Santena, due mesi da sindaco, seconda parte dell’intervista a Ugo Baldi

Santena – 17 luglio  2012 – Di seguito, la seconda parte dell’intervista al sindaco Ugo Baldi, a due mesi dalla vittoria elettorale della lista civica Essere Santena.
Dopo 70 giorni di amministrazione da parte di Essere Santena percepisci qualche riscontro del vostro operato nei cittadini?

«Quello che mi sembra cambiato è il rapporto degli amministratori con i cittadini – afferma il sindaco Ugo Baldi –.C’è un clima di fiducia, ma anche di grossa attesa. Quindi ciò aumenta la responsabilità. La gente si aspetta moltissimo da noi, ma noi non abbiamo sufficienti risorse per potere fare tutto. Noi, e lo abbiamo sempre detto, ci impegnamo a portare avanti le cose che possiamo e a farle con lo spirito giusto. Con uno spirito nuovo per questa città. Innanzitutto vogliamo cercare di coinvolgere il più possibile le persone. Adesso stiamo anche studiando per arrivare a eleggere i referenti di borgata. Sappiamo benissimo che ci sono quartieri di Santena che hanno maggiori necessità di altre. Per esempio, la Trinità continua a sentirsi emarginata rispetto alle altre borgate:  anche per questo abbiamo deciso di iniziare con qualcosa di concreto proprio dalla Trinità.  Abbiamo richiesto preventivi per posizionare segnalatori di velocità, modello autovelox, non per fare cassa, ma per dissuadere automobilisti e motociclisti dallo sfrecciare a velocità ben oltre i limiti. Oggi Trinità è diventata una pista da corsa e i cittadini non vogliono i dossi che provocano molte vibrazioni. In tutta la città intendiamo posizionare dissuasori di velocità, in tre punti: via Trinità, via Torino e via Sambuy».

Nei cassetti del municipio c’erano vicende ferme che in questi due mesi siete riusciti a far ripartire?

«Tra i punti che siamo riusciti a sbloccare c’è sicuramente il progetto della Petronas, con il recente via libera alla costruzione del centro studi e ricerche. Non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti ad arrivare a un accordo. Invece di monetizzare gli oneri di urbanizzazione tali risorse saranno utilizzate per la costruzione di opere pubbliche. Nel caso specifico della Petronas le risorse – pari a 500mila euro – saranno utilizzate  per la nuova piazza mercatale che sorgerà lungo via De Gasperi. Da anni gli amministratori avevano in previsione lo spostamento del mercato settimanale da piazza Aimerito nell’area lungo via De Gasperi. Dopo l’accordo con la Petronas possiamo partire, questa diventerà non solo una piazza per il mercato, ma anche un’area che accoglierà manifestazioni pubbliche. Chiudere non è stato facile; la Petronas mostrava molta fretta e noi non potevamo correre il rischio che questa multinazionale realizzasse il centro studi in un sito fuori dal nostro territorio. La Petronas era ben disposta a pagare gli oneri di urbanizzazione, ma noi non potevamo accettare questa soluzione perché, a causa del patto di stabilità, non avremmo poi potuto poi spendere tali fondi. La soluzione tecnica contabile trovata con la Petronas sarà seguita anche per altri eventuali interventi che dovessero presentarsi in futuro: gli oneri verranno trasformati in opere a carico delle imprese che presentano progetti da realizzare».

Ci sono altre questioni annose che in questi due mesi avete affrontato?

«Altra questione che ho riaperto è quella della sicurezza delle sponde del Banna. Siamo andati a Parma all’Aipo per capire la situazione dei lavori in sponda destra e sinistra e per cercare di vedere come potremo spendere le ultime risorse disponibili, che ammontano a 800mila euro, per mettere finalmente in completa sicurezza tutta la città. Intanto da qualche mese c’è una novità: a partire dal tratto del Banna che inizia dal ponte della circonvallazione la competenza per gli interventi è passata alla regione Piemonte. E, infatti, nei giorni scorsi  abbiamo incontrato in Regione l’assessore all’Ambiente e territorio Ravello. Siamo andati per capire i progetti che ha la Regione per il tratto cittadino e per l’intera parte di bacino che è passato di sua competenza».

A che punto siamo con il progetto della green way, il progetto che prevede la realizzazione di un camminamento pedonale e ciclabile a partire dall’area golenale del Banna fino alla borgata San Salvà?

«Anche lì qualche passetto in avanti l’abbiamo percorso. Intanto siamo riusciti a recuperare un finanziamento regionale di 900mila euro nell’ambito del Pti – piano territoriale integrato – per la costruzione della green way. La città Santena dovrà contribuire con un 10 per cento, pari a 90mila euro, alla costruzione della pista ciclabile pedonale che dovrebbe andare dal ponte sulla circonvallazione fino all’altezza della borgata San Salvà. Il progetto green way consentirà ai cittadini di poter usufruire di un lungo camminamento.  Ha altresì significato per la conservazione del territorio e per il monitoraggio e la manutenzione di larga parte delle sponde cittadine del torrente Banna. Per intanto, sempre per non superare il patto di stabilità, dobbiamo avere copertura verticale da parte della Regione e la spesa andrà suddivisa su tre anni. Ho chiesto alla società che gestisce la parte tecnica del progetto di avviare le valutazioni per vedere se il camminamento è più opportuno realizzarlo lungo la sponda destra o in sponda sinistra. A settembre dobbiamo siglare l’accordo di programma con Chieri che è capofila».

Ci sono novità per la biblioteca civica?

«Per la biblioteca, finalmente, siamo riusciti ad arrivare a un accordo con il personale e questo significa che, a partire da ottobre, potremo ampliare l’orario di apertura al pubblico. Per noi è importante aumentare la fruibilità di questa struttura. L’allungamento dell’orario è solo il preludio dello spostamento, obiettivo  che sarà un po’ più complicato conseguire. Stiamo valutando diverse ipotesi. Abbiamo avviato contatti anche con la Fondazione Cavour. Insomma, le stiamo studiando tutte per riuscire a trovare una adeguata sistemazione alla biblioteca comunale».

Ci sono iniziative da segnalare in campo sociale?

«Stiamo lavorando con Cgil Cisl e Uil per arrivare a un accordo con i sindacati per avviare una agevolazione sulle tariffe comunali per persone e famiglie che hanno perso il lavoro o versano in difficoltà economiche. L’accordo sarà relativo alle tariffe mense e ai trasporti scolastici. Stiamo mettendo giù un protocollo: siamo partiti da alcune positive esperienze avviate in comuni della zona. È nostra ferma intenzione spendere una parte delle risorse disponibili a favore delle fasce più deboli: non possiamo fare molto, ma intendiamo comunque dare un segnale ai tanti cittadini che fanno fatica ad arrivare a fine mese».

Presumo che un buon numero di cittadini segnali l’esistenza di problemi alla manutenzione delle strade.

«La manutenzione di strade e strutture pubbliche è un altro problema che abbiamo dovuto affrontare. Siamo impegnati a comporre la lista delle priorità: manutenere tutto è uno sforzo che non possiamo portare avanti. I lavori da fare sarebbero tanti, ma le risorse sono molto, molto limitate. A questo proposito, per arrivare a un livello minimo di manutenzioni, stiamo cercando di liberare risorse per avviare alcune manutenzioni straordinarie non più rinviabili. Cercheremo di riasfaltare le strade più malmesse, un po’ per volta.  Inoltre, stiamo revisionando tutti gli appalti, a mano a mano che vanno in scadenza. Siamo convinti che da una revisione seria di tutti gli appalti si possano liberare altre risorse che intendiamo destinare sia al sociale sia alle munutenzioni straordinarie. Ci sono interventi urgenti anche nel campo del verde pubblico. A questo proposito tutta la giunta ha deciso di destinare proprio al verde pubblico le risorse restituite dall’ex sindaco nella vicenda giudiziaria che l’ha visto contrapposto al Comune: con i soldi indebitamente percepiti da Nicotra per il raddoppio dell’indennità non dovuta, rimetteremo in sesto alcuni parchi gioco e altre situazioni di verde pubblico oggi in degrado».

Dopo due mesi nella stanza dei bottoni c’è qualche indicazione da comunicare ai cittadini?

«Ai cittadini posso dire questo. Comprendo le attese e le aspettative che ci sono. Da parte mia e di tutta l’amminsitrazione nei confronti dei cittadini c’è la massima disponibilità all’ascolto. Questo era il nostro motto in campagna elettorale e così stiamo facendo. Chiediamo però un momento di pazienza: tutto non si può fare subito. In due mesi non si può certo porre rimedio alle tante cose che negli anni non sono state sistemate. Abbiamo poi bisogno della collaborazione della gente. Qualsiasi tipo di critica costruttiva è bene accetta. Devo anche dire che la voce dei cittadini si fa sentire. La gente arriva in comune, ti ferma per strada. In tanti mi raggiungono anche attraverso facebook. Alcuni assessori dispongono di un profilo su fb: e la gente scrive, eccome se scrive. Prima delle elezioni su fb avevo 40 amici appena: ora sono a quota 500. Ogni giorno ho 7-10 richieste di amicizia, che accetto volentieri, perché mi consentono di dialogare direttamente con i cittadini. E loro mi segnalano di tutto: dalle buche per strada fino al problema delle feci dei cani abbandonate davanti casa. Quando possiamo si interviene».

La città di Santena a volte fa da apripista per il cammino che poi segue il Paese. Vent’anni fa Santena è stato il primo Comune della cintura a cadere sotto  la guida di Forza Italia. Oggi Essere Santena ha vinto le elezioni presentando una coalizione che vede insieme esponenti di centro, di centro destra, di centro sinistra, con un robusto innesto di una componente che arriva dalla comunità cristiana. Essere Santena può venire definita un laboratorio politico?

«Noi abbiamo vinto e oggi riusciamo a far decollare la nostra esperienza perché ci siamo dati un preciso metodo di lavoro. Abbiamo vinto e riusciamo ad amministrare  perché portiamo avanti un gioco di squadra. Quasi tutte le sere ci sono riunioni, per ogni assessorato abbiamo avviato un gruppo di lavoro che opera a supporto. Non solo: cerchiamo sempre di allargare ulteriormente la partecipazione dei cittadini ai gruppi di lavoro. Semplicemente noi pensiamo che più gente riusciamo a coinvolgere, migliori saranno le idee che muoveranno il nostro agire amministrativo».

Che ruolo hanno le segreterie politiche cittadine nell’esperienza amministrativa di Essere Santena?

«Le segreterie politiche cittadine, come quelle di livello superiore, in questo momento non hanno alcun tipo di incidenza su Essere Santena. Oltre ai diversi gruppi di lavoro Essere Santena ha una segreteria che non è stata allestita in base al manuale Cencelli. La segreteria è un gruppo equilibrato con alcuni componenti che fanno parte delle segreterie politiche, ma non fanno affatto pesare questo loro ruolo. Essere Santena, a tutti gli effetti è un gruppo civico.  Devo anche aggiungere – e di questo ne sono contentissimo – che non ho avuto nessun tipo di pressione né in fase di formazione delle giunta né successivamente da parte di gruppi politici.  Quello che c’è di buono nei gruppi politici cittadini viene utilizzato: ad esempio per costruire buoni rapporti in Regione e Provincia, come in altri enti. Il Pd mette a disposizione buone iniziative di formazione che possono essere utili a tutti. In sostanza prendiamo dai gruppi politici tutto quello che c’è di buono, ma assolutamente non subiamo condizionamenti».

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