Santena, la comunità ha salutato don Nino Olivero e don Martino Ferraris

Santena – 13 settembre 2015 – Sabato sera, con la messa delle ore 18, in chiesa parrocchiale, la comunità ha salutato il parroco don Nino Olivero e il viceparroco don Martino Ferraris.

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Il parroco don Nino Olivero, dopo avere guidato per 14 anni la comunità di Santena – e negli ultimi tre anni è stato il pastore anche della comunità di Cambiano – ora è stato nominato dall’arcivescovo di Torino parroco di Santa Maria Goretti, a Torino. Don Martino Ferraris, dopo tre anni di impegno a Cambiano e Santena, è stato nominato parroco a Castiglione. La comunità cristiana ha salutato i due don con una messa, quella prefestiva delle ore 18. Oltre a don Nino e don Martino, erano presenti il viceparroco don Mauro Grosso, don Lio de Angelis, Don Giovanni Griva e don Matteo Mosso.

Nei banchi della chiesa parrocchiale non vi erano posti liberi. Nelle navate laterali e al fondo della chiesa un bel po’ di persone in piedi. Nella navata destra, rispetto all’altare, hanno trovato posto i gagliardetti delle associazioni cittadine. Presente anche il gonfalone della città di Santena. Il coro della parrocchia, diretto da Fiorenza Di Sciullo, era sistemato nella loggia, subito sotto l’organo a canne. La pattuglia degli amministratori comunali era guidata dal sindaco Ugo Baldi, accompagnato dagli assessori Paolo Romano, Walter Mastrogiovanni, Dinamaria Ollino, Lidia Pollone, dalla presidente del consiglio comunale Cetty Siciliano e dal consigliere comunale Giovanni Le Donne. Tra le associazioni il gruppo più numeroso erano gli alpini, in camicia e corpetto verde, a seguire il gruppo dei bersaglieri. Presenti anche una sessantina di scout del gruppo Santena 1, in camicia blu e fazzolettone giallo e rosso. Nei banchi dirigenti e atleti del gruppo polisportivo San Luigi, con tanto di giallo-viola. Riconoscibili anche i componenti del gruppo missionario parrocchiale, in maglietta rossa. Presenti anche le suore della scuola materna San Giuseppe. In chiesa, animatori, volontari che prestano servizio nei vari gruppi della parrocchia e tanti parrocchiani di tutte le età.

DonNinoDonMartino2015set12bAprendo la celebrazione, il parroco don Nino Olivero, ha detto: «Questa sera siamo qui per dire grazie al Signore. Non è tanto un grazie che voi parrocchiani dite a don Martino o al sottoscritto, ma è un grazie che tutti insieme diciamo al Signore per il cammino fatto insieme. Come abbiamo appena cantato, siamo un popolo in cammino. E’ la comunità che cammina, insieme ai suoi preti. I preti, da soli, ovviamente non possono fare un bel niente». Durante l’omelia il parroco don Nino Olivero ha detto: «Rivolgo un grazie sincero, a tutti voi, per la vostra presenza qui, questa sera. Grazie al sindaco e ai rappresentanti dell’amministrazione comunale. Grazie alle varie associazioni e a tutti quanti». Don Nino ha ammesso: «Avevo pensato tante cose da dire, ma ora mi sono scappate via dalla mente. Voi mi capite. Dietro il volto di ciascuno di voi c’è una storia. Ci sono persone che ho incontrato. Situazioni di gioia, di festa, ma anche momenti di dolore e sofferenza. Ci sono tutte queste cose. Sono cose che mi vengono in mente guardando in faccia voi. Questa sera dobbiamo chiedere al Signore che ci aiuti a vivere la fede. Non soltanto una fede formale, oppure di facciata, ma una fede che si trasformi in opere. San Giacomo, nella seconda lettura ci dice “Che cosa serve avere fede, ma non le opere?”. Avere fede vuol dire credere nel Signore Gesù. Mettere lui come punto di riferimento, costante. E’ quello che Gesù dice ai suoi discepoli di fare. L’evangelista Marco al centro del suo vangelo mette l’episodio di Gesù che chiede ai suoi discepoli “Ma la gente cosa dice di me? E voi cosa dite? Chi sono io per voi?”. E Pietro risponde “Tu sei il Cristo”. Subito dopo Gesù dice a Pietro “Fai bene attenzione che io ti prendo in parola. Ora che il Padre ti ha fatto capire chi sono veramente io devi seguirmi e questa è la strada”. Queste sono le condizioni per seguire Gesù: rinnegare se stessi; prendere la croce; perdere la propria vita per ritrovarla; essere l’ultimo e il servo di tutti. Queste sono le condizioni che il Signore ci propone per essere suoi discepoli, veri e autentici. Essere cristiani vuol dire questo».

«La missione del prete è annunciare Gesù che cammina verso la croce, ma anche la resurrezione – ha proseguito don Nino Olivero durante l’omelia –. Siamo chiamati a essere segno e strumento di salvezza, come è stato Lui. Certo che se io guardo in questi 14 anni vissuti a Santena, mi vengono in mente tante cose. Ma devo dire certamente grazie al Signore perché mi ha fatto incontrare voi. Però devo anche dire “Signore perdonami per le mie infedeltà, per tutte quelle volte in cui io non sono stato capace di annunciarti. Non sono stato capace di essere veramente segno della Tua presenza. E questo è un po’ quello che il Signore mi suggerisce questa sera. Che la fede, la luce della fede, possa essere davvero il faro che illumina e che rischiara il nostro cammino. Noi preti passiamo, ma chi rimane è il Signore Gesù. E’ a Lui che noi dobbiamo fare riferimento. È Lui il fondamento della nostra vita. Il fondamento della nostra speranza».

Don Nino ha proseguito: «Una delle cose per cui mi spiace di più andare via da Santena è per quel clima di fraternità con i miei confratelli preti con cui, davvero ci siamo trovati bene: con don Mauro, con don Lio, con don Martino, don Giovanni e don Matteo e anche con tutti i viceparroci e seminaristi che sono passati in questi anni. Tra di noi ci sosteniamo e ci aiutiamo, proprio per poter essere questo segno e questo strumento. Oggi non siamo qui per farci le lodi a vicenda, ma per dire grazie al Signore. Grazie perché si serve di noi. E gli diciamo aiutaci a essere davvero strumenti docili, nelle tue mani. Questo è il pensiero che vi lascio, per continuare con il nuovo parroco, don Beppe, che arriverà il 10 ottobre a Cambiano e l’11 ottobre a Santena. Per continuare a essere discepoli autentici del Signore Gesù, guidati e illuminati dalla nostra fede in Lui».

DonNinoDonMartino2015set12fAl termine della funzione, dopo la benedizione, il viceparroco don Mauro Grosso, ha invitato i presenti a sedersi. E’ stato il momento dei saluti e dei ringraziamenti. Il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Grazie Don Nino. Grazie Don Martino. È stato bello lavorare con voi e con voi condividere le gioie e le difficoltà di questa nostra Comunità. E’ stato bello riuscire sempre a trovare il punto di incontro anche su questioni che, in principio, ci vedevano distanti. E’ stato facile lavorare con voi, forse perché, nel profondo del cuore, avevamo gli stessi sentimenti di giustizia sociale, di equità, di condivisione, di comunità e, non ultima, di fede». «Carissimi sacerdoti, caro Parroco – ha proseguito Ugo Baldi –, questa Città ha sempre apprezzato l’umiltà con cui hai concretizzato il tuo Ministero. Questo tuo modo di essere “ultimo”, di lavorare da “ultimo”. Sempre “al servizio di”, sempre disponibile ad applicarti anche nei lavori più umili. Ma sempre, comunque, con lo sguardo attento ai bisogni della tua comunità parrocchiale, anche senza distinzioni di “credo”».

Ugo Baldi ha aggiunto: «Caro don Martino, il tuo breve Ministero a Santena non resterà altrettanto brevemente nella memoria di chi ha avuto modo di conoscerti e di apprezzare da subito la tua grande determinazione, i chiari obiettivi di aggregazione e di politica giovanile e la tua giovialità, rafforzata da un innato calore umano che hai saputo trasmetterci. A entrambi giunga il ringraziamento incondizionato per tutto ciò che avete fatto per questa città e per cercare di unire sotto la fede, ma non solo, due Comunità parrocchiali così vicine, ma così lontane. Entrambi, avete fatto del vostro meglio». Il sindaco ha concluso: «A entrambi giunga il saluto di tutti noi, con l’augurio che la vostra esperienza a Santena e a Cambiano costituisca una ricchezza da spendere nelle nuove comunità in cui siete stati destinati. E’ indubbio che ci mancherete e che non mancheranno in futuro occasioni di reincontro. Ringraziando il Signore per averci concesso di camminare insieme in un tratto delle nostre vite, vi auguro a nome di tutta la nostra comunità civile una buona strada. Arrivederci Don Nino. Arrivederci Don Martino».

DonNinoDonMartino2015set12gUgo Trimboli, segretario del consiglio pastorale parrocchiale, ha detto: «Buona sera a tutti. Io porto il saluto della comunità per don Nino e don Martino e anche il saluto degli scout che hanno dato il loro contributo. Righe scritte non solo dalla mia mano, ma dalle penne dei vari responsabili, con i quali abbiamo raccolto i pensieri dei vari gruppi e deciso di fare un unico massaggio. Non è facile poter esprimere quello che il cuore di tutti noi sta provando». «Dopo anni di cammino di fede – ha detto Trimboli – siamo qui a salutare i nostri sacerdoti. Con queste poche righe vogliamo dunque ringraziarvi per quello che, con semplicità, bontà d’animo e disponibilità, avete fatto per tutti noi. Indipendentemente dalla distanza percorsa assieme… camminare insieme avvicina, lega e unisce e quando le strade si dividono è importante tenere a mente che la meta è la stessa ed il cammino prosegue nella medesima direzione. In questi anni la vostra attività di coinvolgimento dei vari gruppi, la cortesia verso gli adulti, la premura verso i più giovani, la pazienza di stare ad ascoltare tutti sono state linfa vitale per la vita della parrocchia e per i parrocchiani, ai quali non sono mai mancati i consigli e la guida al momento del bisogno».

Ugo Trimboli ha proseguito: «Vi vogliamo ringraziare anche con due pensieri materiali. Per don Nino abbiamo pensato a un computer. Per don Martino l’idea era quella di regalare un putage, a lui consegnamo un contributo per l’acquisto della stufa». «Vi auguriamo un rapido e positivo inserimento nelle parrocchie che vi ospiteranno a breve – ha chiuso Ugo Trimboli – dove siamo certi che la gente vi saprà voler bene almeno quanto ve ne abbiamo voluto noi. Nel salutarvi vi assicuriamo le nostre preghiere ringraziando il Signore di averci fatto dono della vostra presenza per tutti questi anni tra di noi. Noi chiediamo semplicemente di ricordarci nelle vostre preghiere. Infine, nella speranza che il fragore del battimani sia almeno pari a quello del batticuore che si prova ogni volta che salutiamo un amico per un lungo viaggio, vi abbracciamo con un caloroso applauso».

A seguire gli Scout santenesi hanno consegnato a due don una raccolta di fotografie «che ci ricordano i momenti passati insieme con don Martino e con don Nino. Per noi scout è molto importante la strada. E con voi due abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme. Vi regaliamo anche due libri, La spiritualità della strada che per noi simboleggia questo percorso umano e spirituale fatto insieme e poi un altro libro importante per noi, Lo scoutismo per ragazzi, di Robert Baden-Powell. Speriamo possiate leggerli, che vi piacciano e vi faccia ricordare noi ragazzi, con la camicia blu». Il saluto è proseguito nel cortile dell’oratorio San Luigi. Accanto a un rinfresco, in sala blu, scorrevano le immagini dei 14 anni di presenza di don Nino e dei tre di presenza di don Martino. Un Dvd preparato da Novella Tesio ed Enrica Clari, mettendo insieme le immagini di: Erica Gibboni, don Mauro Grosso, Tommaso Mosso, Andrea Pelassa, Aldo Viarengo, Carlo Smeriglio, Filippo Tesio, Andrea Umilio.

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Audio omelia del parroco don Nino Olivero:

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Audio indirizzo di saluto del sindaco Ugo Baldi e del segretario del Consiglio pastorale parrocchiale Ugo Trimboli, con presentazione iniziale del viceparroco don Mauro Grosso:

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