Santena, Premio Cavour 2011 alla memoria di Angelo Vassallo, l’intervento del figlio Antonio

Santena – 24 settembre 2011 – Il 20 settembre scorso l’associazione Amici della Fondazione Cavour ha consegnato ad Antonio Vassallo, figlio del compianto sindaco di Pollica (Sa), Angelo Vassallo, il Premio Cavour 2011. La cerimonia, svolta nel cortile del castello Cavour, ha visto intervenire 350 persone. Il premio è stato consegnato da  Gian Carlo Caselli, Procuratore Capo della Repubblica, presso il Tribunale di Torino. Di seguito l’intervento del figlio Antonio Vassallo subito dopo avere ricevuto il premio: gli inconfondibili occhialini in oro di Cavour.

Subito dopo avere ricevuto il premio e l’abbraccio di Gian Carlo Caselli, Angelo Vassallo si è rivolto così ai presenti: «Il mio deve essere solo un ringraziamento perché già è stato detto molto. Sono state dette davvero tanto belle cose nei confronti di mio padre. Ringrazio tutti per le belle parole.  Ringrazio Stefano Pisani, attuale sindaco di Pollica, lo ringrazio del lavoro che sta facendo. Sta portando davvero avanti una bella eredità, un bel lavoro. Per lui è molto difficile. Perché si è seduto su una poltrona dove chi c’era prima di lui davvero ha fatto l’impossibile. Quindi sta portando avanti tutte le sue opere. Sta davvero facendo tutto quelli che si può fare».

«Niente, davvero un ringraziamento va a tutti quanti – ha aggiunto Antonio Vassallo – va agli amici della Fondazione, va a Francesca Druetti, a Marco Fasano; sono davvero persone squisite, una ospitalità che non ha aggettivi. Ringrazio per questa decisione; dalla morte di papà abbiamo ricevuto tanti conferimenti. E davvero questo è stato uno dei più belli. Mando i saluti più cari e i ringraziamenti di mia mamma e di mia sorella, che naturalmente non sono potute venire».

Antonio Vassallo ha proseguito: «Rivolgo un invito a leggere un libro, pubblicato pochi giorni fa, in occasione del primo anniversario. Un libro che racconta una parte di vita di un uomo, mio padre, che davvero ha dedicato tutta la sua vita, non una parte, tutta la sua vita, al suo lavoro, all’amministrazione, al suo territorio, trascurando anche noi, anche la sua famiglia. Lui, a volte lo vedevi assente perché la sua preoccupazione era il fare bene per la comunità. Stare attento a fare del bene per tutti. A volte e lo dico anche con molto dispiacere, anche trascurando noi. Però è riuscito a fare davvero tantissimo. Noi abbiamo un paese piccolissimo, forse un pugno. Tutto il Comune conta 2.500 abitanti, solo la frazione di Madre, dove abitiamo, Acciaroli, ne copre 700. D’estate riusciamo a raccogliere fino 30-40mila presenze. Un paese che da un giorno all’altro si ingrandisce. Arrivano grandi personalità, attori, registi, giornalisti. La terra del Cilento; il paese dei vip. Un paese che raccoglie anche tanti ragazzi che fanno uso di droga. La droga che odiava mio padre. Quello che non voleva mio padre. In prima persona d’estate entrava nei locali e cercava di andare faccia a faccia con gli spacciatori e dire loro “Da qui ve ne dovete andare”. “Questo non è il posto vostro, andatevene”. Ci stanno lettere, del 2007, dove mio padre diceva “Ho bisogno di aiuto. Datemi una mano”. Ha scritto a  Procura, carabinieri, prefetto, questura, provincia e regione. Le lettere ancora stanno là».

«Questa non è la sede per fare polemiche e non le voglio fare – ha proseguito Antonio Vassallo – perché davvero  qui sto in un posto dove oggi avete fatto un bel gesto a dedicare questo bel premio. Però oltre a ringraziarvi davvero, vorrei fare un invito a leggere la storia di una persona che davvero non merita di essere dimenticato. Perché sono state queste le belle parole di stasera. Ricordare e dimenticare. Io penso che la morte più brutta sarà quando papà verrà dimenticato. Perché io lo sento davvero presente. Per me stare qui oggi e ricevere il suo premio, davvero questo mi fa sta bene e fa star bene tutta la nostra famiglia e ci aiuta a stare meglio. Ma la paura nostra è che si dimentichi il lavoro di una persona che ha dato tutta la sua vita, anche per voi, per un’Italia intera, non solo per il suo paese, per il suo comune, per il Cilento, per la Regione, per tutto. La nostra paura è questa: che venga dimenticato. E fino a quando ci sta il ricordo, ci sta un libro, qualcosa che potrà portare avanti la sua memoria io non penso che morirà mai. Davvero un ringraziamento per questo che mi ricorda ancora quello che lui ha fatto. Davvero grazie a tutti quanti». Appena terminato il commosso intervento, dai trecentocinquanta presenti è partito un forte applauso.

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Di seguito l’audio della consegna da parte di Giancarlo Caselli del Premio Cavour 2011 nelle mani di Antonio Vassallo che, subito dopo, si è rivolto ai presenti con un breve e commosso intervento.

2011set20 Premio Cavour 2011 – Intervento Antonio Vassallo

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