Santena, 2 giugno, l’intervento di Nerio Nesi

Santena – 2 giugno 2015 – Tra le autorità presenti oggi in città alla cerimonia del 2 giugno, festa della Repubblica, c’era Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour, che ha detto: «Sogno: che il complesso cavouriano di Santena diventi un centro di grandi, alti, studi europei sul concetto dello Stato».

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Il sindaco di Santena Ugo Baldi ha detto: «Tra pochi giorni, il 6 di giugno, verrà commemorata la morte di Camillo Benso conte di Cavour, è un appuntamento importante per questa città che si perpetua da diversi anni. Questo avvenimento si realizza grazie alla collaborazione e all’attività dell’associazione Amici della fondazione Cavour e della Fondazione Cavour. Qui con noi oggi c’è Nerio Nesi. Avrei piacere che lui, testimone della vita e della nascita di questa Repubblica ci portasse il suo saluto e il suo pensiero».

Santena_2015giu02_Nesi05Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, ha detto: «Desidero fare i complimenti al sindaco che ha fatto un discorso non di ricorrenza, un discorso coraggioso, serio, come può fare un sindaco che conosce le grandi questioni che sono davanti a noi, i grandi problemi, i sacrifici che ancora ci aspettano». «In secondo luogo volevo dire che è molto bello sentire le note di questa fanfara – ha aggiunto Nerio Nesi –, pensando che analoghe note vengono suonate oggi dai nostri soldati che sono in Afghanistan. Pensando che la nostra brigata alpina Taurinense sta per partire per il Libano. Pensando a tutti i nostri soldati che sono fuori d’Italia a tenere alto anche la dignità e l’onore del nostro Paese».

Nerio Nesi ha proseguito così: «Vorrei dire alcune cose che riguardano Santena. Lo Stato italiano ha fatto molto per la Fondazione Cavour. Abbiamo messo a posto, con i mezzi finanziari dello Stato, dell’Europa, della Regione Piemonte e della città di Torino, tutto quell’edificio che viene chiamato scuderie, che inaugureremo solennemente il 20 settembre 2015. Quel giorno che ricorda l’ingresso degli italiani nella capitale d’Italia, che è una delle città più importanti del mondo: Roma. Il 20 settembre tutto il grande edificio delle scuderie sarà approntato e pronto ad accogliere quello che noi vorremmo che diventasse – e lo diventerà – Santena. Avremo ancora un anno, un anno e mezzo di tempo per mettere a posto il castello di Cavour e farlo diventare Museo nazionale Cavour, ma lo diventerà».

«Messo a posto tutto questo – ha detto Nerio Nesi – e quindi adempiuto il dovere che mi ha dato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, io consegnerò al nuovo presidente della Repubblica, che verrà qui a prenderlo, tutto il complesso immobiliare cavouriano di Santena. In questo momento lascerò questo incarico che mi ha dato molto lavoro, molte preoccupazioni, tutt’ora, ma anche grandi soddisfazioni». Nerio Nesi ha chiuso così: «Voglio dire quello che io penso. Quello che io sogno: che Santena diventi un centro di grandi, alti, studi europei sul concetto dello Stato. C’è bisogno di studiare come è cambiato lo Stato dalla rivoluzione francese in poi. Lo Stato è profondamente cambiato. Non c’è in Italia un istituto, di carattere europeo, che studi questo. Qui vogliamo creare questo istituto. Non ho altre cose da dirvi, soltanto che sono molto orgoglioso di essere qui oggi. Spero che le forze mi consentano di rimanere ancora un anno, un anno e mezzo, che mi separano dal momento in cui consegnerò ufficialmente al presidente della Repubblica quello che l’Italia ha dato a me, di grandi soddisfazioni e a Santena spero dia altrettante soddisfazioni. Grazie».

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Audio integrale dell’intervento di Nerio Nesi:

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