Santena, il punto sull’insediamento nomadi in via Longoria 20

Santena – 22 dicembre 2011 – Nell’incontro di fine anno con i giornalisti il commissario prefettizio Giuseppe Zarcone, sollecitato in merito, ha fatto il punto sulla situazione relativa all’insediamento di nomadi, in via Longoria 20.

Giuseppe Zarcone afferma: «Sulla vicenda relativa alla comunità di nomadi, presente in via Longoria 20, confermo che abbiamo mandato gli atti alla Magistratura. Abbiamo denunciato la presenza di container abusivi. Di più, a oggi, non sono in grado di aggiungere; l’ufficio Tecnico non mi ha detto che ci siano stati ancora dei ritorni».

«Una piccola novità c’è e va segnalata. Il Consiglio di Stato, a metà novembre, decidendo in secondo grado un contenzioso che interessava il Comune di Roma e il commissario straordinario per l’emergenza nomadi della regione Lazio ha praticamente annullato tutte le ordinanze di nomina dei Commissari per l’emergenza nomadi. In conseguenza di tale pronunciamento anche il commissario delegato per emergenza nomadi, il prefetto di Torino, ha avuto l’input di sospendere momentaneamente l’attività. Io, quando era emersa la situazione  nell’insediamento sito in borgata Ponticelli, avevo anticipato che mi proponevo, come commissario straordinario di Santena, di investire della vicenda il commissario delegato dell’emergenza nomadi:  dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato tutto e sospeso».

A inizio novembre il commissario prefettizio aveva rivolto un appello ai cittadini, affermando di essere a disposizione di chiunque a Santena avesse idee su come e dove eventualmente riallocare le persone che vivono in via Longoria 20. Il commissario aveva chiesto ai santenesi di portare dei suggerimenti in merito.

«Non ho ricevuto nessun suggerimento dai cittadini – afferma Giuseppe Zarcone –   a riguardo di zone della città che potrebbero riallocare  le venti persone che oggi vivono in via Longoria 20. Nessuno si è fatto vivo. Devo anche dire che mentre qualche tempo fa sembrava un argomento molto caldo; da un giorno all’altro la vicenda si è  sgonfiata e ridimensionata. Oggi i fatti sono questi: l’abuso – anche se non sono un esperto del settore urbanistico – mi sembra ovvio, è evidente che c’è; bisognerà vedere se è sanabile o meno. La zona che accoglie i container è a ridosso della A21 Piacenza-Brescia, in piena fascia di rispetto autostradale quindi, in teoria, dovrebbero abbandonare quel sito».

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