Santena festa santi medici 2014, l’intervento del sindaco Ugo Baldi

Santena – 30 settembre 2014 – Di seguito, l’intervento del sindaco Ugo Baldi, al termine della processione con le statue dei santi medici Cosma e Damiano.

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OLYMPUS DIGITAL CAMERADomenica pomeriggio 28 settembre, il sindaco Ugo Baldi è intervenuto subito dopo il vescovo di Noto, Antonio Staglianò, e il presidente dell’associazione santi medici Cosma e Damiano, Cosimo Antonio Trimboli. Il sindaco Ugo Baldi ha iniziato così: «Buongiorno a tutti e benvenuti a questa cinquantesima festa dei santi martiri medici Cosma e Damiano. Prima di ogni altra cosa, desidero con la mia presenza stringere in un unico grande abbraccio, tutte le persone presenti, calabresi e non, con la città di Santena. Tutti insieme. Ormai non c’è luogo in questa città, comprese le frazioni, che non sia stato “contagiato” da questa calabresità che oggi si sente palpabile nell’aria che pervade questa festa. Ma, allo stesso modo, nel corso di quasi 60 anni di convivenza, spesso mal sopportata da entrambe le parti – ospiti e ospitanti –, molti calabresi si sono fatti contagiare dalla piemontesità degli abitanti di questa cittadina, acquisendone i pregi, ma spesso, anche i difetti».

Il primo cittadino di Santena Ugo Baldi ha proseguito: «Ma quanta fatica, da parte dei primi arrivati a Santena, verso la fine degli anni Cinquanta. Non certo soltanto la fatica fisica di lavori degni, ma durissimi – e, per fortuna, a quei tempi, il lavoro non mancava, bastava aver voglia di lavorare –, ma soprattutto la fatica nel cercare e ottenere considerazione, rispetto e dignità di esistere, da parte dei santenesi di allora, certamente non abituati alla convivenza con realtà culturali così diverse dalle loro. Ma i calabresi, com’è noto, hanno la testa dura e, a forza di sbatterla, per anni contro muri di insofferenza, di indifferenza e, a volte, di reale ostilità, sono riusciti a conquistarsi uno spazio in questa comunità, senza peraltro togliere spazio alla comunità esistente. Al contrario, arricchendola con la loro esperienza, in mestieri spesso snobbati o rifiutati dai santenesi di quegli anni. Al contrario, arricchendola anche con la loro profonda religiosità, legata alle tradizioni della terra di Calabria, ma anche con una intensa partecipazione alla vita parrocchiale. Cosa sarebbe la nostra parrocchia senza i calabresi? Un’integrazione cercata, sudata ed ottenuta, ma che non ha mai tagliato il cordone ombelicale con le radici della cultura e della tradizione della terra di origine. Esattamente come hanno fatto i tanti piemontesi emigrati in Argentina o in Brasile nel 1800, partiti con la certezza che non avrebbero più rivisto la loro patria natia, ma determinati nel trasmettere ai loro figli e nipoti la lingua, la cultura e le tradizioni del Piemonte».

OLYMPUS DIGITAL CAMERA«Questa festa, vedete – ha aggiunto il sindaco Ugo Baldi –, per molti anni ha anche rappresentato per i calabresi di Santena o, meglio, per i santenesi di Calabria, la voglia e il desiderio di gridare forte a tutti: “Non fate finta di non vederci. Noi ci siamo! Siamo santenesi come voi. Vogliamo esserlo. Ci piace esserlo. Ma non rinnegheremo mai le tradizioni dei nostri padri, dei nostri nonni e vogliamo condividerle con voi santenesi, per essere insieme una sola e unica comunità”. Oggi, dopo 50 anni molti traguardi sono stati raggiunti e in molte famiglie non si distingue più quanto ci sia di piemontese e quanto di calabrese. Oggi, le nuove immigrazioni, da oltre confine, hanno creato nuove diversità con cui confrontarsi e nuovi invisibili da ignorare o da emarginare. La storia si ripete, dimenticando la lezione di un passato che non è poi così lontano. Dimenticando, cari signori, che la vera forza di un popolo sta nella sua capacità di trasformare la diversità in un’occasione di crescita, mescolando la propria cultura con le altre culture, senza la paura di farsi contaminare. Le città e i Paesi più multietnici sono anche i più progrediti e con un’economia più forte, basti pensare agli Stati uniti d’America».

Il sindaco ha proseguito così il suo intervento dal palco del piazzale lungo via De Gasperi: «La festa di oggi ci porta anche queste riflessioni, oltre alla soddisfazione di poter far conoscere Santena a molte persone che oggi sono qui per onorare i santi medici. Santena è la Città di Camillo Cavour, del suo nuovo museo nazionale che sta per nascere, della bellezza del suo parco e del castello. Noi tutti santenesi ne siamo orgogliosi e stiamo lavorando per trasformare questa città in un nuovo polo attrattivo storico, turistico, culturale ed enogastronomico. L’associazione dei Santi Medici Cosma e Damiano queste cosa le conosce e non posso che ringraziarla per aver continuato negli anni a organizzare questa festa che, come oggi, richiama a Santena molte persone da ogni parte d’Italia. Ma la ringrazio anche per aver voluto continuare a riproporre l’iniziativa della Cena di solidarietà che sarà organizzata domani sera – lunedì 29 settembre – presso il tendone-trattoria della Festa. Come lo scorso anno l’iniziativa sarà totalmente finanziata dalla Struttura Sanitaria Anni azzurri di Santena e patrocinata dal Comune di Santena, il cui ricavato sarà interamente destinato a finanziare iniziative di carattere sociale. Vi invito quindi a cena domani sera dalle 19,30 in poi. Sarà una bella occasione per stare insieme, gustare degli ottimi piatti e compiere un bel gesto di solidarietà – e vi assicuro che ce n’è davvero bisogno!».

OLYMPUS DIGITAL CAMERA«Concludo ringraziando chi, in questa festa, sta nascosto, dietro le quinte. Sono tutte le donne dell’Associazione Cosma e Damiano che, infaticabili lavoratrici, reggono tutto il peso dell’organizzazione della Trattoria e non solo. Da qualche anno sono il vero motore di questa straordinaria manifestazione. Viva i santi martiri Cosma e Damiano. Buona festa a tutti!».

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Audio integrale dell’intervento del sindaco di Santena Ugo Baldi:

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