Santena, ospedale unico Asl To5, le dichiarazioni dei sindaci alla firma del protocollo

Santena – 6 dicembre 2015 – Giovedì scorso in Regione Piemonte i sindaci di Carmagnola, Chieri, Moncalieri e il direttore dell’Asl To5 hanno firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione dell’ospedale unico di zona. Di seguito, le dichiarazioni di Sergio Chiamparino, Antonio Saitta, Silvia Testa, Claudio Martano, Paolo Montagna e Massimo Uberti,  fatte prima della firma.

AslTo5_protocollonuovoOspedale2015dic03aSergio Chiamparino, presidente della Giunta regionale del Piemonte, ha detto: «E’ un accordo importante. Come sapete, si colloca in una strategia che muove, in ordine cronologico dalla città della salute di Novara, che passa attraverso il progetto della città di salute di Torino. Progetto che presenteremo nelle prossime settimane, prima di Natale e credo sarà il progetto più importante a livello nazionale, sul rapporto tra cura della salute, tecnologia e innovazione. Metteremo insieme altre operazioni di miglioramento di una rete ospedaliera piemontese che è mediamente vecchia di 75 anni, con l’accordo fatto la costruzione di nuovo ospedale a Ornavasso, unificando Domodossola e Verbania».

Chiamparino ha aggiunto: «L’accordo di oggi mette insieme tre ospedali, di Chieri, Carmagnola e Moncalieri, con un nuovo insediamento. Un tema che era già stato toccato in passato e poi era stato rimesso sotto traccia. Adesso prende consistenza concreta. Ovviamente questa non è solo un’operazione, come si dice, di ingegneria se pur importante. Non è solo un’opera pubblica: è anche importante per migliorare la qualità del servizio sanitario. Strutture piccole, alla lunga riducono anche la professionalità di chi ci lavora; riducono e peggiorano la qualità del servizio che viene offerto. A livello regionale, questa operazione di opera pubblica, se mettiamo insieme tutti gli interventi previsti, prevede attorno a un miliardo di investimento sulla rete ospedaliera piemontese, tra Torino, Novara, Verbania e l’accordo di oggi. Soprattutto, direi si tratta di razionalizzazione e miglioramento dell’offerta sanitaria. Naturalmente, visto che si parla di un protocollo, bisognerà – oltre alle risorse che noi dovremo investire – ragionare molto sulla modalità di costruzione per coinvolgere anche capitali privati. Dobbiamo anche evitare di fare alcuni errori compiuti in passato. Occorre tenere conto della rapida evoluzione delle tecnologie farmaceutiche, della diagnosi e della cura. Sempre più la degenza diventa un periodo limitato: bisognerà tenerne conto. Questo può ridurre i tempi di realizzazione e, soprattutto, evitare poi di avere delle strutture sovradimensionate rispetto alle esigenze».

Audio Sergio Chiamparino:

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Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, ha spiegato: «Desidero ringraziare i sindaci, gli amministratori dei tre comuni di Carmagnola, Chieri e Moncalieri le loro amministrazioni perché si è verificato una sorta di miracolo. Perché non è così naturale e automatico che delle amministrazioni comunali decidano di fare una scelta così coraggiosa, anche nel rapporto con le loro comunità. Questo vuol dire guardare al futuro». «Questo di oggi – ha aggiunto Antonio Saitta – è un protocollo impegnativo anche in termini di tempi. Non è un semplice generica volontà. Entro 4 mesi la Regione Piemonte dovrà definire la localizzazione e i sindaci ci hanno delegato stabilendo dei criteri, tra cui: baricentricità, facilmente raggiungibile e altro ancora. Dunque, entro 4 mesi, arriverà la decisione. Poi, a quel punto, noi saremo nelle condizioni di poter costruire il piano di fattibilità economica. E qui entra l’azienda sanitaria che ci aiuterà sulle esigenze sanitarie del territorio. In più, potrebbe esserci una novità. Siccome stiamo organizzando la rete ospedaliera della città della salute di Torino, ci sarà una forte relazione con quello che succederà proprio nella città della Salute. Noi oggi, per l’ospedale unico dell’Asl To5, abbiamo dato indicazione di 460 posti letto: potrà anche succedere che arrivino esigenze di carattere superiore rispetto a quelle indicate. Quello dell’Asl To5 sarà un vero ospedale metropolitano, fortemente integrato con quello che si sta facendo con la città delle Salute di Torino».

Audio Antonio Saitta:

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AslTo5_protocollonuovoOspedale2015dic03eSilvia Testa, sindaco di Carmagnola, ha detto: «Io sottolineo che, per noi, questa firma è veramente un momento importante. Si tratta della conclusione di un iter che noi tre sindaci – di Carmagnola, Chieri e Moncalieri – abbiamo voluto fortemente, coinvolgendo anche gli altri 40 sindaci dei comuni dell’Asl To5. Ci sembrava corretto e giusto condividere con loro questo progetto. Devo dire che è stato bello e importante che 40 sindaci, di ogni parte politica, trasversalmente, abbiano appoggiato questo progetto. Per noi è un punto di partenza. E’ una soddisfazione. Nelle nostre comunità è stato particolarmente difficile far passare questo. Per il San Lorenzo di Carmagnola abbiamo fatto tante battaglie. Abbiamo spiegando mettendo i puntini sulle “i”. Ora andremo avanti a tappe, che dovranno essere rispettate. Sono punti di forza che ci consentiranno di spiegare alle nostre comunità il valore aggiunto di questa operazione. Non nego che, come operatore sanitario, questa è assolutamente una buona notizia. Oggi stiamo lavorando in rete come ospedali, ma in modo molto difficoltoso. Ringrazio e speriamo di portare avanti il progetto sempre in maniera condivisa e collegiale».

Audio Silvia Testa:

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Claudio Martano, sindaco di Chieri ha detto: «Condivido l’entusiasmo di Silvia Testa. Dal punto di vista della mia ex professione è un passo che era necessario. Confermo anche la difficoltà a fare digerire alle comunità locali questo passo perché c’è molto lavoro di disinformazione, anche voluta. Spiegando bene le cose le persone però capiscono. Adesso per noi parte un periodo che richiede un’accurata informazione, sperando di poter dare dei dati che poi verranno completati dai livelli superiori a noi. Faccio notare come sia stato possibile arrivare alla firma perché i tre comuni che hanno attualmente un ospedale sul loro territorio non hanno accampato pretese che l’ospedale unico venisse a rinforzare il loro ospedale. Questa è stata la condizione per cui anche gli altri sindaci si sono fidati e hanno accettato che la Regione Piemonte, sulla base di criteri oggettivi e non campanilistici, stabilisse quale era l’area più idonea. Una decisione che noi ora aspettiamo di conoscere».

Audio Claudio Martano:

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Paolo Montagna, sindaco di Moncalieri, ha detto: «Per noi è una giornata che, senza esagerare, possiamo definire storica. Come hanno spiegato i colleghi, con la firma di oggi la politica subordina le ragioni dei campanili all’interesse collettivo. E quell’interesse si chiama salute. Una firma storica possibile perché qualcuno ci ha creduto. E qui voglio ringraziare personalmente e pubblicamente l’assessore Antonio Saitta che ha fornito la suggestione dell’ospedale unico in sede di assemblea dei sindaci dell’Asl To5e ci ha messo nelle condizioni di cominciare a ragionare. Una firma possibile perché 40 sindaci hanno fatto tutti la stessa scelta, senza dividersi sul luogo, ma pensando a condividere le esigenze. Una scelta possibile perché abbiamo avuto come interlocutore l’azienda sanitaria, capace e disponibile, che ha trovato, da subito, l’occasione di un progetto di così ampie dimensioni. La firma di oggi è il primo atto, ma è fondamentale. Non si era mai parlato, prima di oggi, di ospedale unico di territorio: si parlava di ospedale di Moncalieri o di Nichelino. Oggi la dimensione è completamente diversa. Per quanto riguarda Moncalieri noi siamo a disposizione per continuare questo percorso. Per tutto questo quella di oggi è una decisione che considero storica. Davvero grazie per quella che riteniamo una opportunità».

Audio Paolo Montagna:

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Massimo Uberti, direttore generale dell’Asl To5, ha detto: «Il mio principale compito è, e rimane, quello di far funzionare al meglio le strutture che oggi abbiamo. Ospedali che hanno un po’ più di 70 anni – che è l’età media delle strutture ospedaliere piemontesi – e quindi hanno oggettivamente dei problemi. Quello che si tende a fare oggi è far lavorare in rete, in sinergia. Occorre superare le difficoltà strutturali e logistiche. Credo sia giusto pensare al futuro. Le attuali strutture di Carmagnola, Chieri e Moncalieri, in futuro non saranno più sostenibili. La tecnologia e il tipo di cura richiedono strutture recenti, pensate in funzione di queste novità. Io credo che oggi, con la firma, proviamo a pensare il futuro». Dopo questi interventi è arrivata la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione dell’ospedale unico di zona per l’Asl To5.

Audio Massimo Uberti:

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