Santena, la situazione della Belconn gomma & cavi è sempre più critica

Santena – 23 gennaio 2011 – A Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil, abbiamo chiesto di riassumere la situazione alla Belconn gomma & cavi che appare sempre più critica.

«Venerdì 20 gennaio, abbiamo avuto l’ennesimo incontro in Regione Piemonte per affrontare la situazione della Belconn gomma & cavi – afferma Enrico De Paolo –. Negli ultimi mesi, per cercare di capire come stanno veramente le cose, abbiamo organizzato una serie incontri. Alcune volte ci siamo incontrati con i rappresentanti della Belconn gomma & cavi; ci siamo riuniti con le istituzioni e l’azienda; altre volte ancora ci siamo trovati con le sole istituzioni. Venerdì scorso, negli uffici della Regione Piemonte, c’erano tutti i soggetti interessati. Sindacato e Rsu, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, amministratori di Villastellone e il sub commissario prefettizio di Santena Barbara Buffa. Presente anche FinPiemonte. In apertura di riunione abbiamo illustrato la situazione, critica, in cui secondo noi versa la Belconn gomma & cavi. I lavoratori sono esasperati: da agosto 2011 non percepiscono più alcun salario. Per alcune famiglie la situazione economica è drammatica. Un aspetto che ci preoccupa fortemente è che l’azienda, nonostante i tanti e ripetuti annunci non ha avviato i previsti interventi del piano di ristrutturazione. Il rischio è che il ministero non conceda l’autorizzazione ai secondi sei mesi di cassa».

Il sindacalista della Filctem aggiunge: «Per contro i rappresentanti della Belconn gomma & cavi hanno replicato affermando che, ultimamente, hanno pagato due mensilità del fondo gomma e plastica, quelle relative ad agosto e settembre e, per i prossimi giorni, si sono impegnati a versare le spettanze del fondo gomma di giugno. E’ chiaro che per i lavoratori tutto questo non cambia nulla: restano sempre a reddito zero. Durante l’incontro l’azienda ha altresì comunicato che, nei giorni  scorsi, si è svolto un incontro con gli ispettori del Ministero e che l’ispezione avrebbe portato buoni risultati.  L’avvio di un corso di riqualificazione da parte di alcuni lavoratori, unito al posticipo degli interventi del piano di ristrutturazione – ripeto sempre secondo la Belconn gomma & cavi – dovrebbe portare il ministero a concede il secondo semestre di cassa straordinaria per ristrutturazione».

Enrico De Paolo aggiunge: «Sin qui quanto riferito dalla Belconn gomma & cavi. Quanto affermato dalla ditta nei presenti alla riunione ha sortito ben pochi effetti. Una forte preoccupazione, oltre che da noi, è stata manifestata pressoché da tutte le componenti. Come sindacato e rsu  abbiamo rimarcato con forza che l’azienda a tutt’oggi continua a fare tante dichiarazioni, ma di fatti concreti non ne abbiamo visto. E il piano di ristrutturazione continua a rimanere lettera morta. Insieme a noi anche le istituzioni hanno denunciato che l’azienda sinora non ha portato avanti nessuna delle azioni previste dal piano di ristrutturazione. Devo anche aggiungere che il tavolo ha registrato momenti di forte tensione. Abbiamo avuto ben chiara la sensazione che l’azienda ha del tutto perso la sua credibilità. Noi organizzazioni sindacali abbiamo chiuso l’incontro in modo duro e risoluto. Alla Belconn gomma & cavi abbiamo parlato in modo chiaro: se – come è palese – non sono in grado di gestire l’azienda facciano finalmente un passo indietro, in modo da consentire a tutti noi – sindacato, enti locali, istituzioni e commissario straordinario – di provare a ricercare una possibile soluzione per uscire da questa situazione. Devo anche dire che non mi sembra che l’azienda abbia questa intenzione. Alla riunione la Belconn gomma & cavi era rappresentata dall’amministratore unico prof. Da Re, dal consulente avv. Ciardiello e dal collaboratore Juvara».

Il sindacalista ricorda come «durante il tavolo i rappresentanti della ditta sono stati ripetutamente interrotti. L’accusa era sempre la stessa:  parole tante ma fatti pari a zero. E la realtà per il sito produttivo santenese ex Ages è chiara: sinora l’azienda non ha realizzato nulla di tutto quanto promesso». Enrico De Paolo aggiunge: «Alla riunione, come chiesto da noi, era presente anche il commissario straordinario Civardi. Come annunciato per la prima volta al tavolo siamo fermamente convinti della necessità di percorrere tutte le strade possibili per arrivare a strappare l’azienda dalla stretta della Belconn gomma & cavi».

«Durante la riunione – aggiunge Enrico De Paolo – tra l’altro abbiamo appreso che il commissario straordinario intende andare avanti con la pratica relativa all’ipoteca messa sull’immobile. Ciò significa che se la Belconn gomma & cavi non dovesse pagare le rate pregresse sarà chiesto il fallimento. Si tratta di un obiettivo che riteniamo vada perseguito: noi abbiamo chiesto di andare avanti per vedere se è possibile che l’amministrazione straordinaria possa riprendersi il ramo d’azienda ceduto alla Belconn gomma & cavi. Naturalmente ora si tratta di fare tutte le necessarie verifiche per capire se tale operazione è fattibile».

«Un altro momento di forte tensione durante l’incontro – aggiunge Enrico De Paolo – è stato quanto abbiamo chiesto alla Belconn gomma & cavi notizie in merito ai frequenti cambi di assetti societari. In particolare volevamo essere edotti in merito alla società Huddlerson & co Limited, che ha sede in Gran Bretagna, in London Canada Square 25. Semplicemente vorremo proprio sapere chi si nasconda dietro questa società. Lo so che la cosa sembra incredibile, ma i rappresentanti Belconn hanno candidamente dichiarato di non saperlo. Questa risposta ha suscitato una forte reazione, oltre che in noi, anche in molti altri presenti attorno al tavolo».

«Da ultimo, segnalo ancora un momento surreale della riunione – chiude Enrico De Paolo –. A fronte di tante domande rimaste senza risposta l’amministratore unico ha tentato di ripartire con il fantomatico progetto di un cavo supertecnologico. Anche qui è stato subito stoppato e questa volta a battere i pugni sul tavolo non siamo stati solo noi, ma l’assessore al Lavoro della Provincia. Rispetto a questo ormai mitico cavo energetico noi abbiamo semplicemente detto che anche se, per pura ipotesi, la Belconn gomma & cavi trovasse le risorse per pagare tutti gli arretrati al commissario straordinario e al fondo previdenziale  e ogni altra pendenza e in qualche riuscisse ad avviare il piano di ristrutturazione, secondo noi non ci sono più i tempi tecnici necessari per mettere in pista l’industrializzazione di questo supercavo. Per questo abbiamo chiuso la riunione invitando la Belconn gomma & cavi a ritirarsi e a farsi da parte».

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