Santena, pannoloni: ovvero come colpire i più deboli

Santena – 19 giugno 2014 – «In questi giorni arrivano nelle case le bollette della Raccolta dei rifiuti urbani. Alcuni cittadini santenesi hanno trovato una “sgradevole” sorpresa: “il servizio di raccolta materiale di incontinenza” (pannoloni), ora si paga, nel 2012 non si pagava. Se abbiamo capito bene, taluni che si sono recati a chiedere chiarimenti in Comune, si sono sentiti rispondere che la responsabilità sarebbe del Consorzio». Questa è la segnalazione che arriva da Giovanni Gaude e Bruno Caratto, a nome di un gruppo di persone che ha lavorato sulla questione segnalata da alcuni cittadini.

pannoloni_adulti«Non siamo interessati a evidenziare la primogenitura della colpa – scrivono al blog  Giovanni Gaude e Bruno Caratto – ci interessa sottolineare che parliamo di persone anziane che hanno spesso pensioni al minimo o poco superiori, di famiglie che li supportano con una scelta umana e sociale di straordinaria sensibilità e “Noi” per sensibilità e solidarietà gli facciamo pagare il costo del servizio. Per questo servizio sono arrivate bollette di 100, 200, 300 euro e oltre. Quando è partito il servizio era gratuito. Sempre se abbiamo capito bene, le persone interessate non sono state avvisate del passaggio dalla gratuità a pagamento. Non sono state avvisate neppure del possibile contributo a titolo di rimborso previsto al paragrafo C), con certificazione Isee, pagina 34 della delibera. Eppure la delibera c’è stata: in data 21 giugno 2013, la numero 30, del Consiglio comunale, con valore retroattivo al 1° gennaio 2013».

Sempre Gaude e Caratto, a nome di un gruppo che ha lavorato sul servizio raccolta rifiuti, a seguito di segnalazione di alcuni santenesi coinvolti, chiudono così: «Tra tante cose belle, questa, ci pare una brutta pagina. Se ci permettete avremo tre suggerimenti agli amministratori. Primo: comunicate a tutti gli interessati l’esigibilità per il 2013 del paragrafo C) della delibera del 21 giugno 2013 e date loro 30 giorni di tempo per presentare la documentazione con l’impegno, dell’amministrazione a recepire e portare in detrazione sulla bolletta attuale o a conguaglio, sulla prossima quota di esenzione. Secondo: ripristinate la gratuità del servizio, con una delibera nel prossimo consiglio comunale, con retroattività al 1° gennaio 2014, come era all’origine quando è stato istituito. Terzo: quando si delibera su un argomento così delicato, che coinvolge le fasce più deboli della società, sarebbe bene avvisare le famiglie coinvolte, anche solo con un “messaggio telefonico”».

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