Santena, le prime due lezioni al corso di teologia

Santena – 22 novembre 2012 – Un contributo di Gino Anchisi a commento delle prime due lezioni del corso di teologia di base, organizzato dall’Unità pastorale 57.

Le prime due lezioni di teologia

Brillanti e precisi i due relatori, molto attenti gli allievi.

In prima fila si sono schierati i presbiteri, nelle seconde le suore, i laici e le laiche. Dai tempi del Concilio, l’età media è più alta. Adesso i sacerdoti sono in clergyman, le suore sono meno paludate, le laiche portano colori sgargianti e capigliature differenziate, i laici sono quasi gli stessi. L’atteggiamento dei sacerdoti è meno gerarchico, quello delle suore più orgoglioso, i laici hanno un’aria meno smarrita, segno che lo stupore per la rivoluzione voluta da Giovanni XXIII crea minori apprensioni.

I relatori gettano grosse esche per stimolare la reazione del pubblico. La prima nega la relazione tra il Concilio e il Sessantotto. Una lettura provocatoria, che contraddice la visione globale e universale introdotta dal Concilio nella Chiesa e nelle società e che sminuisce le conseguenze causate dall’entrata in campo delle coscienze, dei problemi concreti della vita quotidiana, degli interessi e delle aspirazioni emerse nel mondo. Da allora i cattolici iniziarono a camminare con nuovi compagni di strada nella costruzione di un mondo più giusto e libero. La seconda esca riguarda il bisogno di affetto che oggi pervaderebbe la vita dei laici. Un’affermazione apparentemente superficiale, gettata lì per accendere la discussione su ben altre necessità e dimensioni che riguardano il senso della vita.

Finora dalle due lezioni sembra prevalere una certa arrendevolezza dei laici verso gli stimoli ricevuti. Sembra che la voglia di confronto in questi anni si sia assopita sotto una coltre omologante. Nell’aria si avverte il bisogno di una consulta dei laici che, con terzietà, metta a disposizione della Chiesa letture al passo con i tempi. In fondo anche il clero ha bisogno di sostegno e di aiuto. Se l’obiettivo del corso è dare forma a una comunità che opera nella dimensione dell’Unità Pastorale 57 bisogna che i laici diano davvero una mano alla Chiesa, ammesso che la Chiesa sia disposta a riceverla.

Gino Anchisi

Santena, la città di Camillo Cavour, 21 novembre 2012

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Il volantino del corso di teologia di base 2012-2013: Depliant Corso teol base 2012-2013