Santena, per la Regione il cda del Forchino è irregolare

Santena – 17 aprile 2015 – La costituzione del Consiglio di amministrazione dalla casa di riposo Forchino è irregolare. La Regione Piemonte concede 90 giorni al sindaco e al Consorzio socio assistenziale per sistemare la vicenda.

Forchino_santena_aprile2015“Ipab Casa di riposo avv. Forchino avente sede nel comune di Santena. Segnalazione irregolare costituzione del Consiglio di amministrazione”: questo l’oggetto della missiva che il Settore servizio civile, terzo settore ed enti di diritto pubblico e privato, politiche per la famiglia e per i soggetti deboli, della Regione Piemonte ha inviato al sindaco della città di Santena e al Presidente del Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese. La lettera, datata 1° aprile 2015, è firmata dal dirigente del Settore, Sergio Di Giacomo. Nella missiva si invitano la città di Santena e il Consorzio socio assistenziale a rimuovere, entro 90 giorni dal ricevimento della lettera, la causa di irregolarità segnalata dalla Città metropolitana di Torino, procedendo all’individuazione e alla nomina di soggetti in possesso dei requisiti previsti dal decreto legge Renzi-Madia sulla cosiddetta riforma della Pubblica amministrazione e che, al contempo, garantiscano la durata quadriennale dell’organo amministrativo, come previsto dallo statuto della casa di riposo Forchino.

Il sindaco Ugo Baldi, commenta così la vicenda: «Le notizie arrivate dalla Regione Piemonte, purtroppo sono quelle che ci attendevamo. A fronte della segnalazione della Città metropolitana la Regione ci dice che il consiglio di amministrazione della casa di riposo Forchino non è conforme al dettato dello Statuto del Forchino che prevede una durata quadriennale per l’organo amministrativo. Come Comune e Consorzio, a inizio anno, abbiamo nominato quali componenti del cda persone tutte in pensione, una nomina annuale come prevede il decreto Renzi-Madia. La durata del cda, ci dice la Regione, su segnalazione della Città metropolitana di Torino, non rispetta i dettami dello statuto della Forchino. La Regione ci concede 90 giorni per rifare il bando e individuare persone non pensionate che restino in carica quattro anni. Per trovare una quadra a questa vicenda abbiamo tempo fino al termine di giugno. Per intanto abbiamo già chiesto e ottenuto un incontro con Augusto Ferrari, assessore regionale alle Politiche sociali, della famiglia e della casa».

Ugo Baldi
Ugo Baldi

Il sindaco Ugo Baldi prosegue: «L’incontro con l’assessore Augusto Ferrari è in agenda il 4 maggio. Andremo io, il presidente del cda del Forchino Sergio Bernardini e il dirigente del Comune, l’avvocato Guglielmo Lo Presti. Noi avremo intenzione di mandare avanti questo cda per tutto il 2015: vedremo se sarà possibile. Il presidente Sergio Bernardini e tutta la squadra del cda sta lavorando bene. In poco tempo hanno avviato un sacco di lavoro. Mandare a casa queste persone per un cavillo burocratico mi sembra veramente un peccato mortale. Il rischio che corriamo è questo: riapriamo i termini per la presentazione delle candidature non pensionate. Il rischio che corriamo è che il bando vada deserto. La Regione dovrebbe poi nominare un commissario. Oggi disponiamo di un cda con 5 componenti che lavorano a tempo praticamente pieno, senza compensi. Se il bando andrà deserto la Regione nominerà un commissario che il Forchino dovrà retribuire».

Ugo Baldi chiude così: «Nei giorni scorsi ho incontrato il presidente Sergio Bernardini e tutto il cda del Forchino. Ho detto loro di non demoralizzarsi. Ho chiesto loro di continuare a lavorare come se questa scadenza non fosse all’orizzonte. Per il nuovo cda, in base al decreto Renzi-Madia, in caso di pensionati, non possiamo fare una nomina più lunga di un anno. Invece lo statuto del Forchino, per il cda, prevede una durata di 4 anni. Se dobbiamo tenere presente la durata quadriennale giocoforza dovremo fare a meno dei pensionati. Questo cavillo è stato sottolineato dalla Città metropolitana di Torino. Nella gerarchia delle fonti occorre tenere conto anche dello statuto del Forchino. Complimenti ai funzionari della città metropolitana che nell’andare a vedere punti e virgole del provvedimento di nomina hanno sottolineato questa incongruenza. Secondo me potevano benissimo farne a meno…».

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Guglielmo Lo Presti

Guglielmo Lo Presti, dirigente apicale dalla Città di Santena, spiega: «La Regione ci ha concesso tre mesi per individuare un nuovo cda con componenti che rispettino le indicazione sia del decreto legge Renzi-Madia, sia dello statuto del Forchino. Noi tenteremo di far proseguire l’incarico del nuovo cda almeno fino al termine del 2015. Vedremo se sarà possibile fare ricorso a modalità dilatorie. Proporremo alla Regione di chiedere un parere al Ministero su questa vicenda. Per un cavillo burocratico corriamo il rischio di passare da un cda di 5 componenti, senza compensi, a un commissario unico, che il Forchino dovrà retribuire con 900 euro mensili. In questa vicenda non contano tanto i soldi, quanto la funzionalità del cda: oggi abbiamo 5 persone pensionate, preparate e qualificate, che lavorano a ritmo serrato. Con l’apertura dei termini speriamo bene di trovare persone, liberi professionisti o meno, che abbiano anche un po’ di tempo libero per svolgere questo servizio. Qualora il bando andasse deserto il rischio è che la Regione Piemonte nomini un commissario. Anche se avrà buone competenze è del tutto evidente che l’operato di uno solo non potrà essere paragonato al lavoro che oggi i 5 componenti del cda portano avanti quotidianamente. Speriamo bene…».

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