Santena, situazione politica cittadina, intervista a Roberto Ansaldi

Santena – 10 luglio 2011 – Di seguito, una intervista sulla situazione politica cittadina a Roberto Ansaldi, consigliere comunale di lungo corso, esponente Udc, capogruppo della formazione di opposizione Santena Cambia sino a che il parlamentino cittadino non è stato sciolto.

Roberto Ansaldi come vedi la situazione politica di Santena?

«Dopo i quattro anni fallimentari della passata amministrazione – spiega Roberto Ansaldi – credo che un anno sabbatico serva a tutti per svelenare il clima, riordinare le idee e preparare una competizione elettorale “normale” dove finalmente si torni a parlare dei problemi e delle soluzioni utili per la comunità e non di santoni che promettono l’impossibile e poi dimostrano l’esatto contrario».

Una cosa appare evidente: il centro destra non potrà continuare a puntare su Nicotra come leader.

«Noi  consiglieri dimissionari ci siamo dati l’obiettivo di costruire con i cittadini un’alternativa seria a un certo modo di intendere il potere e la sua gestione – precisa Ansaldi –. A ben guardare, quindi, ciò che accade dalle parti dell’ex maggioranza non ci deve riguardare più di tanto. Su una cosa però è opportuno esprimere un concetto fondamentale: oggi parecchi sono pronti a prendere le distanze da Nicotra, ma se oggi  quello schieramento ha delle difficoltà oggettive, le responsabilità  sono anche di coloro che hanno consentito – per convenienza  o comodità – di imboccare una strada sbagliata sotto tutti i punti di vista  e, con palese connivenza, di percorrerla  per quattro anni».

Allora un punto fermo c’è: la lista anti Nicotra non ha più senso.

«Non è questo il problema e non la metterei su questo piano – afferma Roberto Ansaldi –. Chi fa una lista contro qualcuno, passate le elezioni, finisce il collante e le divisioni emergono sistematicamente. Le liste funzionano quando, partitiche o civiche che siano, si coalizzano su di un progetto per la Città, per realizzare una idea della comunità con quei connotati su cui si gioca il futuro del paese e quindi sulle cose da fare. Questo è il cemento che tiene unita una lista! Quando mancano questi presupposti manca la tensione ideale e la partita di gioca solo sulle sedie: è il primo errore che ha fatto la passata amministrazione e lo ha pagato, dopo continue liti interne, molto caro. A mio modesto parere, dopo questi ultimi quattro anni, Santena ha più che mai bisogno di vera democrazia, di maggior responsabilità e meno frottole, di trasparenza, di un’amministrazione che unisca e non divida, di maggiori diritti e meno favori, di un sano confronto –  anche serrato, ma con il dovuto rispetto – sulle cose da fare. In buona sostanza, ciò che deve nascere e crescere è l’antitesi di ciò che fatto l’ex maggioranza».

Quindi nessun centro-sinistra contro centro-destra.

«Esatto! Chi la vede così commette un errore pacchiano e la miglior dimostrazione arriva proprio dall’ex maggioranza: una coalizione politica-partitica in teoria granitica e rispondente a quella nazionale, quindi con un forte collante ideologico, è finita con stracci che volano, insulti, liti all’ordine del giorno, assessori sfiduciati, variazioni di gruppi, salite e discese dall’Aventino. E financo ricatti della serie: dammi il posto o ti mando a casa e, dulcis in fundo, con lo scioglimento del Consiglio comunale. Il tutto sulla pelle della Città, con scelte non fatte, con una azione deficitaria e, in parecchi casi, poco trasparente. Credo che ciò che serve sia uno spirito nuovo che emerge chiaramente se ti fermi a parlare con la gente: essere amministrati da galantuomini che, più che rappresentare una parte politica, sappiano fare le cose giuste per il paese. Meno prosopopea, ma più voglia di ascoltare. Meno carriera politica, ma più attenzione ai bisogni e alle prospettive della comunità. Tutto qui».

Quale contributo ha dato l’Udc sinora al nuovo cammino?

«Se lo misuriamo sugli strali ricevuti dell’ex maggioranza crediamo… tanti – afferma Roberto Ansaldi – perché gli strali erano direttamente proporzionali al fastidio arrecato a chi osava disturbare il conducente. Battute a parte, stiamo lavorando seriamente per costruire una scelta puramente civica, fatta di persone e senza simboli di partito, che raccolga il meglio dell’esistente e del nuovo per creare un’amministrazione sana, seria e capace di realizzare ciò che serve alla città: niente di più e niente di meno».

Quali devono essere le caratteristiche del candidato sindaco?

«Non è ancora il momento – afferma Roberto Ansaldi –. Prima abbiamo creato Santena Cambia, ovvero il gruppo unico di tutte le opposizioni del 2007, poi abbiamo  costruito due gruppi di lavoro che hanno delineato le linee guida sul “Progetto per la Città”  e aggregato il gruppo Progetto Santena con cui abbiamo delineato un percorso che prevede di confrontare le nostre linee guida con la gente: da qui a fine settembre incontreremo singoli cittadini, il mondo delle scuole, le forze dell’ordine, le categorie economiche, i rappresentanti del mondo del lavoro, le associazioni, chi si occupa di salute e di sociale».

«Il “Progetto per la Città” – chiude Roberto Ansaldi – è una cosa seria e non ci possono essere improvvisazioni: i programmi fatti per non scontentare nessuno diventano poi lettera morta, come si è visto. La gente deve sapere per bene cosa ci si impegna a realizzare. E questo vale sia per chi va in lista sia per chi sta fuori: l’impegno è di tutti quelli che danno il loro contributo, e  di ciò che dovrà essere realizzato dovrà essere valutata la fattibilità finanziaria.  In autunno definiremo la lista e il candidato sindaco, senza particolare fretta, anche perché il progetto prevede pure un efficace rinnovamento nelle persone: diciamo un giusto mix tra esperienza e rinnovamento. Per il sindaco diciamo che serve una persona per bene che abbia anche la capacità di gestire un Comune come il nostro; una cosa non difficilissima, ma nemmeno così semplice. Ma ciò che vince è sempre la squadra, mai il singolo, per quanto bravo possa essere».

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