Santena, acquisto diari di Camillo Cavour, gli interventi del Prefetto di Torino e di Nerio Nesi

Santena – 13 dicembre 2015 – Giovedì scorso, 10 dicembre, è stato firmato in Prefettura il contratto di acquisto da parte della Fondazione di alcuni manoscritti e altri documenti di Camillo Cavour. Di seguito, gli interventi di Paola Basilone, prefetto di Torino e di Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour.

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IlConteRitrovato2015dic10_torino2Paola Basilone, prefetto di Torino, ha aperto così la riunione: «Caro presidente Nerio Nesi, sono lieta di accogliere la Fondazione Cavour e tutti i presenti per suggellare l’importante acquisizione che oggi si perfeziona e che va ad arricchire ulteriormente il già vasto patrimonio storico e culturale raccolto e curato dalla Fondazione Cavour. Tutto questo è reso possibile dalla generosità di molte illustri persone e istituzioni che dimostrano una attenta sensibilità per l’importanza dell’opera di ricostruzione della nostra storia, riferita, in particolare, alla figura di Cavour. E lo faccio proprio in queste stanze che furono luogo di lavoro di personalità che contribuirono alla costruzione dell’Italia, tra cui lo stesso Camillo Cavour, del quale conserviamo, con orgoglio, lo studio, e che fin dal 1866 ospitano il prefetto».

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Paola Basilone, Prefetto di Torino

Il Prefetto ha aggiunto: «Mi preme ancora una volta ricordare, come ho già fatto in altre occasioni di incontro, l’importante opera svolta dalla Fondazione Cavour nel farsi custode e promotrice della diffusone di un bagaglio di valori che affonda le proprie radici nella storia risorgimentale. Un ringraziamento particolare rivolgo a lei presidente Nesi per l’instancabile impegno che, con energia e brillante spirito di iniziativa, è l’anima della Fondazione. A partire da una pregevolissima opera di salvaguardia della memoria di approfondimento storico la Fondazione lavora tenacemente per la diffusione capillare dei valori che la nostra storia ci tramanda. Si tratta di valori fondamentali della nostra cittadinanza, essenziali a consolidare l’identità nazionale e la convivenza civile». Il prefetto Paola Basilone ha proseguito: «Ricordo spesso con emozione la giornata dell’Unità nazionale e dalla costituzione e dell’inno e ella bandiera che viene organizzata a Santena, il 17 marzo e che vede la Fondazione tra gli attori principali. Essa assume un dimensione simbolica e, al tempo stesso, estremamente attuale per la funzione principale che la cerimonia ha di diffondere – pur sempre con la dovuta solennità, ma mi consenta di dirlo, con un approccio immediato e divulgativo –, il nostro ricco bagaglio storico e culturale tra i nostri giovani studenti. In quella occasione diventa difficile non ricordare le straordinarie qualità politiche e strategiche di Cavour che, con genio diplomatico e sapiente fermezza, ha guidato il percorso dell’unità nazionale nella lungimirante e moderna prospettiva di garantire agli italiani le fondamenta della democrazia, ossia di libertà e indipendenza». «Nel periodo storico che viviamo – ha chiuso il prefetto di Torino Paola Basilone – con le complicatissime questioni che ci troviamo spesso ad affrontare come cittadini e istituzione si avverte come sempre più urgente la necessità di trovare ispirazione e lo sprone nel patrimonio storico e ideale che ispirò il movimento per l’unita che scopriamo, pur con il passare del tempo, permeato di sorprendente modernità e attualità. Ed è che con questo spirito che porgo a tutti il benvenuto e ringrazio la Fondazione Cavour e il presidente Nerio Nesi che ci offre oggi un’occasione importante di arricchimento e riflessione sui nostri valori fondanti e del nostro essere cittadini. Grazie presidente».

Audio dell’intervento di Paola Basilone, prefetto di Torino:

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IlConteRitrovato2015dic10_torino6Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, ha cominciato così il suo intervento: «Mentre salivo per le scale, queste scale, il pensiero correva alla mattina del 18 dicembre 1860, quando giunsero, in queste sale, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi. Chiamati da Camillo Cavour a divenire due rappresentanti nel nuovo parlamento nazionale. Erano altri tempi. Erano certamente altri tempi. In queste sale Cavour aveva convocato Giuseppe Verdi alle sette di mattina; quando arrivò i collaboratori di Cavour gli dissero di aspettare un attimo perché aveva convocato, alle sei, un’altra persona, Alessandro Manzoni. Erano altri tempi». Nerio Nesi ha detto: «Ma noi siamo qui oggi per ricordare quei tempi, attraverso il ritrovamento di documenti importanti di quel periodo storico e dare loro forse una collocazione definitiva nella loro sede naturale: il castello Cavour di Santena, destinato a diventare, con un forte intervento dello stato nazionale, museo nazionale Cavour. E dobbiamo tutto questo a un importante antiquario torinese di libri antichi e di opere d’arte antiche e moderne, Roberto Cena. Dobbiamo tutto questo a 23 persone, fisiche e giuridiche, pubbliche e private che, in gran parte, sono qui». Nerio Nesi ha continuato: «Leggerò adesso, per la prima volta pubblicamente il loro elenco in stretto ordine alfabetico. I 22 sono questi: Associazione amici della Fondazione Cavour; Associazione ex allievi del liceo ginnasio Camillo Benso di Cavour, di Torino; Banca nazionale del lavoro; Banca popolare di Novara; cavaliere del lavoro Marco Boglione; cavaliere del lavoro Alberto Bolaffi; Carlo Enrico Bonanate; cavaliere del lavoro Bruno Ceretto; Consiglio regionale del Piemonte; Lorenzo della Valle; Marco Fasano; Fondazione Burzio; Fondazione Cassa di risparmio Alessandria; Andrea Macchione; Federico Moine; la famiglia Nesi; Giansavino Pene Vidari; Riccardo Rossotto; Enrico Salza; Gruppo Unipol; Maria Claudia Vigliani; Maurizio Vitale».

IlConteRitrovato2015dic10_torino8Subito dopo la lettura dei nomi Nerio Nesi ha aggiunto: «A essi va la riconoscenza della Fondazione Cavour, ente morale che io mi onoro di presiedere, insieme ai vicepresidenti Fiorenzo Alfieri e Lorenzo della Valle che rappresentano. Rispettivamente, i soci pubblici e i soci privati della Fondazione. L’importante acquisizione di documenti che avviene oggi si inserisce pienamente nell’attività istituzionale delle Fondazione stessa. Attività che prevede anche l’arricchimento delle proprie collezioni, al fine di rendere un servizio agli studiosi attuali e alle future generazioni, garantendo la conservazione e la trasmissione di un patrimonio che deve avere nella Fondazione un punto di riferimento. Le carte i cimeli del conte di Cavour troveranno degna sede nel nuovo complesso di Santena, inaugurato lo scorso 20 settembre dal sindaco di Torino e precisamente nell’archivio del palazzo delle scuderie. L’archivio di Santena è stato già classificato di interesse storico nazionale. E’ stato conosciuto e apprezzato dagli studiosi di tutta Europa per i suoi 70mila documenti che noi abbiamo e che è costantemente sottoposto a opera di inventariazione e riordino».

Nerio Nesi ha specificato: «L’odierna acquisizione comprende quella parte del diario personale di Cavour che riguarda gli anni dal 1835 al1838, che era stato dato per disperso nella edizione ufficiali dei diari fatta nel 1991. E’ un ritrovamento di eccezionale importanza che permetterà di completare la serie degli iscritti personali del conte conservati a Santena. Così come il taccuino di appunti potrà fornire nuovi elementi di ricerca sull’immagine e azione di Cavour negli anni 1858 e1859. Fu il biennio più drammatico e importante nella storia di Camillo Cavour, fra cui l’incontro segreto a Plombières e la seconda guerra dell’indipendenza. C’è anche il diario della madre di Camillo Cavour, Adele de Sellon, risalente ai primissimi anni dell’ottocento e sinora conosciuto solo attraverso pochi frammenti, riportati dallo storico Rosario Romeo, curatore di una monumentale biografia su Camillo Cavour. Il resto dei documenti che oggi acquistiamo comprende poi tasselli importanti della vita privata del Fondatore dello Stato. Alcuni cimeli sono molto significativi, tra i quali i famosi occhiali: proprio da essi prende origine il Premio Cavour, che questo anno abbiano attributo alla Marina militare per quello che ha fatto nel salvare 3000 esseri umani». Nerio Nesi ha chiuso così: «La Fondazione Cavour è consapevole delle alte responsabilità cui è chiamata. Non solo custode di beni mobili e immobili, ma promotore di quei valori che, da oltre150 anni, continuano a sprigionarsi da un patrimonio unico di memoria per la nostra Patria. E’ con questo sentimento che la Fondazione Cavour rinnova il suo grazie a quanti hanno collaborato al raggiungimento di questo risultato. Sono convinto che questi lo hanno fatto anche sicuri di rendere così un servizio alla nostra città e, soprattutto, alla nostra Patria. Grazie».

Audio dell’intervento di Nerio Nesi:

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