Santena, la serata di Libera con Pino Masciari e i differenti punti di vista giornalistici

Santena – 18 febbraio 2012 – Durante il recente incontro, organizzato dal presidio di Santena Villastellone di Libera con Pino Masciari, testimone di giustizia, a dodici anni di distanza dalla denuncia dell’allora parroco, il commissario prefettizio ha pubblicamente riferito che in città esiste l’usura e che si sta indagando per fatti estorsivi.  Per il blog quella era una notizia da diffondere e riferire. Così è stato fatto, pubblicando una serie di post. Per un cronista della zona invece la notizia era un’altra…

Dunque, ricapitoliamo. Anche a seguito della denuncia pubblica dell’allora parroco avvenuta dodici anni fa, durante la festa patronale di San Lorenzo, in città erano partite le denunce per usura; in seguito si sono celebrati i processi con tanto di condanne. Da parte della classe politica santenese, fino a  oggi, si riteneva che certi fatti fossero davvero acqua passata. Dodici anni dopo abbiamo invece sentito dagli amministratori una parola chiara di segno ben diverso.

Questi i fatti. Giovedì 9 febbraio scorso il presidio di Santena Villastellone di Libera ha organizzato una serata con Pino Masciari, testimone di giustizia. L’incontro si è aperto con le parole del commissario straordinario Giuseppe Zarcone che – tra le altre cose – ha riferito: «Anche qui a Santena – è inutile nascondersi dietro un dito – è presente la realtà dell’usura e si sospetta sia presente anche il fenomeno delle estorsioni».

Certo ha sicuramente ragione Giuseppe Zarcone quando – alcuni giorni dopo – fa presente a rosssosantena che «per il Commissario straordinario è persino troppo facile fare questo tipo di dichiarazioni. Quando simili concetti vengono espressi da un Sindaco o comunque da un amministratore eletto dalla cittadinanza mi pare chiaro che, allora, ecco che queste parole assumono un grande e più intenso significato». E’ vero, per intanto noi ci accontentiamo di queste parole, anche perché sono le uniche che sinora abbiamo sentito.

Ritorniamo al pezzo. Come detto all’inizio io ho valutato che la notizia da valorizzare e riferire ai lettori fosse proprio la dichiarazione del commissario. Naturalmente nei resoconti della serata, accanto a quanto riferito dal commissario, sono state riportate le frasi di Pino Masciari, tutte mirate a infondere coraggio ai santenesi, esortandoli a denunciare fatti come l’usura.

Sempre nella serata dal presidio di Libera è arrivata una proposta: conferire la cittadinanza onoraria a Pino Masciari. L’intervento del commissario, e gli appelli di Masciari sono stati riportati dal blog pressoché integralmente. Per completare l’opera di informazione sono stati messi a disposizione anche gli spezzoni audio degli interventi più forti. Sin qui quando fatto dal blog rossosantena per coprire quella che ritenevo fosse la notizia emersa dall’incontro con il testimone di giustizia. Passano pochi giorni e anche il settimanale Il mercoledì, testata che mi vede tra i collaboratori, adotta medesimo taglio: i pezzi usciti sono due. Il primo è titolato «A Santena l’usura c’è”, mentre un secondo articolo, a proposito di Pino Masciari titola “Una vita contro la ‘ndrangheta”.

Passano pochi giorni ancora e in edicola arriva Il Corriere di Chieri con un pezzo che apre l’intera pagina 41 e titola “Assenze e accostamenti maliziosi. Piovono veleni sui santi calabresi”. Della denuncia del commissario prefettizio non c’è traccia. Dell’intervento di Pino Masciari – durato 70 minuti – neanche una riga. In compenso l’autore del pezzo, dedica tutte le sei colonne a “Due schizzi di veleno contro l’associazione Santi Cosma e Damiano nel giro di poche settimane”. Il cronista Mario Grieco scrive: «Un primo schizzo di veleno l’aveva gettato l’inchiesta di “Presa diretta”, in onda la sera del 15 gennaio su Rai Tre. L’inchiesta aveva accostato con molta malizia le immagini della folla di fedeli alla festa di settembre con le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Nord Italia». Subito dopo il cronista riferisce: «Ma non è tanto la forzatura di RaiTre a inquietare Trimboli» (ndr: il presidente dell’associazione Santi Medici Cosma e Damiano). «Lo colpisce molto di più il nuovo attacco appena lanciato da Gino Anchisi, che tra l’altro giovedì era presente all’incontro pubblico con Pino Masciari, il coraggioso imprenditore calabrese che si è ribellato alla ‘ndrangheta».

Che cosa è successo?. Pochi giorni dopo l’incontro Gino Anchisi ha inviato al blog una riflessione dove, a proposito della serata, sosteneva: «La sala delle scuole medie era colma, ma, fra tante presenze, brillava un’assenza: quella dell’Associazione Cosma e Damiano. Dopo l’ascesa di Santena alla ribalta nazionale, la partecipazione dell’Associazione, per rendere omaggio a uno dei migliori figli della Calabria, sembrava scontata. E invece anche questa occasione è stata persa». Dopo avere definito stonata l’assenza di rappresentanti dei santi medici Anchisi concludeva: «L’iniziativa del locale presidio di Libera di proporre la cittadinanza onoraria a Pino Masciari, scaturita in chiusura di serata, sarà l’occasione per vedere uniti tutti i cittadini e le tutte le associazioni di Santena». In merito all’incontro con Pino Masciari anche Domenico Galizio nei giorni scorsi ha inviato al blog un commento per proporre alla comunità dei riacesi che vivono in città se «in occasione dei festeggiamenti dei Santi Medici Cosma e Damiano, fosse possibile rivedere Pino Masciari con il riconoscimento della cittadinanza onoraria dell’Amministrazione comunale e premiato dall’Associazione dei Santi Medici come calabrese eccellente a testimonianza e riconoscimento che l’Italia virtuosa va da Sud a Nord, da Est a Ovest e che la distinzione, necessaria e da farsi, è solo quella tra il valore positivo dell’onestà e il disvalore e la negatività di chi sceglie di delinquere».

I due rilievi mossi all’associazione erano del tutto urbani, tanto è vero che Ugo Cosimo Trimboli, a nome del consiglio direttivo dell’associazione Cosma e Damiano, sempre a mezzo blog, ha risposto così: «Gentilissimo Signor Galizio, accogliamo con favore la Sua proposta: sarà nostra cura portarla in discussione nelle prossime riunioni del direttivo, in modo da valutarne gli aspetti connessi». Dal consiglio direttivo era arrivato un rilievo a Gino Anchisi: infatti si sottolineava la positività dell’intervento di Galizio che «a differenza di altri, non si limita ad essere una “cicero pro domo sua”, ma offre un parere costruttivo sull’argomento».

I rilievi di Anchisi mossi tramite rossosantena, che a me parevano del tutto urbani, per il cronista del bisettimanale locale diventano niente di meno che “Una frecciata molto velenosa”, tanto da proporre al presidente Trimboli domande del tipo «Siete sotto attacco. Date fastidio a qualcuno?». Inoltre, il cronista utilizza la risposta del presidente per far dire che chi ha organizzato la serata – tra l’altro Libera non viene mai citata – sarebbero “…quelli vicini ai grillini”. In particolare il cronista mette in bocca al presidnete Trimboli questa frase: «I grillini, o quelli vicini a loro, prima ti sparano contro dopo la trasmissione di RaiTre, poi si aspettano che ci presentiamo a una serata organizzata da loro». Non citare chi organizza la serata mi sembra davvero un capolavoro di disinformazione. Così come non c’è traccia della proposta, sempre di Libera, di concedere la cittadinanza onoraria a Pino Masciari.

Davvero non capisco come a fronte di una serata importante, con relatori di prestigio, contenuti di rilievo e, soprattutto vista della nostra situazione cittadina, si possa ridurre tutto a una questione “di schizzi di veleno”. Mi chiedo a che serata ha partecipato il cronista? Lo sfogo volge al termine: nonostante certi articoli io credo che nella nostra città ci siano le condizioni per confrontarsi, discutere e dialogare civilmente. E su questo mi piacerebbe conoscere il parere dei lettori del blog…

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filippo.tesio@tin.it