Santena, Fondazione Cavour, i programmi per il 2016.

Santena – 1° gennaio 2016 – «Il 2015 è stato un anno di grandi successi. Il 2016 non potrà essere così». Lo spiega Nerio Nesi, classe 1925, presidente della Fondazione Cavour, che informa su programmi e progetti per il 2016.

Santena, sede Fondazione Cavour
Santena, sede Fondazione Cavour

«L’anno 2015? E’ stato un anno di grandi successi – spiega Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour –. Ne cito due, la ristrutturazione delle ex scuderie e l’acquisto di importanti documenti cavouriani, ma ve ne sono stati molti altri. Noi, anche dal punto di vista finanziario chiudiamo il 2015 abbastanza bene, al contrario di tante associazioni e fondazioni culturali: questo perché abbiamo praticato una politica prudente, più da Quintino Sella, e tutto questo mi è stato insegnato dal Piemonte». Nerio Nesi precisa: «ll 2016 sarà però ben diverso: questo ho riferito al recente cda della Fondazione Cavour. Il 2016 sarà un anno di passaggio, di attese, di ristrutturazioni. Quindi sarà un anno sostanzialmente difficile. Intanto siamo chiamati a riflettere sulla situazione finanziaria dei nostri maggiori soci. Noi abbiamo 14 soci, di cui tre pubblici e undici privati. I tre soci pubblici sono la Regione Piemonte, la citta di Torino e la città di Santena. I due soci che sinora hanno fornito i contributi più significativi sono la città di Torino, proprietaria del complesso cavouriano di Santena e la Regione Piemonte. Il momento non è facile, la situazione finanziaria della città di Torino la conosciamo, quella della Regione è ancora più pesante. Nonostante questo devo dire che sia la città di Torino quanto la Regione Piemonte capiscono le nostre necessità. Sanno anche che non sprechiamo neanche un euro delle risorse che ci vengono affidate».

SantenasExscuderieCavour«Il 2016 per la Fondazione sarà un anno di cambiamenti strutturali – informa Nerio Nesi –. Abbiamo individuato tre settori fondamentali: l’archivio; il settore storico e culturale; il parco. Il settore archivio è sotto la gestione di Carla Ceresa. Di recente abbiamo istituito un nuovo settore, quello storico e culturale, comprensivo della biblioteca, affidato a Pierangelo Gentile. Infine abbiamo creato un terzo settore fondamentale, quello del parco storico, affidato a Giuliano Gridelli. Finora forse avevamo sottovalutato il parco storico. Come ci richiama l’amministrazione comunale di Santena il parco del complesso cavouriano è una fonte di serenità per la popolazione. Completano la struttura della Fondazione Cavour il settore amministrazione e la segreteria organizzativa. Abbiamo anche istituito un comitato di direzione con i diversi responsabili di settore, presieduto dal sottoscritto e coordinato da Marco Fasano». Il presidente della Fondazione Cavour, aggiunge: «Nei giorni scorsi ho chiesto a tutti i componenti del cda della Fondazione di presentare idee per i mesi a venire. Una che si sta concretizzando è quella di dedicare alcuni alberi monumentali del parco Cavour a un ente o a una persona fisica».

Nerio Nesi ricorda anche un altro progetto già in agenda per il 2016: «Tra le attività storico-culturali abbiamo ricevuto dalla Germania, da parte di alcuni docenti della Saarland University, una proposta che è contemporaneamente affascinante, ma anche un po’ complicata: realizzare un convegno, il 6 giugno 2016, per ricordare i 150 anni della terza guerra di indipendenza nazionale, nella quale ci fu un accordo, una alleanza vera e propria, fra l’Italia e la Germania. Accordo che significò per l’Italia il completamento dell’Unità con l’arrivo del Veneto e Venezia». Ancora, tra i progetti in cantiere segnalati da Nerio Nesi: «Per marzo 2016 il Centro di restauro, di Venaria, completerà il restauro dell’intero studio di Camillo Cavour. Si tratta di una parte affascinate e commovente tra le cose che possediamo di Cavour, tra cui la giubba insanguinata del nipote. Riporteremo a Santena tutto quanto restaurato e faremo, in accordo con Venaria, una mostra capace di attirare il grande   pubblico. La data che stiamo ipotizzando è il 20 settembre, altra data cruciale per il complesso cavouriano, che segna la consegna dell’ annuale premio Cavour». Il presidente Nerio Nesi informa in merito al lavori che porteranno alla trasformazione del castello in casa museo Cavour: «Nel corso dell’ultima riunione a Roma la struttura di missione della presidenza del consiglio ci ha informati dello slittamento dell’uscita del bando europeo che porterà a individuare la ditta che svolgerà i lavori. Penso che i lavori potranno cominciare a metà del 2016, dunque con qualche mese di ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia che prevedeva l’apertura dei cantieri a fine 2015, inizio 2016». Da Roma sono in arrivo altre novità: «La struttura di missione ha in cantiere anche la realizzazione di un bando per la gestione del complesso cavouriano di Santena. Nell’intento di salvaguardare le grandi ricorrenze dello Stato l’obiettivo potrebbe essere quello di sollevare la Fondazione da una serie di spese generali che diventerebbero insostenibili, quali le utenze di luce e riscaldamento, naturalmente assumendo i proventi che arrivano dai visitatori. In tale ambito la Fondazione manterrebbe la responsabilità politica e culturale del complesso cavouriano.

Santena_sedefondazione_seraLa chiacchierata di fine anno con il presidente Nerio Nesi tocca anche i rapporti con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ugo Baldi: «Con l’amministrazione comunale cittadina ci sono buoni rapporti, a partire dal sindaco e dall’assessore alla Cultura Paolo Romano. Direi che dobbiamo aiutarci a vicenda. Debbo dire che rispetto all’amministrazione precedente abbiamo fatto tanti passi in avanti, enormi. E di questo direi che c’è piena consapevolezza. Certo, si potrebbe fare ancora di più, da parte nostra come da parte dell’amministrazione santenese. Bisogna anche dire che Santena non è una città facile. Andiamo verso il 2017, un anno importante che vedrà la città andare al voto amministrativo per rinnovare il consiglio comunale e nominare il sindaco». Nerio Nesi prosegue: «Negli ultimi mesi ho instaurato buoni rapporti anche con la numerosa comunità riacese, guidata dal presidente Antonio Cosimo Trimboli. A fine anno ho ricevuto da Trimboli un presente, con prodotti calabresi, lo ricambierò con prodotti emiliani. La numerosa comunità di calabresi che vive a Santena è la prova dell’ospitalità della terra piemontese. L’Italia è questa. Salvemini diceva che governare l’Italia non è difficile, è inutile. Io a questa cosa mi ribello perché la ritengo pessimistica e non vera. Il Piemonte ha accolto tanti calabresi così come il sottoscritto, di origine emiliane». Nerio Nesi, alzandosi dal divano, cercando con la mano un bastone che gli sorregge la camminata, chiude così la chiacchierata: «Fin che riuscirò continuerò a lavorare per la Fondazione Cavour. Per essere un figlio della classe operaia io ho avuto una vita davvero eccezionale. Per gli anni che vivrò voglio restituire al Paese quello che l’Italia mi ha dato».

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