Santena, cooperazione e associazionismo, la Provincia non assegna i fondi ai progetti approvati

Santena – 18 agosto 2014 – Ammessi al finanziamento, ma senza fondi assegnati: questo è successo per 8 progetti di cooperazione e associazionismo del chierese. Due riguardano l’Avo e il Cav di Santena.

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa Provincia di Torino nel marzo scorso aveva approvato il bando 2014 per la concessione di contributi a sostegno delle organizzazioni di volontariato, in applicazione della legge regionale 38 del 1994 “Valorizzazione e promozione del volontariato”. Nel chierese sono stati ammessi al finanziamento otto progetti, di cui due relativi a organizzazioni di volontariato santenesi: il progetto “Dal grembo alla casa”, del Centro di aiuto alla vita di Santena, che prevedeva un contributo di euro 6.200; il progetto “Insieme di può fare, anno secondo”, dell’Avo di Santena, che prevedeva un contributo di euro 6.900. Gli altri progetti del chierese ammessi al finanziamento riguardavano: il Volontariato vincenziano; l’associazione Vivere; il Centro di aiuto; il Comitato Medjugorie; l’associazione Ama e il Centro famiglia.

A inizio luglio scorso la Provincia di Torino ha però comunicato al Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese che i progetti erano sì stati ammessi al finanziamento, ma che – a seguito dell’approvazione della legge 56 del 7 aprile 2014, “Riordino provincie e istituzione città metropolitana” – non era ancora possibile adottare il provvedimento di assegnazione dei contributi.

Leda Martorano, presidente dell’Avo di Santena, riassume e spiega così la vicenda: «Il progetto “Insieme si può fare” è arrivato al secondo anno. Il problema è che non abbiamo ancora visto neanche il contributo del primo anno. Sinora noi abbiamo anticipato le spese, ma ora siamo nell’impossibilità di continuare a farlo. La seconda fase di questo progetto sarebbe dovuta partire nel giugno 2014, ma senza fondi non siamo potuti partire. Se a settembre avremo almeno il contributo relativo al primo anno del progetto potremo ripartire, altrimenti dovremo necessariamente attendere l’arrivo delle risorse. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con i funzionari del Consorzio socio assistenziale del chierese: a settembre la situazione potrebbe sbloccarsi. Noi lo speriamo».

«Insieme si può fare – continua Leda Martorano – è un progetto che prevede aiuti alle famiglie dove entrambi i genitori hanno perso il lavoro e hanno figli a carico. Si tratta di nuclei familiari che ci sono segnalati dai servizi sociali e ai quali noi forniamo generi alimentari di prima necessità. Ci auguriamo che, a breve, le risorse possano arrivare in modo da potere avviare il secondo anno del progetto».

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