella aggiunge: «Più volte nei mesi scorsi abbiamo cercato di mandare a casa l’amministrazione guidata dal sindaco Benny Nicotra.  Fino a lunedì scorso il sindaco era sempre riuscito a difendersi e a neutralizzare le nostre iniziative. Una grossa mano per Nicotra è arrivata dai vertici provinciali e regionali del Pdl che, a fronte delle gesta non proprio edificanti del sindaco o non hanno preso posizione, oppure l’hanno addirittura difeso. Invece di prendere le distanze da quanto portato avanti dal sindaco il Pdl e in particolare l’anima di An, ha addirittura imposto il ritorno in Giunta di un assessore – Pino Falcocchio –, in precedenza sfiduciato da quasi tutto il consiglio comunale».

«Lunedì siamo comunque riusciti a mettere insieme le undici firme necessarie a far sciogliere il consiglio – conclude Santino Cascella – anche a seguito delle recenti dimissioni del consigliere Miano che si è candidato a Torino. Miano, eletto nelle fila della minoranza, era successivamente passato a sostenere il sindaco Nicotra.  Con la surroga di Miano, da parte di Enrico Arnaudo, la maggioranza di Benny Nicotra si è ridotta a undici consilieri su 21. Nei giorni scorsi il sindaco Benny Nicotra ha litigato di brutto con un assessore – Giovanni Giacone – in merito all’esito del bando per la gestione degli impianti sportivi. Il sindaco ha minacciato di estromettere Giacone dalla Giunta e, per tutta risposta, l’assessore ha accettato di unirsi a noi per dimettersi. In tal modo la coalizione del sindaco è diventata minoranza. Con le dimissioni contestuali di undici consilieri il consiglio ora sarà sciolto e il Prefetto, nei prossimi giorni, provvederà a emettere il decreto di nomina del commissario straordinario che porterà la città a nuove elezioni che rinnoveranno il parlamentino cittadino».

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