Santena, il terreno della Masseria tornerà agricolo, nel frattempo la mozione del Movimento 5 Stelle è stata rinviata

Santena – 14 ottobre  2012 – I terreni della Masseria, quelli su cui doveva sorgere l’Hopital du Piemont, e su cui la società Abisan voleva costruire centinaia di edifici, torneranno agricoli. Il consiglio comunale ha discusso una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di riportare a destinazione agricola l’area. Per raggiungere tale obiettivo i grillini hanno chiesto una variante specifica. La maggioranza  ha proposto di inserire il cambio di destinazione nell’ambito dalla prossima revisione generale del piano regolatore. Il consiglio ha rinviato la mozione. Ora la questione sarà affrontata in sede di commissioni consiliari: l’obiettivo è arrivare al prossimo consiglio comunale con una mozione unitaria. Su una cosa sono tutti d’accordo: alla Masseria in nessun modo dovrà arrivare cemento.
Alessandro Caparelli ha illustrato così la mozione: «Con questa mozione noi chiediamo che il terreno di zona Masseria ritorni a destinazione agricola: oggi l’area è a servizi. Su quell’area, in questi anni, ne abbiamo viste di tutti i colori: prima si doveva costruire un ospedale, poi c’è stato il tentativo di costruire centinaia di alloggi. Noi come Movimento 5 Stelle, come i cittadini che  rappresentiamo, vogliano che quella zona ritorni a destinazione agricola. L’amministrazione guidata da Essere Santena si è sempre detta a favore della tutela e salvaguardia del territorio: questa è una buona occasione per dimostrarlo. L’area Masseria deve essere salvaguardata dal pericolo delle colate di cemento. Chiediamo resti un’area agricola sita tra le borgate Quaglia e Tetti Agostino. In questi anni abbiamo visto cementificare l’area della frazione Quaglia e molti capannoni sorti nell’area artigianale e industriale sono vuoti. La nostra richiesta mira a salvaguardare l’area Masseria. Con la mozione si chiede all’amministrazione comunale di adottare una variante di piano per il ritorno a zona agricola dell’area Masseria, oggi identificata come area HP – Hopital Piemont.  Sappiamo che l’iter di una variante non è imminente, ma noi chiediamo che si proceda in questa direzione. Così facendo a Santena per quanto riguarda la difesa e salvaguardia del territorio si ascolterebbe davvero una nuova musica».

Patrizia Borgarello, di Noi X Santena, è stata la prima consigliera a intervenire nel dibattito:  «Premetto che io sono sempre stata contraria alla costruzione in zona Masseria e questo lo si può capire andando a vedere le delibere dei precedenti consigli comunali.  Io non sono contraria al fatto che torni agricola. Vorrei però fare osservare che oggi l’area è a servizi ed è certamente più difficile trasformare in edificabile un’area a servizi che un’area agricola. Mi spiego: nell’ambito di un’area agricola i coltivatori possono benissimo costruire. Stiamo attenti alle modifiche che proponiamo. Io sono comunque favorevole al fatto  che alla Masseria non si costruisca nulla».

Il microfono è passato a Domenico Trimboli, di Santena futura, che ha detto: «Anche io sono sulla linea espressa dalla consigliera Patrizia Borgarello. Io non ci vedo nulla di scandaloso che quell’area continui a restare a servizi: questo non non vuol dire che dobbiamo cementificare.  Area  a servizi significa tante cose: ad esempio potremo realizzare un parco. In una eventuale modifica di piano regolatore è sicuramente più complicato trasformare in edificabile una area a servizi rispetto a una agricola».

La consigliera Cetty Siciliano, di Essere Santena, ha detto: «A suo tempo, nelle precedenti tornate amministrative, avevamo presentato mozioni che chiedevano che, nell’ambito della revisione del piano regolatore, l’area – considerato il fatto che non è stato costruito l’Hopital du Piemont – ritornasse ad avere destinazione agricola. Anche oggi la nostra posizione non cambia. Ricordo che quella è una zona parzialmente esondabile.  Va benissimo che resti area verde. La nostra città dispone di poco verde. La Masseria deve rimanere come è oggi».

Alessandro Caparelli ha detto: «Per quanto possa essere complicato adottare una variante di piano per far ritornare la Masseria a zona agricola noi riteniamo che la cosa sia fattibile. Se l’amministrazione è favorevole a tale richiesta noi riteniamo si possa procedere, indipendentemente dalla revisione del nuovo piano regolatore cittadino».

Il sindaco Ugo Baldi ha spiegato: «Nel programma di Essere Santena la salvaguardia del terreno agricolo è uno dei punti qualificanti. Quindi noi, come principio, siamo favorevoli alla mozione che ha presentato il Movimento 5 Stelle. Tanto è vero che il ritorno a zona agricola del terreno di zona Masseria avevamo intenzione di proporlo e realizzarlo nell’ambito della prossima variante al piano regolatore. Il problema è che  avviare una variante specifica solo per la Masseria costa più o meno come  una variante generale e quindi oggi è una strada decisamente non percorribile. Per questo noi proponiamo di far ritornare agricolo il terreno di zona Masseria nell’ambito della prossima variante generale al piano regolatore comunale che  avvieremo a breve,  il prossimo anno.  Per questo propongo al Movimento 5 Stelle di modificare dal testo della mozione l’ultima frase dove si chiede all’amministrazione di adottare una variante di piano per il ritorno a zona agricola dell’area Hp, sostituendola con la richiesta di accogliere il ritorno a zona agricola dell’area Hp nell’ambito della prossima revisione generale del Piano regolatore generale comunale».

La risposta di Alessandro Caparelli è stata questa: «Diciamo che secondo noi l’intenzione è quella che conta.  Noi però non vediamo tutta questa differenza rispetto a quanto da noi proposto. Per questo non intendiamo cambiare il testo della nostra mozione. Chiediamo che si proceda con una variante specifica solo per la Masseria». Da segnalare che, per decidere la linea da tenere, i due consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle oltre a consultarsi avevano sempre un occhio rivolto al pubblico dove un  attivista per tutta la sera, facendo gesti eloquenti con le braccia invitava i due consiglieri a non accettare  le modifiche che la maggioranza proponeva alla mozione.

La consigliera Patrizia Borgarello ha detto: «Se siamo tutti favorevoli al fatto che l’area torni agricola chiedo al Movimento 5 Stelle di ritirare la mozione in modo che se ne possa preparare e votare una unitaria». Alessandro Caparelli ha replicato: «Noi non ritiriamo la nostra mozione. Rispetto ai costi previsti dalla variante possiamo ragionare di fronte a dati certi. Non accettiamo le modifiche proposte dal sindaco. Non ci sta bene che si procederà al ritorno della destinazione agricola nell’ambito della revisione dell’intero piano regolatore. Chiediamo di lasciare la mozione così come l’abbiamo scritta».

Il sindaco Ugo Baldi è nuovamente intervenuto: «In questo momento adottare una variante specifica per l’area Masseria significherebbe andare incontro a una spesa di 100mila euro, con tempi tecnici di 3-4 anni. Una strada che non riteniamo praticabile. La nostra amministrazione intende impegnarsi a far ritornare agricola l’area in questione nell’ambito della prossima variante generale al piano regolatore che sarà comunque avviata il prossimo anno. Mi sembra una dichiarazione di intenti limpida e trasparente».

La consigliera Cetty Siciliano ha detto: «Arrivare a esprimerci con una mozione unitaria e unanime che chieda il ritorno alla destinazione agricola della Masseria sarebbe un bel segnale da inviare a tutta la popolazione».  Domenico Trimboli ha affermato: «Mi sembra che sia emerso chiaramente che in questo consiglio c’è la volontà che l’area continui a essere coltivata e che lì non si possa costruire alcunché. Oggi l’area è destinata a servizi ospedalieri e il proprietario o affittuario possono tranquillamente coltivare i campi e stop. Secondo me è opportuno che l’area resti a servizi perché se noi la facciamo ritornare ad agricola esiste la possibilità che si possano costruire strutture agricole. Una volta che è a destinazione agricola è certamente più facile passarla a residenziale. Il fatto che oggi sia una area  a servizi ospedalieri va considerato una garanzia. Lasciamola così».

Il consigliere del Movimento 5 Stelle Daniele Franco ha detto:«Davvero non riusciamo a capire perché riportarla a destinazione agricola potrebbe significare renderla più facilmente edificabile. E’ un controsenso. Se tutti siamo consapevoli che la Masseria deve ritornare agricola mi chiedo perché non si proceda in tal senso».

Il sindaco Ugo Baldi ha affermato: «C’è anche un problema di giustizia: oggi i proprietari di quell’area pagano l’Imu più alta rispetto all’uso agricolo. Anche per questo è opportuno che l’area ritorni agricola. Oggi non ci sono più le condizioni perché in quell’area arrivi un ospedale. Detto questo, come ho già detto, non me la sento di avviare una variante specifica solo per l’area Masseria. Noi ci impegnamo ad accogliere questa richiesta nell’ambito della prossima variante generale al piano regolatore: se invece il Movimento 5 Stelle intende procedere con la mozione noi saremo obbligati a votare contro. E davvero non vorrei  arrivare a votare contro questa mozione. Nel nostro programma noi abbiamo l’obiettivo di salvaguardare il terreno fertile e preservarlo dal consumo e dalla cementificazione. Con la scarsità di risorse esistenti nella casse comunali non ha nessun senso avviare una variante specifica per quell’area: i costi si aggirano sui 100mila euro con un iter attorno ai 500 giorni».

L’intervento del sindaco ha provocato il cambio di linea nel Movimento 5 Stelle: «Prendiamo atto delle parole del sindaco e della giunta e dell’amminsitrazione – ha detto Alessandro Caparelli – e siamo disposti a  modificare l’ultima frase».  A fronte di tale dichiarazione un sostenitore del Movimento 5 Stelle ha scosso la testa in segno di disappunto, ha preso giubbotto e borsa ed è uscito dall’aula; poi, l’insegnante, è rientrato in aula poco dopo.

I lavori del consiglio sono proseguiti con la consigliera Patrizia Borgarello che ha proposto: «Facciamo una mozione unitaria di tutto il consiglio comunale». Il consigliere Domenico Trimboli ha riproposto la sua tesi: «Secondo me per salvaguardare l’area della Masseria bisogna lasciarla com’è: a servizi. Se la destinazione ritornerà agricola i proprietari possono agevolmente chiedere di potere edificare strutture agricole e noi non raggiungiamo l’obiettivo che tutti vogliamo e cioè che l’area resti una superfice agricola coltivata».

Patrizia Borgarello ha detto: «Anche io la penso come Trimboli. Le regole per edificare i terreni agricoli sono diverse rispetto alle altre superfici. Meglio quindi che l’area resti a servizi, siamo più garantiti. Il Movimento 5 Stelle prima di proporre certe mozioni farebbe bene a studiarsi un po’ meglio le cose. Qui se il terreno ritornerà a destinazione agricola esiste il pericolo che possa venire edificato».

Il sindaco Ugo Baldi ha spiegato: «Adesso non esageriamo, non è esattamente così. Certo, gli agricoltori possono costruire, ma l’edificazione deve essere finalizzata all’attività che conducono. In ogni caso la nostra posizione mi sembra chiara: proponiamo di far ritornare a destinazione agricola l’area della Masseria e intendiamo farlo nell’ambito della prossima revisione generale del piano regolatore». A questo punto i lavori del consiglio comunale sono stati sospesi. L’intento era riuscire a preparare una mozione unitaria da porre in votazione. Obiettivo non raggiunto.

Dopo una ventina di minuti di sospensione i lavori del parlamentino cittadino sono ripresi con l’intervento del sindaco Ugo Baldi: «Abbiamo ragionato un po’. C’è una cosa da dire. C’è volontà unanime da parte del consiglio non solo sul fatto che la zona torni agricola, ma addirittura c’è unanimità anche sul fatto che in quella zona non si possa costruire. Noi vogliamo evitare anche il rischio che lì possano sorgere stalle o strutture aziendali agricole.  Su questo c’è unanimità: tutti concordiamo che lì non si debba assolutamente costruire. Mi piacerebbe poter arrivare a una documento unitario, in modo che l’intero consiglio si esprima unanimemente. Ho bisogno però anche dei tecnici per arrivare a preparare un documento che sia efficace, in modo che siamo certi che su quei terreni davvero in futuro non sarà possibile edificare nulla. Far ritornare l’area semplicemente agricola potrebbe non essere  sufficiente perché, ad esempio potrebbe arrivare un progetto di impianto a biogas o altro ancora. Su quei terreni noi vorremmo che non arrivi neanche un centimetro cubo di nuovo cemento. Per questo chiedo di rinviare la discussione della mozione del Movimento 5 Stelle. In sede di commissioni consiliari affronteremo la questione per arrivare a trovare una soluzione unitaria ed efficace rispetto agli obiettivi che tutti intendiamo raggiungere».

Alessandro Caparelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle,  ha detto: «Prendiamo atto della volontà del sindaco e dell’intero consiglio comunale in merito alle intenzioni di non fare edificare in nessun modo sui terreni siti in zona Masseria. Noi però non ritiriamo la mozione: intendiamo portarla ai voti».

A questo punto la consigliera Patrizia Borgarello ha chiesto la parola: «Chiedo di rinviare la discussione della mozione del Movimento 5 Stelle. Mettiamo ai voti il rinvio e al prossimo consiglio presenteremo una mozione unitaria sul medesimo argomento».

Dopo oltre 40 minuti di discussione la presidente del consiglio Lidia Pollone ha messo al voto il rinvio della discussione della mozione del Movimento 5 Stelle: i consiglieri di Essere Santena, di Noi X Santena e di Santena futura hanno votato per il rinvio della mozione. I due consiglieri del movimento 5 Stelle Beppegrillo.it hanno votato contro il rinvio. La discussione della mozione è stata rinviata.

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La delibera: Santena2012_CC54

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