Santena, adesione al manifesto dei sindaci a contrasto del gioco d’azzardo

Santena – 25 marzo 2014 – Il consiglio comunale, nella seduta del 18 marzo scorso, ha approvato, all’unanimità, l’ordine del giorno con oggetto  “Adesione al manifesto dei sindaci a contrasto del gioco d’azzardo”, approvato dal consiglio provinciale di Torino il 4 febbraio scorso.

Il sindaco Ugo Baldi, avviando la discussione, ha detto: «Proseguendo il discorso dell’ostracismo che il nostro consiglio comunale ha nei confronti di slot machine e videogiochi, propongo questo ordine del giorno che la Provincia di Torino ha trasmesso e che vi chiedo di approvare insieme  a me».  Il sindaco ha quindi dato lettura del documento.

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PREMESSO CHE

I dati forniti dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, che per lo Stato Italiano regola e controlla l’intero comparto dei giochi, a ottobre 2012 confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia, con il primato per il fatturato della Lombardia (1.284 milioni di euro), seguita nell’ordine da Lazio (797), Campania (688), Emilia Romagna (573), Veneto (503), Piemonte (484), Sicilia (468), Puglia (438), Toscana (433), Abruzzo (203), Marche (188), Calabria (186), Liguria (192), Sardegna (159), Friuli Venezia Giulia (125), Trentino Alto Adige (120), Umbria (105), Basilicata (52), Molise (40), Valle D’Aosta (15).

Santena_cc18mar2014_tuttiL’analisi della spesa pro capite nelle diverse regioni (considerati tutti gli abitanti compresi bambini e neonati), otteniamo un quadro del gioco un po’ diverso, sempre allarmante. Al primo posto si colloca l’Abruzzo con 155,28 euro a testa, seguito da Lazio (144,83), Lombardia (132,31), Emilia Romagna (131,96), Molise (127,52), Liguria (122,23), Marche (121,97), Campania (119,30), Umbria (118,74), Valle D’Aosta (118,29), Toscana (117,91), Trentino Alto Adige (116,56), Piemonte (110,90), Puglia (108,07), Veneto (103,55), Friuli Venezia Giulia (102,54), Sardegna (96,98), Calabria (94,94), Sicilia (93,94), Basilicata (88,95).

Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana, con il 4% del Pil nazionale, 5.000 aziende, 120.000 addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti gioco autorizzati, oltre il 15% del mercato europeo e oltre il 4,4% del mercato mondiale, il 23% del quello mondiale del gioco online. Nel 2011 sono stati giocati 79.814 miliardi di euro, 70.262 miliardi nei primi 10 mesi del 2012, il 12% della spesa delle famiglie italiane. Sono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati. Sono necessari 5-6 miliardi l’anno per curare i dipendenti dal gioco, mentre le tasse incassate dallo Stato sono solo 8 miliardi.

Le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario, chi è in difficoltà nel trovare una propria identità: giocano il 47% degli indigenti, il 56% delle persone appartenenti al ceto mediobasso; il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato; l’80,2% dei lavoratori saltuari, l’86,7% dei cassintegrati. Giocano di più e con più soldi i ragazzi delle scuole professionali, e giocano il 61% dei laureati, il 70,4% di chi ha il diploma superiore, l’80,3% di chi ha la licenza media.

Giocano anche gli adolescenti: si stima che giochi il 47,1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni: il 58,1% dei ragazzi e il 36,8% delle ragazze. Gli adolescenti sono più a rischio dipendenza: circa il 4%-8% ha un problema di gioco e il 10-14% è a rischio di diventare giocatore patologico. Ma giocano pure i bambini: l’8% dei bambini tra i sette e gli undici anni gioca a soldi online; il 15,3% scommette soldi nei giochi offline; i maschi sono più a rischio dipendenza. In molti giocano tutti i soldi a disposizione, altri hanno l’abitudine di sottrarre soldi in casa o dove capita, altri chiedono soldi in prestito a parenti e amici.

La dipendenza dal gioco è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, il quale non riuscirà a uscirne da solo. Il malato di gioco (GAP – Gioco d’Azzardo Patologico) è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all’impulso di giocare e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali, oppure di venire arrestato per falsificazione, frode, appropriazione indebita o evasione fiscale mirate a ottenere danaro per giocare; a volte giunge alla perdita del lavoro per assenteismo. Tutto questo produce sofferenza, difficoltà di relazione anche all’interno della famiglia, litigi e vulnerabilità, fino al suicidio.

SI EVIDENZIA CHE

Nella maggior parte dei casi la patologia di GAP, oggi riconosciuta a livello nazionale nei LEA, non è suffragata da finanziamenti per interventi del servizio sanitario, così che nel nostro Paese si è prodotta una situazione a macchia di leopardo, con aree completamente prive di assistenza specifica e aree dove la sensibilità di alcune amministrazioni o operatori del privato sociale ha saputo creare servizi ed interventi efficaci. Occorre garantire ai giocatori patologici gli stessi diritti riconosciuti ai malati di altre dipendenze: quali il diritto alla cura gratuita e il diritto al mantenimento del posto di lavoro durante la cura.

La dipendenza da gioco si configura come una questione socio-sanitaria, che coinvolge il sistema sanitario nazionale, le Asl, le Amministrazioni locali e le comunità nel loro insieme. È una questione dunque che coinvolge anche la nostra comunità e la nostra Amministrazione, che va affrontata senza ideologismi, prima di tutto a livello di prevenzione, culturale e sociale; ma può richiedere anche interventi regolativi e normativi ove lo si ritenga necessario.

CONSIDERATO CHE

Il gioco d’azzardo è un mercato tanto ricco e diffuso in modo così capillare da richiamare la presenza delle mafie anche nel gioco legale, come dimostrano le numerose indagini delle direzioni distrettuali antimafia in tutta Italia

Il gioco lecito è diventato uno dei settori di maggiore interesse per il riciclaggio, rendendo molto più semplice il passaggio di grandi flussi di danaro tramite internet; le mafie sono presenti quindi nelle sale bingo usate come lavanderie per la pulizia di soldi sporchi, nell’imposizione di noleggio di apparecchi, nei prestiti usurai ai giocatori indebitati, nei racket delle slot machine, nell’acquisto dei biglietti vincenti di Lotto, SuperEnalotto, Gratta e vinci pagati con notevole sovraprezzo sia per ripulire il denaro sia per giustificare l’acquisto di beni e attività commerciali, eludendo così i sequestri, con danno umano, sociale, economico enorme.

Il settore dove si concentrano i clan è comunque quello delle slot, perché a maggiore produttività, e la loro diffusione capillare consente anche un presidio generalizzato del territorio, finanche “militare”: fatto che allarma e desta enorme preoccupazione alle Amministrazioni locali. La presenza di punti di gioco attira anche la criminalità spicciola, con furti, scippi e minacce, portando insicurezza e degrado nei paesi e nelle città.

VALUTATO INOLTRE CHE

Il sistema normativo vigente e di controllo è totalmente insufficiente a disciplinare e a sanzionare situazioni che presentano già enormi costi sociali.

I Sindaci, responsabili nei Comuni dell’assetto delle funzioni del territorio, della salute dei cittadini, dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, rappresentanti delle comunità di cui devono curarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo, sono privi di qualsiasi strumento normativo atto a programmare l’apertura, la gestione e il funzionamento delle sale gioco e di tutti gli altri luoghi in cui sia possibile giocare d’azzardo.

La grande adesione di Comuni al MANIFESTO DEI SINDACI A CONTRASTO DEL GIOCO D’AZZARDO elaborato da Sindaci e Assessori all’interno delle iniziative della Scuola delle Buone Pratiche promossa da Terre di mezzo e Legautonomie Lombardia, dimostra la necessità d’interventi sia sul piano normativo sia sul piano educativo, culturale, d’informazione e formazione. L’adesione al Manifesto non vuole chiaramente demonizzare il gioco. Diverso è il gioco patologico, che crea dipendenza, toglie la libertà, distrugge le relazioni familiari e compromette lo sviluppo armonico dei più giovani. La Provincia di Torino, nell’aderire politicamente al Manifesto e a realizzarne gli obiettivi

IMPEGNA

Il Presidente del Consiglio e la Giunta a invitare i Sindaci e le amministrazioni dei Comuni della Provincia ad aderire al Manifesto e a realizzare gli obiettivi che il Manifesto si pone.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO

Richiama la necessità di un nuovo quadro legislativo sul gioco d’azzardo e la necessità di conferire ai Sindaci potere di controllo e ordinanza, in rete con altre Amministrazioni del territorio, con le Asl, le Prefetture e le Questure, per contrastare il diffondersi e l’aggravarsi del gioco d’azzardo patologico che si sta rivelando una vera emergenza sociale.

Impegna il Presidente del Consiglio Provinciale a dare comunicazione del presente atto a tutti i Sindaci della Provincia di Torino.

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Santena_cc18mar2014_salaTerminata la lettura dell’ordine del giorno, il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Vi invito ad aderire». Subito dopo è intervenuto Alessandro Caparelli, consigliere del Movimento 5 Stelle: «Questo manifesto ci trova pienamente favorevoli. Questo fenomeno lo si vive anche a Santena. Basta fare un giro nelle tabaccherie o nei nostri bar. Siamo favorevoli a questa delibera perché l’impegno per salvaguardare i cittadini deve essere perseguito da ogni amministrazione locale. Non riusciamo a capire perché nei mesi scorso il governo abbia condonato l’ammenta a carico di alcuni concessionari dei giochi d’azzardo. Quello del governo è un gesto incomprensibile, anche alla luce delle tante risorse che la Regione deve stanziare per contrastare i guai che arrivano dalle ludopatie».

Santena_CCmarzo2014eAlessandro Caparelli ha aggiunto: «In Italia vengono venduto 30milioni di gratta e vinci. Un terzo dei taglianti sono definiti vincenti. Per 9 milioni di tagliandi la cosiddette vincita è di 5 euro: la si chiama vincita, ma è solo il costo del biglietto. E le probabilità di vincere somme importanti sono davvero esigue. Sarebbe importante riuscire a comunicare ai cittadini i numeri del gioco d’azzardo. Bisogno informare la gente che i gratta e vinci fino alle macchinette slot sono puramente una fregatura. Informare la cittadinanza rispetto ai rischi di cadere nella ludopatia credo sia un dovere per l’amministrazione comunale. Bisogna dire forte e chiari che sono soldi buttati».

Santena_CCmarzo2014bE’ intervenuta Patrizia Borgarello di Noi X Santena, che ha detto: «Questa mozione va benissimo. Resta il fatto che i comuni nulla possono contro la normativa nazionale che regola il gioco d’azzardo. I comuni, a parte qualche piccolo incentivo, davvero nulla possono contro questo inquietante fenomeno. Ci sono comuni che non fanno pagare il dehor ai locali che tolgono le macchinette. Ci sono comuni che hanno ridotto le ore in cui è consentito praticare il gioco d’azzardo. Deve fare rifletter il fatto che lo Stato abbia condonato le somme che dovevano alcuni concessionari che gestiscono il gioco d’azzardo. Di fronte al dilagare di questo fenomeno ben poco possono gli enti locali. Oltre ad approvare questo ordine del giorno sarebbe importante studiare qualche iniziativa di lotta contro il dilagare delle macchinette. Cerchiamo di individuare qualche incentivo per i gestori dei locali affinché tolgano dai loro locali le macchinette. Vediamo di agevolare anche fiscalmente i locali libero da slot. Questa mozione è una cosa bella, ma ho la sensazione che non sarà molto efficace. Studi e ricerche sul gioco d’azzardo vanno nella medesima direzione: dietro le macchinette spesso c’è la malavita organizzata».

Cetty Siciliano, presidente del consiglio, ha chiamato il parlamentino cittadino al voto: l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dei 15 consiglieri presenti. Al momento del voto erano assenti i consiglieri Domenico Trimboli e Tommy Elia.

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Fonte: città di Santena, verbale di deliberazione del consiglio comunale, numero 9, seduta del 18 marzo 2014, con oggetto: Approvazione Ordine del giorno avente ad oggetto: “Adesione al Manifesto dei Sindaci a contrasto del gioco d’azzardo.”

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Scarica la deliberazione del consiglio comunale: Santena2014_CC09

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