Santena, 260 persone alla cena della solidarietà

Santena – 21 aprile 2013 – 260 persone hanno partecipato, venerdì sera, alla cena della solidarietà organizzata dall’amministrazione comunale e dalla Caritas parrocchiale, con la collaborazione delle associazioni cittadine,  per raccogliere fondi in aiuto alle famiglie in difficoltà con il pagamento degli affitti.

Cena_Solidarietà2013apr3Nella palestra dell’oratorio San Luigi sono stati preparati 27 grandi tavoli che hanno accolto tutti i partecipanti. Don Nino Olivero, parroco di Santena e Cambiano, in apertura ha detto: «Benvenuti alla cena di solidarietà a nome della comunità parrocchiale e dell’amministrazione comunale. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della cena. Un grazie particolare va rivolto alle persone del gruppo cucina dell’oratorio, guidato da Angelo Tomaselli: è da ieri che stanno cucinando. Naturalmente un grazie va rivolto alle tante associazioni che hanno collaborato e, in particolare agli alpini che hanno sistemato le tavole e le sedie. Desidero ringraziare anche le ditte che hanno offerto il cibo che mangiamo a un prezzo di costo, oppure donandolo: il grissinificio Feyles; la ditta Rugger Lenti, la macelleria Crivello; la panetteria Isola del forno; il supermercato A&O di Santena; la macelleria Leonardi. E ancora, ricordo che il dolce è stato preparato dalla signora Mariangela, la moglie del sindaco Ugo Baldi».

Cena_Solidarietà2013apr4Don Nino Olivero ha continuato così: «Ringraziamo il Signore che ci aiuta a stare insieme tra di noi. La cena della solidarietà ci permette di far arrivare un aiuto anche a chi oggi è in difficoltà.  È bello trovarsi tutti insieme qui con l’obiettivo di aiutare gli altri. Questa iniziativa è partita dal sindaco. Ha proposto una iniziativa comune tra l’amministrazione e la parrocchia per dare un aiuto e una mano  a quelle famiglie che sono in difficoltà nel pagare l’affitto.  E’ bello trovarci qui insieme: vuol dire che se si vuole fare qualche cosa, se si vuole condividere qualche cosa. è possibile farlo. Questa è la dimostrazione che si può lavorare insieme: mettendo insieme le forze si può costruire qualche cosa di buono e di bello».

Cena_Solidarietà2013apr7Il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Tra pochi giorni è un anno che amministro la città, forse questo è il momento più bello. E’ importante avere la comunità che vive l’essere comunità. E’ importante che le persone pensino a chi sta peggio di loro. Il mio auspicio è che il messaggio di oggi sia solo l’inizio, il punto di partenza. Tutti sappiamo bene che il momento economico è difficilissimo, un po’ per tutti. Ma se ci guardiamo indietro c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi. Ed è proprio a queste persone che dobbiamo pensare: alle persone che hanno qualcosa di meno di noi. Questo è lo spirito che deve animare la comunità. Se non c’è questa compattezza le comunità rischiano di dissolversi. Questo è stato lo spirito con cui abbiamo raccolto l’invito dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, per aiutare le persone – e sono tantissime – che oggi sono in difficoltà nel pagare gli affitti. E non stiamo parlando di quelle che sono già a livello di sfratto: a Santena abbiamo una media di due sfratti esecutivi ogni mese. Vuol dire due famiglie al mese in mezzo a una strada, magari con minori ed è difficilissimo riuscire a sistemarle. Si tratta di persone che vengono a bussare in parrocchia e in comune cercando un aiuto: noi si fa di tutto per cercare di trovare loro una sistemazione, ma è veramente un’impresa ardua».

Cena_Solidarietà2013apCena_Solidarietà2013apr5Il sindaco ha aggiunto. «La cena è nata a seguito dell’appello del vescovo Nosiglia: una iniziativa che vede lavorare insieme la parrocchia e il comune. L’obiettivo della cena della solidarietà di questa sera è venire incontro a quelle famiglie che stanno soffrendo per gli affitti proprio per evitare che si arrivi allo sfratto. Non potremo certo fare tantissimo: sarà una goccia nel mare, ma una goccia che ha un doppio significato.  Essere di aiuto e far capire a queste persone che, attorno a loro, c’è una comunità che pensa a loro. E’ questa è la cosa più importante: il fatto che sappiano che non sono soli. Questo è lo spirito che ci deve animare».

Cena_Solidarietà2013apr2Il sindaco ha concluso: «Io volevo ringraziare tutti voi che siete presenti:  senza la vostra partecipazione non saremmo arrivati a nulla. Tra le persone che hanno contribuito alla buona riuscita di questa iniziativa, desidero ringraziare coloro che stanno servendo ai tavoli».

Cena_Solidarietà2013apr6Simona, volontaria della Caritas parrocchiale, ha spiegato: «Quanto verrà raccolto in occasione della cena della solidarietà sarà utilizzato per aiutare le famiglie in difficoltà nel pagamento degli affitti. La raccolta non finisce oggi, tutti possono donare fondi alla parrocchia con questo intento perché i bisogni salgono e le offerte non bastano mai. I fondi sono destinati a quelle che il nostro vescovo ha definito nuove povertà. Si tratta di famiglie del tutto normali, magari anche con bimbi piccoli dove, a seguito della crisi, hanno perduto il lavoro o sono sottooccupate. Improvvisamente questi nuclei familiari non riescono più a fare fronte alle spese quali il mutuo o l’affitto.  La Caritas vaglia le richieste di aiuto e, nei limiti del possibile, provvedere a sostenere, certamente non per sempre, ma per periodi brevi e limitati. La Caritas non è in grado di fornire un aiuto completo e risolutivo: in accordo con i proprietari degli alloggi si provvede a sostenere una parte delle spese di affitto. La Caritas concorda direttamente con il proprietario di casa il contributo da concedere: il denaro non viene dato alle persone che vivono un momento di difficoltà, ma direttamente ai proprietari».

Cena_Solidarietà2013apr1Dall’esponente della Caritas parrocchiale è arrivato anche un appello: «Chiediamo anche ai proprietari di mettersi una mano sulla coscienza: a volte è meglio chiedere affitti meno cari, ma avere la garanzia di poter contare sempre su entrate certe».

Cena_Solidarietà2013apr9Sergio, altro volontario della Caritas parrocchiale, ha detto: «La comunità sostiene generosamente la Caritas, ma il numero delle persone in difficoltà va aumentando. La Caritas ha l’obiettivo di sostenere per un certo periodo di tempo le persone che fanno fatica, ma evidentemente non può farlo in modo continuativo. Rivolgiamo un appello ai parrocchiani, come a tutti i cittadini: molte persone arrivano a chiedere aiuto in Caritas perché hanno perso il lavoro e con esso la fonte di sostentamento. Se qualcuno è in grado di offrire lavoro è pregato di segnalarlo in parrocchia o in comune.  Ricordo agli imprenditori che la Caritas è in grado di segnalare le persone che sono in difficoltà e sono alla ricerca di una occupazione. Grazie davvero per l’aiuto che vorrete dare».

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