Santena, un anno di Essere Santena, visto da Patrizia Borgarello

Santena – 19 giugno 2013  – Patrizia Borgarello, consigliera comunale nelle fila di Noi x Santena, consigliera della Lega Nord in consiglio provinciale, risponde ad alcune domande. Da una consigliera di minoranza un giudizio politico sull’operato del primo anno dell’amministrazione Essere Santena.

Le risorse disponibili per i Comuni negli ultimi anni si sono ridotte drasticamente. Come si è mossa in questo contesto la giunta Baldi?

PatriziaBorgarello«Tutti i Comuni stanno facendo i salti mortali per impostare i bilanci. Detto questo in più di una occasione in consiglio comunale ho avuto modo di dire che la giunta, secondo me, aveva un po’ sovrastimato alcune entrate, ad esempio quella relative all’Imu. E così è stato. E ora l’esecutivo cittadino è dovuto correre ai ripari a fronte di queste minori entrate. Semplicemente, a fronte di una situazione di crisi, sarebbe stato più prudente fare delle stime un po’ più basse. Detto questo la Giunta Baldi sta facendo salti mortali per far quadrare il bilancio. E inoltre non ha ulteriormente messo le mani nelle tasche dei cittadini perché, se ho visto bene scorrendo la proposta di bilancio che sarà discusso questa settimana, non sono previsti aumenti né  per l’Imu  e neppure sull’Irpef: una cosa niente affatto scontata. In consiglio io non ci sarò perché, come ho detto a tutti, ho un impregno preso in precedenza che non ho potuto spostare».

«Resta l’incognita sulla Tares – aggiunge Patrizia Borgarello –. A oggi non ci sono cose certe e mentre i comuni devono decidere in merito il governo ha annunciato che intende rivederla. In attesa di qualche decisione governativa i Comuni devono però decidere in merito. Siamo davanti alla classica situazione all’italiana. Gli enti locali devono decidere senza che dallo Stato arrivino indicazioni precise e certe».

Patrizia BorgarelloLa consigliera del Carroccio prosegue con un commento sul funzionamento delle commissioni consiliari: «A differenza dei colleghi di minoranza del Movimento 5 Stelle io non auspico vengano convocate con maggiore frequenza. Tutti sappiamo che il momento è difficile. Le commissioni consiliari sono solo consultive. Visto che i comuni hanno poche risorse. Ogni volta che ci riuniamo ai consiglieri viene corrisposto un gettone: per quanto riguarda i problemi trattati, tutte le discussioni vengono poi ripetute in consiglio. Alla fine si perde tempo, il Comune spende soldi per nulla: molto meglio discutere direttamente in consiglio, pubblicamente, con i cittadini che sentono le varie posizioni. E poi va detto che in questi mesi non ho visto tutto questo entusiasmo per le commissioni. Molte volte vanno addirittura deserte o comunque non riusciamo a raggiungere il numero legale. Altre volte ancore le commissioni finiscono a “pappa e ciccia”. Tanto vale arrivare direttamente in consiglio, confrontarsi e decidere».

Qual è il clima generale instaurato da questa amministrazione?

«Sono sincera.  Devo dare atto che nelle fila della squadra guidata dal sindaco Ugo Baldi sicuramente c’è gente che ha voglia di lavorare. Questo non posso negarlo. Però tutto questo per me non basta ancora. Come ho già detto più volte credo che ci sia molta gente che, dopo un anno, ancora non ha capito bene dove è capitata. Davvero alcuni di quelli seduti nella stanza dei bottoni del municipio si comportano come se stessero gestendo l’oratorio: con tutto rispetto per quest’ultimo».

Scusa, ma in che senso?

Patrizia Borgarello Noi x Santena«Mi sembra che manchi il confronto. Magari questi di Essere Santena fanno tante riunioni, ma poi in commissione come in consiglio comunale parla solo e sempre il sindaco o pochi altri.  Dopo un anno di amministrazione di qualche consigliere non sono ancora riuscita a sentire la voce.   In consiglio poi il ruolo del capogruppo di Essere Santena è del tutto evanescente. Quasi sempre sta zitto. Quelle poche volte che apre bocca recita qualche frase mandata giù a memoria. Tutto questo sterilizza ogni confronto.  Davvero mi pacerebbe capire perché su tanti argomenti parla solo e sempre il sindaco: questo è frutto di un sentire comune o nasconde una diversità di posizioni che non riesce mai a emergere? Alcuni sono neofiti della politica e dell’amministrazione: ora però la giunta Baldi ha governato da oltre un anno. Un po’ di esperienza qualcuno potrebbe averla fatta».

Non ti sembra di essere un po’ ingenerosa?

«Niente affatto. Anzi, vorrei aggiungere un commento in merito all’assessorato all’Istruzione, quello di cui mi occupavo quando la città era amministrata dal centrodestra. Caspita, in tema di istruzione, in questo anno, la giunta Baldi e l’assessora Siciliano non sono riusciti a inventarsi niente di nuovo. Hanno portato avanti tutte le iniziative avviate negli anni scorsi. Naturalmente sono contenta di questo: significa che in fondo non eravamo poi male come amministratori. Hanno anche copiato il logo del pedibus, e anche qui la cosa mi fa piacere. Mi chiedo però come mai non sono stati in grado di inventarsi qualcosa di nuovo e innovativo.  Possibile che non si potesse fare qualcosa di diverso».

Ancora sul bilancio c’è qualche capitolo da monitorare con particolare attenzione?

«Proprio in questo momento in cui la crisi economica e occupazionale colpisce duro i ceti più deboli occorre un controllo capillare su tutte le spese del welfare. E’ ben vero che gran parte degli interventi sono in capo al sistema socio assistenziale del Consorzio sociale chierese: questo però non toglie che il comune dovrebbe portare avanti con più convinzione la caccia agli eventuali “furbetti”. Proprio perché le risorse sono minori occorre maggiore controllo sulla destinazione delle risorse disponibili».

patrizia borgarello lega nord assessora all'istruzionePatrizia Borgarello prosegue: «L’amministrazione investe molto per arginare il fenomeno dell’emergenza abitativa. Il problema è che si interviene alla fine quando lo sfratto è imminente o c’è già stato. In un piccolo comune come Santena bisognerebbe essere in grado di governare questi fenomeni e non rincorrere sempre queste emergenze. Davanti a certe situazioni io credo anche che il comune potrebbe anche arrivare a prendere in considerazione di alienare beni comunali pur di arrivare a risolvere alcune situazioni critiche».

C’è qualche altro rilievo da fare all’amministrazione di Essere Santena?

«Una cosa voglio dirla. Più o meno metà delle delibere della giunta Baldi sono patrocini a iniziative delle associazioni cittadine.  Io capisco che la concessione del patrocinio evita alle associazioni di pagare la tassa sull’affissione delle locandine ed evita di pagare i locali comunali dove vengono organizzate le iniziative. Mi piacerebbe però vedere una maggiore selezione rispetto alle iniziative che vengono patrocinate. Possibile che il sindaco e gli assessori dicano sempre di sì a tutte le iniziative che passano nella testa delle associazioni. Oggi il patrocinio non si nega a nessuno: mi chiedo se sia davvero il caso di patrocinarle proprio tutte le iniziative di tutte le associazioni».

Non può mancare una considerazione sul sindaco…

«Secondo me, dal punto di vista amministrativo, il ruolo del sindaco Ugo Baldi è corretto. Io credo che lui ci tenesse moltissimo a fare il sindaco. E’ riuscito a formare una squadra che gli ha permesso di raggiungere questo obiettivo. Cerca di essere presente dappertutto, ma questo non va visto in modo negativo. Il sindaco è colui che amministra la città. Mi sembra che si presenti davvero al di sopra delle parti. E’ presente sempre, ma io penso che esser il sindaco di tutti voglia anche dire esserci il più possibile. E’ questo che chiede la gente».

C’è qualche considerazione rispetto agli assessori…

patrizia borgarello lega nord«Non sta a me dare voti o la patente agli assessori. Se qualcuno si rivelerà inadeguato lo diranno i cittadini alle prossime elezioni. Detto questo, sicuramente c’è qualcuno che credo debba ancora capire bene dove è finito e maturare la prassi politica messa in atto. Mi spiego: credo che gli eletti in consiglio comunale debbano fare politica a 360 gradi. In maggioranza, come all’opposizione, il mandato ricevuto dai cittadini è pieno. L’amministratore deve però arrivare a capire fin dove può spingersi il suo agire e dove inizia quello degli uffici comunali. Spesso il neofita fa il politico e pretenderebbe anche di sostituirsi ai funzionari e ai vari addetti comunali. Diciamo che così facendo si compie una sorta di invasione di campo. Ecco, alcune volte, questo pericolo io l’ho visto materializzarsi nella giunta Baldi. I politici devono indicare una linea ma la soluzione deve arrivare dagli uffici, in piena autonomia. Naturalmente l’amministratore darà un giudizio sulla soluzione presentata dagli uffici e, se sarà il caso, chiederà aggiustamenti. Invece, in città, qualche assessore non si capisce bene sia se sia seduto in giunta o sulle scrivanie degli uffici. Mi sembra che alcuni amministratori cittadini si muovano in modo insicuro e cerchino di rimediare a tale situazione con una presenza, per me eccessiva, negli uffici comunali. Mi chiedo se questo “pressing” porti davvero frutto alla città».

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