Santena, Lega Nord, in città si parla ancora di usura

Santena – 18 febbraio 2013 – “A Santena si parla ancora di usura”: questo il titolo di un comunicato inviato al blog dalla locale sezione della Lega Nord.

LegaNord_padania«E’ innegabile che il fenomeno dell’usura, diffuso e radicato ovunque, sia presente anche nella nostra città e che sia ulteriormente acuito dalla crisi imperante – afferma Patrizia Borgarello, consigliera provinciale della Lega Nord, componente la locale sezione cittadina del Carroccio, oltre che consigliera comunale nelle liste di Noi x Santena –. Sappiamo che l’usura nasce dalla mancanza di accesso al credito legale, che dovrebbe essere erogato dalle banche, le quali troppo spesso lo negano anche a soggetti economicamente meritevoli. Ma l’usura prolifera in un tessuto sociale ed economico malato, poiché in un sistema trasparente non c’è spazio per tali attività».

«Che cosa è successo dunque? – aggiunge Valter Cianchetti, segretario cittadino della Lega Nord –. E’ venuto a mancare il cosiddetto “controllo sociale” tipico delle comunità, specie quelle di piccole dimensioni, cioè il fenomeno per cui ognuno vigila sugli altri e tende a emarginare coloro che non osservano regole di convivenza condivise quali il rispetto della cosa pubblica, delle regole di correttezza commerciale, di convivenza sociale ecc. E’ successo che, anziché emarginare coloro che palesemente violano questi principi, costoro sono stati avvicinati, per ovvia convenienza, e resi protagonisti della società, divenendone protagonisti a ogni livello. Così sarebbe bastato non fare affari con tal imprenditore o artigiano, non votare il tal politico, non ossequiare il tal personaggio dall’ingiustificato tenore di vita e via dicendo, ma spesso viene fatto da molti per reciproca convenienza, senza valutarne le conseguenze».

Patrizia Borgarello e Valter Cianchetti chiudono con un appello il loro comunicato: «Le Autorità sono sicuramente colpevoli, quando non conviventi, ma è indubbio che, come sempre, siamo noi cittadini a dovere e potere fare le scelte corrette. Una comunità dove “tutti sanno”, ma nessuno parla, non è una comunità che merita  attenzione ed inoltre fornisce un formidabile alibi ai politici che non vogliono vedere. Dimostriamo allora di essere davvero una comunità e chi sa parli. Può farlo in molti modi. Senza esporsi. Noi siamo disponibili per chiunque, sapete dove trovarci».

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