Santena – 10 ottobre 2013 – Maurizio Molinari, uno dei responsabili di zona del Psi, commenta la bocciatura da parte del consiglio comunale della mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva l’istituzione del registro comunale per il testamento biologico.
Maurizio Molinari scrive: «Otto a Otto e non è il risultato di una partita, ma quello di una votazione che boccia la proposta del M5Stelle sul testamento biologico. Noi del PSI avevamo lanciato un appello al consiglio, per la sua approvazione. Analizzando il risultato non si può non notare che a favore hanno votato tutte le opposizioni con alcuni di Essere Santena, 8 consiglieri di Essere Santena si sono espressi contro».
L’esponente socialista continua: «Il sindaco, annunciando il suo voto favorevole, ha giustamente detto che il resto della maggioranza avrebbe votato secondo il proprie convinzioni e qui, secondo il mio parere, tutti i limiti di Essere Santena formazione politica sono emersi: buona volontà, spirito di servizio, ma anche Inesperienza e difficoltà nello scindere, svolgendo il proprio compito di amministratore pubblico, tra necessità generali e le proprie convinzioni strettamente personali. Non per nulla a favore hanno votato il sindaco e quei consiglieri di Essere Santena che possiamo considerare con più esperienza. Con l’istituzione del registro del “testamento biologico” si dava semplicemente la possibilità a una persona di lasciare disposizioni scritte circa i limiti da porre – o da non porre – alle cure mediche, nel caso che, per un qualche motivo, il soggetto in questione fosse impossibilitato a darle personalmente. Questo è il classico servizio alla persona, su legittima richiesta individuale. Non impegna la collettività nel suo insieme. Un servizio che, secondo i socialisti, l’amministrazione pubblica può e deve dare, proprio perché la tutela del proprio cittadino in una situazione di evidente debolezza, è tra i primari compiti delle amministrazioni pubbliche».
Maurizio Molinari conclude: «Questo provvedimento, poteva anche non avere l’approvazione della maggioranza dei santenesi, era – e ci auguriamo sia – sempre nell’interesse di una esigua minoranza ma, una minoranza di cittadini che aveva e ha tutto il diritto di vedere il proprio bisogno riconosciuto. Tutto finito no! Noi siamo sempre fiduciosi speriamo in un prossimo futuro».
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