Santena, festa dei santi medici Cosma e Damiano 2014, l’intervento del presidente Antonio Cosimo Trimboli

Santena – 30 settembre 2014 – Di seguito, l’intervento che Antonio Cosimo Trimboli, presidente dell’associazione santi medici Cosma e Damiano, ha pronunciato domenica scorsa, al termine della processione.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAAntonio Cosimo Trimboli, presidente dell’associazione santi medici Cosma e Damiano, è intervenuto subito dopo mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto. Dal palco sistemato nel piazzale De Gasperi, davanti a una piazza colma come non mai di persone, ha iniziato così: «Anno domini 2014. Chi l’avrebbe detto che saremmo arrivati sino a qui? Da quel lontano triennio dei primi anni Sessanta? 1963: c’è stata la prima messa, qui a Santena, in onore dei santi medici, voluta dal compianto mio nonno Domenico e celebrata dall’allora compianto parroco don Giuseppe Lisa che seppe leggere negli occhi spauriti di quei calabrotti umili, una volontà cristiana e una devota determinazione. 1964: ideazione e formazione del primo Comitato festa e la realizzazione delle due statue dei due santi, con non pochi sacrifici necessari per raccogliere i fondi necessari. 1965: prima processione per le vie cittadine. Dopo una metamorfosi di tre anni, nasceva la festa in onore dei santi medici, tanto voluta e desiderata da quel manipolo di emigranti, in prevalenza riacesi. Gente umile, povera, ma ricca di fede e di devozione. Iniziava così una lunga sfida verso l’ignoto degli anni a seguire. E’ dalla povertà di quegli anni che proviene la nostra immensa eredità spirituale».

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl presidente Trimboli ha continuato così: «Oggi mi inchino al coraggio e alla determinazione di quegli uomini, così come mi inchino a tutti voi devoti e a tutti coloro che vi hanno preceduto. Nonostante l’attuale periodo grigio, arrivate da ogni dove per onorare i santi fratelli. Mi inchino di fronte al vescovo, sua eminenza monsignor Staglianò, che arriva dalla diocesi di Noto, e agli altri ospiti, in particolare al sindaco di Riace, Domenico Lucano, e quello di Stigliano, Franco Candia e alle amministrazioni comunali, qui presenti e al parroco di Stignano, don Battista Masini. Tutti, lasciando i propri affetti, i propri impegni e affrontando lunghi viaggi hanno voluto partecipare con noi ai festeggiamenti. Un saluto doveroso e un ringraziamento particolare al sindaco di Santena Ugo Badi, a tutta la sua amministrazione e gli uffici comunali. Saluto i sindaci e le amministrazioni comunali presenti. Mi inchino e ringrazio inoltre tutti gli ospiti che, negli ultimi dieci anni, hanno voluto partecipare a questa festa. Mi inchino alla miriade di volontari che, per fede e devozione, voglio sperare, partecipano ogni anno ai festeggiamenti, aiutando a realizzare questa immensa festa. Non li abbraccio con le braccia, ma voglio abbracciarli con il cuore. Sono volontari che vanno dall’età di 12 anni fino a dopo gli 80 anni. Non mancano mai e, insieme, riusciamo a realizzare questa festa per i santi fratelli».

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl presidente ha proseguito: «Ho avuto modo di confrontarmi, negli ultimi tempi, con testimoni di altre fedi religiose, i quali hanno asserito che i santi non esistono e che sono una invenzione degli uomini e della Chiesa, come se stessimo parlando di alieni. Ho ricordato loro, nel mio piccolo, con istruzione di terza media, che “santo”, dal vocabolario, è “colui che sull’esempio di Gesù Cristo, animato dall’amore, vive e muore in grazia di Dio”. Questi sono i santi per noi cristiani. Noi, pur riconoscendo tutti i martiri e i santi, abbiamo comunque sempre adorazione solo per Dio, Padre onnipotente. Anzi, aggiungo – e con tutta umiltà mi confesso davanti a voi e i santi non me ne vogliano –, che sono un po’ invidioso della loro condizione di perfezione e della loro ferma e costante testimonianza di fede, mentre io, a volte, mi sento naufrago in un mare ondoso, in un mare scuro. Spesso si chiedono miracoli e grazie per intercessioni dei santi medici: per me, uno di questi miracoli lo stiamo vivendo oggi, qui, tutti insieme. Ed è la risposta di questa grande chiamata che, nel silenzio e nella penombra delle nostre case, ci ha chiamati a raccolta per riunirci in un fraterno abbraccio. Mi inchino e ringrazio Cosimo e Damiano che in questo momento, ne sono convinto, non sono solo due statue lignee, ma diventano, al pari di sangue e membra, proprio come noi, per stare in mezzo a noi e per accoglierci, come sanno fare due fratelli santi. Grazie a tutti. Viva i santi Cosma e Damiano».

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Audio integrale dell’intervento del presidente Antonio Cosimo Trimboli:

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