Asparagi, Eros e Santenese il successo di Santena

Santena – 28 gennaio 2016 – Buone notizie dall’Associazione dei produttori di asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto: aumentano i soci e le superfici coltivate; cresce il numero di donne e giovani produttori. Un successo costruito vent’anni fa, con il buon uso di denaro pubblico.

Assemblea dei soci dell'associazione produttori di asparagi - gennaio 2016
Assemblea dei soci dell’associazione produttori di asparagi – gennaio 2016

Asparagi 1…“ l’asperge est la source de la prospérité de Santenà” è la felice frase di Camillo Cavour contenuta in una lettera del 1847. E per Santena l’asparago è davvero fonte di prosperità. Lo è stato in passato. Lo è oggi, dopo aver superato un momento di crisi che aveva ridotto di brutto la produzione del Re della tavola di primavera. La svolta è avvenuta grazie al lavoro condotto da un gruppo di Santenesi, sostenuti economicamente dalla Provincia di Torino, dalla Regione, da ricercatori di Enti pubblici e privati e dal Comune. Di questa operazione i coltivatori e tutta la comunità possono essere orgogliosi. Il Pat, Prodotto agroalimentare tradizionale del territorio è stato recuperato impiegando correttamente denaro pubblico. I meriti vanno a Carlo Smeriglio, insigne storico e con lui a Elena Di Bella, della Provincia e a Roberto Ghio, allora Presidente della Pro-Loco. Vanno agli asparagicoltori Domenico Vassallo, Giovanni Mosso, Pierdomenico Ronco e Carlo Vercellino che hanno collaborato, nel selezionare le varietà ibride e nel salvaguardare l’Argenteuil e la varietà Santenese, con i tecnici e ricercatori Agostino Falavigna e Michele Baudino e con Giancarlo Chiesa, funzionario della Coldiretti. Una lode va anche al Comune e alla Pro Loco per il sostegno e l’organizzazione della storica Sagra, giunta alla 83° edizione.

Nel 1995 le imprese si contavano su una mano, oggi più di venti aziende producono su una superficie di venti volte superiore. Un successo coronato con l’individuazione dell’Eros, cui si sono aggiunti altri ibridi che hanno elevato la produttività delle colture, garantendo la qualità, il sapore e la freschezza del prelibato turione. La caratteristica dell’asparago santenese è intimamente legata all’orgoglio e all’ambizione della sua coltivazione, commercializzazione e promozione. Tre elementi che, unendo coltura e cultura, distinguono il nostro da quello prodotto in Piemonte e in Italia: una caratteristica che regge una concorrenza, via via più agguerrita. Chi vuole l’eccellenza sa che a Santena la trova nelle cascine e tra i produttori che espongono il bollino di qualità dell’Associazione Produttori asparago di Santena e delle Terre del Pianalto e nei ristoranti e trattorie del territorio. Il collegamento cascina e prodotto è una carta vincente che qualifica anche le altre colture santenesi, in un ciclo integrato di produzione e di commercializzazione di ortaggi freschi che va dalla primavera all’inverno.

L’assemblea dei soci del 25 gennaio scorso si è chiusa con l’impegno di riprendere la selezione varietale, allo scopo di impostare i nuovi investimenti su profili sicuri e garantiti dalla combinazione innovazione, tradizione, ricerca e territorio. Roberto Ghio, assessore all’Agricoltura, ha proposto che il Comune di Santena, l’Associazione produttori, la Regione, la Città Metropolitana e gli Istituti pubblici di ricerca e di istruzione e gli Enti privati di sperimentazione aprano una nuova stagione di lavoro, ricordando i consigli di Camillo Cavour.

Santena, la città di Camillo Cavour, 28 gennaio 2016
Gino Anchisi

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