Santena e Roma, Cavour e il Colosseo

Santena – 14 maggio 2014 – Roma e Santena, l’una invasa da milioni di turisti l’anno, l’altra da poche migliaia, legate da uno stesso destino da quando l’uomo qui sepolto volle la città eterna Capitale d’Italia.

Se 150 anni fa Camillo Cavour “liberò” Roma e la Chiesa dai pesi del potere temporale, oggi la Città che ha il compito di tutelare le memorie del Tessitore, dovrebbe intervenire per liberare Roma da zavorre ancor più negative.

Camillo_Cavour_bustoLa comunità di Santena è il modello di qualcosa di nuovo da non sottovalutare, di cui è giustamente orgogliosa. Così, come il Castello che ospita le memorie della storia della Patria unita non poteva restare interdetto al pubblico, anche il monumento più conosciuto al mondo, il Colosseo, simbolo della millenaria storia d’Italia, non può restare chiuso.

Inviare una task force a Roma, composta da Amici di Camillo Cavour e operai dell’ex Ages per garantire l’usufruizione e l’accoglienza del Colosseo, dove mancherebbero i dipendenti per la notte europea dei musei, sarebbe un esempio per tutta Italia che l’Europa apprezzerà.

Santena_parcoCavour_17nov2013bIl Paese che potrebbe vivere alla grande di turismo culturale non può continuare a dare una pessima impressione ai milioni di potenziali visitatori stranieri. Dalle comunità che vivono intorno a Roma, a Pompei, alla Reggia di Caserta e a tanti altri siti di inestimabile valore è necessario che risorgano energie nuove e dinamiche che valorizzino le risorse ricevute in eredità dai loro antenati. Basterebbe ribaltare la logica imperante nei beni di pubblica utilità, quella del prima ci sono io e poi casomai vengono gli altri.

L’accoglienza, conseguente alla promozione e alla valorizzazione, deve essere posta al primo posto dell’interesse della comunità locale, regionale e statale. Tra custodi e dipendenti che antepongono il loro diritto a fare ciò che più gli interessa, tra albergatori che cercano di fare la cresta su chi parla una lingua straniera, il Bel Paese deve reagire a una mentalità suicida e masochistica che lo vede perdere quote di mercato a tutto vantaggio di concorrenti che hanno molto meno di noi, tranne l’educazione e il senso di responsabilità.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 maggio 2014

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