Santena, considerazioni del Commissario prefettizio a seguito della denuncia di tentata truffa, segnalata dalla parrocchia

Santena – 30 novembre 2011 – Giuseppe Zarcone, Commissario prefettizio alla guida della città, interviene a seguito della denuncia segnalata dalla parrocchia di un tentativo di truffa, opera di falsi volontari della Caritas parrocchiale. Dopo avere accolto l’invito della capogruppo in consiglio provinciale della Lega Nord Patrizia Borgarello a intensificare il pattugliamento del territorio, il Commissario prefettizio presenta alcune considerazioni «al fine di evitare di ingenerare infondate aspettative nella popolazione». Ribadito che l’arma principale contro i tentativi di truffa è la denuncia immediata, come ha fatto la parrocchia, Giuseppe Zarcone chiude con una serie di indicazioni utili ai cittadini in presenza di movimenti o atteggiamenti strani da parte di sconosciuti. Di seguito, il contributo inviato dal Commissario prefettizio.

«Visto che, come sottolineato dalla dottoressa Borgarello, devo occuparmi dell’amministrazione comunale – afferma Giuseppe Zarcone – accolgo volentieri l’invito a intensificare il pattugliamento del territorio, ritenendo, però, di dover, nel contempo, esporre alcune considerazioni al fine di evitare di ingenerare infondate aspettative nella popolazione».

«In primo luogo – precisa Giuseppe Zarcone – mi corre l’obbligo di sottolineare che la Città di Santena oggi è dotata di soli cinque addetti alla Polizia municipale, compreso il Comandante. Con tale personale vengono coperti i turni di servizio per far fronte alle svariate esigenze del territorio per tutto l’arco della giornata quindi – come si dice – si fa quel che si può. Il pattugliamento del territorio, comunque, viene egregiamente svolto anche dal personale della Stazione dei Carabinieri. Tutti coloro che hanno un minimo di esperienza di amministrazione e di governo del territorio, tuttavia, sanno perfettamente che i fenomeni di truffe compiute o tentate ai danni delle fasce deboli della popolazione non possono essere affrontate con lo strumento della militarizzazione del territorio. Certamente vedere di più in giro qualche divisa della Polizia municipale o dell’Arma dei Carabinieri male non fa, anche al fine di prevenire altri tipi di reati contro il patrimonio come i furti negli appartamenti, ma l’arma principale in questi casi è la denuncia immediata – come nel caso specifico è avvenuto – dell’episodio in maniera tale da mettere in guardia gli altri e consentire agli organi di Polizia di effettuare le opportune attività investigative mirate a evitare repliche del fenomeno».

«E’ importante, in altri termini – termina il Commissario prefettizio Giuseppe Zarcone – che si diffidi degli sconosciuti e che chiunque noti movimenti o atteggiamenti strani non esiti a informarne la Polizia municipale o i Carabinieri e ancora che gli anziani soli o in difficoltà e, comunque, in generale, le fasce deboli della popolazione non siano lasciate sole, ma che si crei una rete di solidarietà e di assistenza reciproca. In questo senso credo di poter dire serenamente che il Comune, unitamente alla Parrocchia e alle numerose associazioni di volontariato, faccia la sua parte in maniera razionale e obiettiva e, penso, anche efficace».

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