Santena, Lega Nord, Borgarello e Cianchetti commentano il tavolo di lavoro sui Rom

Santena – 15 marzo 2015 – Patrizia Borgarello e Valter Cianchetti, due esponenti cittadini della Lega Nord, commentano la riunione a livello regionale del tavolo di lavoro su Rom e Sinti, con riferimenti all’insediamento di via Longoria.

patrizia borgarello lega nord
Patrizia Borgarello

Patrizia Borgarello e Valter Cianchetti, due esponenti cittadini della Lega Nord, scrivono così al blog: «Apprendiamo dagli organi di informazione dell’ennesimo “tavolo”, tenuto a livello regionale, sui Rom e desideriamo esprimere il nostro punto di vista. Ancora una volta si perde tempo – e quindi risorse, anche economiche – per cercare di risolvere un problema che, affrontato così, è irrisolvibile. E’ ora di smetterla una volta per tutte con le ipocrisie che hanno guidato i responsabili fino a oggi perché è sotto gli occhi di tutti il risultato: miliardi (sì, miliardi) di euro spesi e finiti nelle tasche di organizzazioni “no profit”, su molte delle quali sarebbe bene aprire altri dibattiti…, ed anche della malavita, come abbiamo potuto apprendere dagli organi di informazione nelle ultime settimane». «Cioè, in sostanza i nomadi, così come i profughi – proseguono Patrizia Borgarello e valter Cianchetti – sono stati classificati come un problema, quindi si riconosce che il problema esiste, ma sono stati utilizzati dai nostri governanti come merce per fare profitto, con buona pace della solidarietà, dell’accoglienza e della integrazione tanto sbandierate. Ai lettori il giudizio se sia più razzista la Lega Nord o i benpensanti cattocomunisti che hanno sfruttato i poveracci per arricchirsi alle loro spalle. A proposito della tanto e sempre sbandierata integrazione è venuto il momento di chiarire che non può essere certo a senso unico e siccome i Rom non la vogliono, non si capisce perché non si prenda atto di questo e non si affronti il problema in modo radicalmente diverso. Non saremo certo noi a negare a un popolo o a una etnia la propria identità e la libertà di scegliersi il proprio futuro, ma non ci devono essere dubbi sul modo in cui questo deve avvenire e cioè all’ interno e nel rispetto delle regole di civile convivenza che la nostra comunità si è data in secoli di storia».

I due esponenti della Lega Nord proseguono: «E’ noto a tutti che negli Stati Uniti gli Amish, i Mormoni e alcune Tribù indiane sono organizzate in comunità che seguono stili di vita molto lontani dal nostro, ma sono comunque tenute a rispettare le norme statali e federali vigenti, senza che nessuno si sogni di integrarli a forza nella società americana e senza che alcuno contesti la loro scelta. Allo stesso modo nessuno di noi intende convertire i Rom o altre etnie al nostro stile di vita costringendoli ad abiurare le loro tradizioni, ma desideriamo semplicemente che ciò venga fatto nel pieno rispetto del paese che li ospita e soprattutto pretendiamo che tutte le etnie – anche quelle autoctone – abbiano le stesse possibilità, spiegandoci perché tutto questo riguardo nei confronti dei Rom, mentre nello stesso tempo si vieta e si disconosce l’ uso della lingua piemontese. Questo elementare e universalmente riconosciuto principio in Italia è stato stranamente distorto con il risultato che i Rom (e altre etnie nomadi) possono di fatto violare impunemente le nostre leggi, mentre i cittadini italiani, rei di non appartenere ad alcuna etnia da proteggere, sono continuamente vessati e sanzionati per le medesime violazioni».

Valter Cianchetti
Valter Cianchetti

Borgarello e Cianchetti proseguono arrivando a riferimenti locali: «E qui arriviamo all’orrore – sì, orrore – nell’errore, perché non paghi di avere concesso di fatto uno status speciale ad alcune etnie, i nostri politici fanno quello di cui di solito siamo accusati noi, e cioè di fare “di tutta l’erba un fascio” per cui è sufficiente avere un cognome originario dell’ Est Europa, per godere di benefici che noi italiano no possiamo nemmeno immaginare. E’ il caso degli abitanti di via Longoria, che la nostra amministrazione insiste nel qualificare “Rom” – forse correttamente –, ma solo al fine di concedere loro benefici non spettanti. Noi invece riteniamo che le famiglie di via Longoria, provenienti in parte dalla Croazia, paese comunitario, e in parte composte da cittadini italiani a ogni effetto, debbano sottostare alle norme vigenti nel nostro paese. Dov’è che sbagliamo? Qualcuno ci spiega perché se Antonio Pautasso costruisce una casa abusiva viene (giustamente) denunciato alla Procura, intimato alla demolizione ed il terreno acquisito al patrimonio comunale come da normativa vigente, mentre se la casa la costruisce Goran…vich e si dichiara – o è davvero – Rom, si adoperano tutti gli espedienti del caso per non intervenire, fino a proporre soluzioni che vedrebbero addirittura l’utilizzo di soldi pubblici per allocarli altrove? Ma qualcuno ci spiega perché questi signori, che hanno dichiarato di lavorare regolarmente e che hanno dichiarato di non volere l’integrazione, così come hanno comprato ed edificato abusivamente l’attuale terreno non possano comprarne uno regolare e chiedere una altrettanto regolare concessione edilizia?».

I due esponenti locali del Carroccio chiudono così: «Qualcuno ci spiega perché l’amministrazione comunale continua a buttare soldi per integrare gente che non vuole affatto integrarsi e ci spiega perché non possiamo invece immaginare un sistema più semplice dove ognuno vive come meglio crede nel rispetto delle leggi? Poi si insisterà a dire che noi siamo razzisti e che invece i buoni sono gli altri. Fatto sta che parlano i fatti e cioè che dopo decenni di inutili politiche e miliardi di euro buttati, il problema è ancora del tutto irrisolto, non sarà magari ora di dichiarare fallito il progetto e smetterla con i “tavoli”, le conferenze, passando dalle parole ai fatti?».

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