Santena, quale destinazione per i locali annessi al palazzetto?

Santena – 30 agosto  2011 – Sono a buon punto i lavori di allestimento dei locali annessi al palazzetto dello sport. Al momento però non è ancora certa la completa destinazione dei tre piani. Oltre al centro giovani e al punto informativo turistico si sta considerando la possibilità di accogliere i servizi bibliotecari. Di seguito, una intervista a Guglielmo Lo Presti, dirigente apicale del Comune.

Guglielmo Lo Presti afferma: «Contrariamente a quanto riportato da fonti giornalistiche, che pubblicano una  intervista  da me mai rilasciata, io non ho mai bocciato il progetto che riguarda i tre piani dell’edificio annesso al palazzetto intitolato ad Andrea Pininfarina. Il problema non sta in questi termini. Più correttamente, occorre dire che se in quei locali si intende anche sistemare una normale biblioteca e nella fattispecie quella cittadina, quella struttura non può rappresentare una soluzione ottimale. Questa cosa qui tutti l’abbiamo sempre saputa, a cominciare dall’ex assessore Massimiliano Miano. Gli spazi dei tre piani sono insufficienti per collocare gli attuali 18mila volumi della nostra biblioteca e, inoltre, ci sono una serie di controindicazioni. Miano e l’allora amministrazione guidata dal sindaco Nicotra erano perfettamente coscienti del fatto che si trattava di un compromesso e non certo della soluzione ottimale.  Alla base dello spostamento dell’attuale biblioteca c’erano una serie di ragionamenti».

Il dirigente del Comune aggiunge: «I locali annessi al palazzetto sono baricentrici rispetto al progetto del nuovo polo scolastico cittadino. Accanto al servizio biblioteca, sicuramente rivisto rispetto all’attuale configurazione, deve trovare sistemazione un centro giovani e il punto informativo turistico del progetto Strade di colori e sapori. Lì non potremo ricollocare la biblioteca senza rivedere il tipo di servizio che si offrirà. L’intento è sempre stato quello di posizionare anche solo una parte dei volumi, magari quelli che vengono maggiormente utilizzati per le ricerche scolastiche dai ragazzi di elementari e medie e una parte di narrativa e alcuni altri settori, tutti ancora da stabilire. Tutti noi sapevamo e sappiamo che nei tre piani tutti gli attuali volumi non ci potevano entrare».

«In questi anni, andando avanti con il progetto e con i lavori – prosegue ancora Guglielmo Lo Presti – è emersa un’altra grande difficoltà. Per sistemare un alto numero di libri occorre allestire un impianto antincendio che prevede una spesa che supera i 60mila euro. Si tratta di un fatto nuovo che va tenuto nella dovuta considerazione. Ricordo che alla base della ricollocazione della biblioteca c’è l’esigenza di trovare una sistemazione con costi inferiori agli attuali per la struttura di via Delleani. In tale ottica non ha molto senso spendere 60mila euro per l’impianto antincendio. Su questo stiamo ragionando. Occorre altresì considerare che l’impianto antincendio richiedere una compartimentazione della struttura che penalizzerebbe i locali».

Guglielmo Lo Presti spiega: «In quei locali è previsto un centro di incontro, un punto informativo turistico, con tanto di area con accesso informatico. Al terzo piano si prevede di realizzare una sala proiezioni che può diventare anche sala musica. Negli spazi che restano, non molti, si può pensare di ospitare un numero ridotto di volumi; dunque si realizzerebbe una cosa che non può essere paragonata all’attuale biblioteca. Con un numero minore di volumi, si ridurrebbe anche la spesa per l’impianto antincendio. Quello che vorrei che fosse chiaro è che nessuno può mai avere detto che il progetto che si persegue sia sbagliato o, addirittura, sia da bocciare. Semplicemente si sta ragionando e per ogni decisione che si prenderà ci sono problematiche da tenere nella dovuta considerazione. E, naturalmente, il problema fondamentale è quello dei costi. Dopo la disdetta del contratto di affitto in via Delleani ora ci si avvicina al tempo in cui scadrà il contratto annuale che si è poi sottoscritto, con l’obiettivo di trovare una sistemazione entro fine anno. Stiamo anche valutando l’ipotesi di organizzare diversamente il servizio biblioteca: ad esempio potrebbe essere realizzato un punto in cui gli utenti depositano i libri letti e ne prenotano di nuovi che gli vengono recapitati a casa o che successivamente possono passare a ritirare. Non è escluso che la decisione possa anche essere posticipata, in modo che venga assunta dalla nuova amministrazione. Stiamo anche valutando l’ipotesi di ricollocare la biblioteca a palazzo Visconti Venosta, ma anche lì lo spazio sarebbe insufficiente, senza pensare che, in tal caso, dovremo trovare un’altra sistemazione al consiglio comunale. Vorrei anche far presente come andando avanti con i lavori nei locali annessi al palazzetto siano intervenute una serie di problemi che hanno comportato anche il rallentamento dei tempi. A mano a mano che si procede può anche succedere che si debbano valutare soluzioni diverse. Ricordo ancora che esiste anche un problema legato al personale. Oggi le persone che si occupano di sport e tempo libero sono due. L’ipotesi di spostare il servizio biblioteca nel punto informativo deriva anche dal fatto che difficilmente saremo in grado di reperire personale esclusivamente per il punto informativo turistico. Dunque ora, anche a seguito di alcuni aggiustamenti al progetto iniziale, siamo in dirittura d’arrivo. Con i lavori terminati e una volta arredata la struttura saremo anche in grado di capire quanti volumi la struttura potrà accogliere. Se la strada di accogliere la biblioteca, o parte di essa, risulterà impraticabile nulla vieta di firmare un nuovo contratto di affitto dell’attuale sede della biblioteca, in attesa di studiare una migliore e più economica soluzione».

Il dirigente apicale conclude: «Mi sono soffermato a lungo sugli aspetti di questa vicenda perché non ho mai reso le dichiarazione che il giornalista ha financo virgolettato. Lo ripeto, lavoriamo ancora nel campo delle ipotesi. Lo ripeto, nessuno ci vieta di sistemare in quei locali anche solo una emeroteca con alcune testate a disposizione dei cittadini e un punto da riservare ai prestiti. E’ a tutti chiaro che in quei tre piani non potrà trovare collocazione un servizio biblioteca come quello di cui disponiamo attualmente. In quella sede dovrà essere ritarato e ripensato per evidenti motivi strutturali. Aggiungo anche che nulla vieta di sentire il parere dei cittadini in merito».

Sulla stessa linea il commissario prefettizio Giuseppe Zarcone: «In merito non ho ancora deciso nulla. Io e il sub-commissario abbiamo esaminato  la vicenda, ma, al momento, non abbiamo ancora nessuna decisione ufficiale. Un dato è certo e da esso non possiamo prescindere: l’attuale affitto mi sembra un po’ elevato. Se fosse possibile vorremmo razionalizzare questa spesa. A settembre proseguiremo il ragionamento e daremo tutte le informazioni necessarie su quanto decideremo».

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Appendice

In questo post due volte si fa riferimento a un pezzo, uscito in precedenza su un mezzo di informazione locale, relativo alla sistemazione della biblioteca. Nella giornata di oggi Guglielmo Lo Presti, dopo che nella giornata di ieri si è chiarito con il cronista autore dell’articolo pubblicato su un periodico locale, ha chiamato per precisare quanto segue: “Alcune frasi che il giornalista ha riportato tra virgolette possono anche riferirsi a una conversazione telefonica, avuta con me oltre un mese fa. Ma le conclusioni cui perviene il giornalista non sono attribuibili né a me né al commissario prefettizio. Vorrei anche aggiungere una cosa: esiste una bella differenza tra un colloquio telefonico informativo e una intervista. Sarà bene che la prossima volta il cronista mi dica chiaramente che si tratta di una intervista. Aggiungo ancora che molte cose che avevo riferito nella telefonata sono state del tutto omesse dal cronista e questo contribuisce a non rendere chaira la mia posizione in merito. Preciso questo perché è del tutto evidente che io non avrei mai potuto bocciare sonoramente un progetto che ho avviato e seguito, né tantomeno il commissario prefettizio”. Sin qui la precisazione. Tanto era dovuto ai lettori, al dirigente e anche al cronista. L’articolo cui si fa riferimento è uscito a pagine 26 del Corriere di Chieri del 26 agosto 2011, con il titolo “Biblioteca impossibile al palasport”.

filippo tesio

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