Santena, il rio Tepice è pericoloso? Interventi di Buffa e Falabella

Santena – 5 febbraio 2012 – Barbara Buffa, sub commissario, e Nicola Falabella, responsabile dei servizi tecnici e del territorio, intervengono con alcune precisazioni in merito alla presunta pericolosità del rio Tepice.

Barbara Buffa, sub commissario, afferma: «Mi sono un po’ indispettita perché gli uffici mi hanno segnalato la pubblicazione sul bisettimanale locale di un articolo relativo alla presunta pericolosità del rio Tepice. Intanto il titolo era un po’ scandalistico: “Il rio Tepice violentato, rischiamo un’alluvione. Ma Santena se ne frega”. Vorrei puntualizzare alcune cose. Per prima cosa il rio Tepice non nasce né muore a Santena, ma attraversa una serie di Comuni e la competenza sul rio Tepice non è né comunale né provinciale, ma della Regione Piemonte. Tanto è vero che i danni cagionati dal Tepice nel passato sono stati risarciti dalla Regione. Dunque per prima cosa occorre chiarezza sulle competenze per evitare strumentalizzazioni».

La sub commissaria aggiunge: «Dopo di che, solo a seguito dell’uscita dell’articolo alcuni cittadini segnalano alla Regione e ai Comuni di Santena, Trofarello e Cambiano, il pericolo di esondazione che sarebbe rappresentato dal Tepice. Ribadito che non è male sollevare la questione nella sede opportuna, che è la Regione Piemonte, vorrei far presente che, in merito, tra il comune di Santena e il competente ufficio Regionale è già intercorso un cospicuo carteggio. Il tratto che interessa il territorio cittadino è davvero breve; noi abbiamo predisposto un progetto di intervento, ma i lavori devono essere approvati dalla Regione nell’ambito di un progetto unitario che riguarda l’intero tratto del rio.  Noi siamo pronti da tempo a intervenire ma dobbiamo attendere il via libera dalla Regione che evidentemente sta predisponendo un piano complessivo che riguarda tutta l’asta del Tepice.  Nella mia ottica forse un po’ Prefettizia, mi sembra che tale modo di agire sia corretto, anche se comporta tempi non brevi. Senza una progettazione dell’intera asta gli interventi di un singolo Comune potrebbero anche venire vanificati dall’agire non coordinato di altri Comuni.  Certo ragionare in termini di bacino è più complicato, ma penso ne valga la pena».

Il sub commissario Barbara Buffa aggiunge: «C’è anche un altro aspetto da considerare: la priorità di tali interventi, specialmente alla luce delle poche risorse oggi disponibili. Io non so se davvero la Regione consideri una priorità intervenire sul Tepice. Detto questo mi auguro comunque che la segnalazione dei cittadini possa portare effetti positivi. Altra cosa che va puntualizzata è che non è affatto vero, come invece sembrerebbe dagli articoli pubblicati, che la città di Santena non abbia alcuna intenzione di intervenire sul Tepice. Le cose non stanno così, tanto è vero che gli uffici hanno già predisposto un progetto. Nella petizione si chiede un sopralluogo dell’autorità competente: evidentemente noi daremo tutto l’appoggio necessario. Nel passato gli uffici comunali hanno predisposto le istruttorie per arrivare al risarcimento dei danni conseguenti agli allagamenti. Alla luce della reale situazione affermare, come fanno nell’articolo taluni agricoltori, che Santena se ne frega, non mi pare una dichiarazione fondata».

La sub commissario aggiunge ancora: «Vorrei ancora precisare un altro aspetto. Evidentemente occorre considerare anche la reale pericolosità dei corsi d’acqua. L’esondazione del Banna mette a rischio le persone e il centro abitato. L’eventuale uscita del Tepice  allagherebbe i campi. In questo senso l’allarmismo dei coltivatori appare davvero ingiustificato. Evidentemente in questi anni la priorità è stata data all’asta del Banna perché bisognava mettere in sicurezza l’abitato. Per il Tepice si attende un intervento da parte della Regione, ma – e lo ripeto – bisogna vedere se gli interventi sul Tepice verranno considerati una priorità».

Dagli uffici comunali, il dirigente dei servizi tecnici e del territorio, Nicola Falabella, aggiunge: «Sulla vicenda del rio Tepice stiamo predisponendo una nota che fa il punto della situazione. Sarà pronta a giorni e i contenuti si possono anticipare così. Primo: la competenza sul rio Tepice è regionale. Secondo: il tratto che presenta più problemi è sul territorio di Cambiano. Nel tratto che ricade sul nostro territorio abbiamo chiesto alla Regione di intervenire; abbiamo predisposto un progetto mirato, ma la Regione ci ha detto che occorre inserirlo nell’ambito di una progettazione dell’intero tratto. Terzo: tutte queste informazioni sono già state riferite all’agricoltore che è venuto in Comune; evidentemente ha ritenuto di rivolgersi ai giornali per perorare la sua causa, ma da lì a dire che il Comune se ne frega ce ne passa. Quarto e ultimo aspetto: taluni articolisti prima di scagliare accuse agli uffici e al Comune meglio farebbero a sentire anche la nostra voce. Basterebbe una telefonata. È vero che in città non c’è il sindaco, ma ci sono un commissario e un sub commissario e poi ci siamo noi dirigenti; nessuno si è mai sottratto alle richieste di informazioni da parte dei cronisti».

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