Santena e la finestra 30

Santena – 13 agosto 2016 – Dietro la finestra qualcuno scruta la processione. Speriamo sia Amico di Cavour. I quattro occhi di Cavour: uno alla Crimea, l’altro all’Europa, il terzo alla Russia e il quarto alla Turchia. Michele Coppino, ministro all’istruzione! Grande Guerra. Pippo orgoglio ortolano.

Santena_FinestraCavour20161) San Lorenzo. 10 agosto. Santena ormai è, in tutto e per tutto, luogo della memoria patria. E così don Giuseppe Zorzan nell’omelia ricorda che “l’11 aprile del 1728 il Senato decretò che ciascun Comune avesse un celeste patrono. E i Santenesi scelsero San Lorenzo martire, intendendo però come titolari della parrocchia gli apostoli Pietro e Paolo”. E’ storia di 300 anni. Fa impressione sentire il Sindaco parlare, a tante persone raccolte nel cortile della casa di uno dei Padri della Patria, delle difficoltà nell’amministrare la comunità. L’attenzione dei presenti e la bellezza del luogo rendono unica la scena. Qualcosa di sorprendente avviene in quei frangenti. Nonostante la coincidenza con il suo 206° compleanno, forse non a caso, le stanze di Camillo Cavour sono chiuse. Ma al primo piano, a destra dell’entrata, una finestra socchiusa dà l’impressione che qualcuno, il Tessitore ?, stia ascoltando i discorsi. Non si tratta di fantasma, ma, di spirito cavouriano che si manifesta.

2) Buon lavoro Signor Prefetto della Città Metropolitana. Renato Saccone sessantenne, nato a Santa Maria Capua Vetere, arriva da Siena, la provincia del Monte dei Paschi e del Palio.  Succede alla Signora Prefetta, Paola Basilone -molto legata a Santena- la più cavouriana dei Prefetti del terzo millennio- passata alla guida della Città Metropolitana di Roma. Camillo aspetta la prima visita.

3) Erdogan e Putin. Adesso cercano il dialogo dopo anni, anzi secoli, di battaglie tra Turchi Mussulmani e Russi Cristiani Ortodossi. Il Mondo cambia e l’Europa non è al passo coi tempi, per colpa del nazionalismo. Eppure Cavour aveva indicato la via da seguire quando si alleò con le potenze occidentali dell’Ottocento per difendere la Turchia dagli attacchi della Russia.  L’impero Turco si stava lentamente sfaldando. Cento anni fa, nella Grande Guerra, la Turchia, si alleò con l’Austria e la Germania, scontrandosi con la Russia per il controllo del Caucaso. Chi ci andò di mezzo furono gli Armeni, accusati di essere filorussi. Poco prima, nel 1911, ci fu la guerra con l’Italia per il possesso della Libia. Finito il I conflitto mondiale, l’Impero Ottomano sconfitto fu spartito da Inglesi, Francesi e Russi, tracciando sulla sabbia quella linea dritta che divide la Siria dall’Irak, sulla quale si è scatenata l’odierna III guerra globale. Nella II Guerra Mondiale la Turchia si schierò, invece, contro la Germania Nazista. Era dunque alleata dell’Unione Sovietica, ma a scanso di equivoci diventò il baluardo della Nato contro i Russi. In questi giorni Erdogan ha chiesto scusa per l’abbattimento del caccia russo in Siria, incolpando i militari golpisti. Putin ha subito teso la mano, mentre con l’altra ri-scaglia la pietra sull’Ucraina. In gioco ci sono gli equilibri di potere mondiale. E l’Europa resta a guardare.

4) Deportazione. Michele Coppino segue rammaricato la vicenda. Alcuni docenti meridionali che devono venire al Nord per poter insegnare esagerano. Deportazione è una parola grossa che richiede rispetto verso chi ieri e oggi subisce in modo coercitivo il distacco dal territorio e dalla comunità in cui vive per motivi tribali, nazionalistici, razziali, religiosi, politici o delinquenziali. Sarebbe più corretto parlare di sacrificio da affrontare, per non perdere il lavoro e la professione. I numeri infatti sono inequivocabili, lo dice lo studio di Tuttoscuola. I docenti meridionali sono 30.692, ma i posti a disposizione al Sud sono 14.192. Ci sono 16.500 eccedenze, contro 17.628 carenze del Centro-Nord. Non di antimeridionalista complotto si tratta, ma di un riequilibrio territoriale del lavoro e della produttività dei docenti impiegati.

5) Come in Italia. Svizzera: aperta un’inchiesta sulla BSI una delle più antiche banche elvetiche. L’accusa è avere riciclato e sottratto denaro al Fondo sovrano della Malesia. Inquisito anche il primo ministro malese Najib Razak.

6) Cent’anni fa. Il 27 agosto 1916 l’Italia dichiarava Guerra alla Germania. Nel frattempo i Tedeschi subivano pesanti perdite nella battaglia della Somme contro i Francesi e gli Inglesi. In totale le perdite risultavano di 480.000 Tedeschi, tra cui 164.000 caduti e dispersi, 400.000 Inglesi e 200.000 Francesi con 144.000 caduti o dispersi.

7) Pippo l’Ortolano. Quanto il turista sia diverso dal viandante, lo si vede in questi tempi di paura. Turismo è svago. Il viaggio invece è un migrare per un periodo breve o lungo in un luogo da scoprire. Oggi come ieri il viaggio, per clandestini e non, è avventura, speranza, pericolo, difficoltà. Pippo ha molto viaggiato. 11 mesi per andare da Livorno a Smirne, passando da Vienna, Costantinopoli, via terra. Lunghe le soste per  visitare delle città e conoscere chi ci vive. Altri due mesi volati per la malattia del compagno. 15 giorni per un suo malanno. Freddo, ghiaccio, pioggia, sete, fonti malsane e tifoidee, scorte armate di giannizzeri, rischio naufragio in barca sul Danubio, strade pericolose sono stati il pane quotidiano. L’andare è rischio di vita, di malattia, di rapina, di morte di perdite di tempo, di documenti che mancano, di altri che non arrivano. E’ ricerca di qualcosa, confronto di esperienze, piacere di nuove conoscenze, scoperte insperate, piacevoli conferme, incontri stimolanti. Così era nel passato. Così è oggi per chi è viandante, emigrante, profugo o clandestino. Pippo, è Filippo Mazzei (1730-1816). Ha viaggiato e lavorato in Turchia, Europa e Nord America. In Virginia ha incontrato Thomas Jefferson, 3° Presidente degli Stati Uniti, con il quale ha fatto la rivoluzione americana. Una vita avventurosa di Italiano, che merita di essere ricordato come ortolano e per la sua capacità di essere vero cittadino del Mondo.

 

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 13 agosto 2016

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