Santena, da Radio base zero a Radiobaseduepuntozero

Santena – 15 agosto 2016 – Radiobaseduepuntozero: questo il nome della web radio che, dopo la ripresa estiva, sbarcherà su internet. Il nome è stato scelto a partire dal Radio base zero, radio libera cittadina, che ha popolato l’etere cittadino per 4 anni, sin dal 1976. Di seguito, una breve intervista a Mimmo Franco, uno dei protagonisti di Radio base zero.

Strumenti Radiobaseduepuntozero
Strumentazione Radiobaseduepuntozero

«Radio base zero è nata nel 1976, cavalcando l’onda delle emittenti libere locali. Una esperienza durata 4 anni – informa Mimmo Franco –. Come sede avevano due piccole stanzette al Gamenario, che il signor Bona ci aveva affittato, a un prezzo poco più che simbolico. Radio base zero è stata fondata da  Riccardo Cavaglià, Matteo Genero e  Livio Guerrato. Qualche mese dopo l’avvio mi sono aggiunto io. In tutto, alla radio collaboravano una quindicina di persone: volontariato puro. Ragazzi e giovani, in gran parte di Santena e qualcun altro, pochi, che arrivava dai paesi vicini».

Mimmo Franco, ai tempi di Radio base zero
Mimmo Franco, ai tempi di Radio base zero

«Ognuno portava tutti i vinili che aveva a casa – aggiunge Mimmo Franco –. Come si usava fare allora le due stanzette erano foderate con i contenitori delle uova, per migliorare l’insonorizzazione. Tutta la strumentazione l’acquistavamo, a rate, da Paul & Chico Sound, di Chieri, in autofinanziamento, con un minimo di risorse che arrivano da alcuni commercianti santenesi che ci davano un po’ di mille lire, in cambio degli stacchetti pubblicitari. Tutto sommato, avevamo una buona strumentazione: un registratore a cassette per preparare la pubblicità, altri due registratori che acoglievano multicassette, tre piatti e un mixer, con ben 16 uscite, il lettore della cosiddetta “pizza”, dove registravamo i brani messi in onda da mezzanotte fino al mattino, quando partiva la diretta che andava avanti sino a  sera inoltrata. Il segnale di Radio base zero aveva la frequenza 104.500 e copriva il territorio di Santena, Cambiano, Villastellone, Poirino, Chieri, un pezzo di Carmagnola e Moncalieri e Riva presso Chieri. Nei paesi vicini a Chieri trasmetteva 100 Torri, mentre a Carmagnola c’era radio Sirio, gestita a livello familiare». «Piano piano Radio base zero si è consolidata – aggiunge Mimmo –. Noi eravamo giovani: non avevamo grandi pretese. Ci interessava divertirci e far divertire la gente. Le trasmissioni in diretta partivano al mattina, con alcune giovani che intervallavano brani e commenti,  stessa cosa al pomeriggio. Poi, verso le 18, dopo l’uscita dal lavoro, la radio si popolava e partivano una serie di altre trasmissioni. La diretta proseguiva la sera, sin verso mezzanotte, quando mettevamo in onda una “pizza” registrata. Come si usava fare allora, Radio base zero trasmetteva rigorosamente 24 ore su 24».

Radioduebasepuntozero, riunione programmazione
Radioduebasepuntozero, riunione programmazione

A Radio base zero sono passati anche personaggi famosi: «Tutte le domeniche, dalle ore 12 alle 13, veniva a suonare in diretta la buonanima di Mario Piovano, cambianese,  con la sua mitica fisarmonica – spiega Mimmo Franco –. Tra i collaboratori di Radio base zero c’era Guido Chiesa, altro cambianese, che proponeva un programma con agganci storici, con brani centrati. Si vedeva bene che quello che sarebbe poi diventato un affermato registasceneggiatore e critico musicale italiano aveva ben altro passo dal nostro. Va segnato anche Gianni Gaude che, già allora, lavorava alla radio ABC, a Torino, nella sede di via De Sonnaz, e ci forniva tutta una serie di preziose dritte. Tra le esperienza da citare la fascia informativa curata dal compianto Michele Cavaglia: i suoi genitori avevano un’edicola e lui, con quotidiani e riviste, preparava una sorta di giornale radio, con notizie nazionali e, quando c’erano,  anche informazioni locali».

Mimmo Franco aggiunge: «Radio Base Zero era una emittente libera apolitica e apartitica. Come detto andavamo avanti con il volontariato, autofinanziandoci. Tra le iniziative di contorno da segnalare anche gite in bus e veglioni di natale all’Eden park. Come è successo allora a molte radio libere a un certo punto l’esperienza è finita. Radio base zero ha smesso di trasmettere dopo quattro anni di vita. E’ finito l’entusiasmo. Il feeling tra i fondatori è venuto meno. Alcuni non riuscivano più a conciliare gli impegni di lavoro con il fare radio. Qualcuno ha trovato la ragazza e ha mollato tutto…». «Per quanto mi riguarda – chiude Mimmo Franco – sono stati i migliori anni della mia vita. Quando si girava per Santena in tanti ti fermavano e commentavano i nostri programmi. Diciamo che per me si è trattato del mitico quarto d’ora di notorietà. Faceva davvero piacere essere riconosciuti e ricevere commenti positivi rispetto ai programmi che mettevamo in piedi, che non avevano grandi pretese se non quello di far trascorrere in serenità alcuni momenti della giornata. Avevamo vent’anni e si andava avanti con tanta incoscienza. A un certo punto, finito l’entusiasmo, abbiamo chiuso l’esperienza. Sono contento che oggi, nel momento in cui nasce una web radio, il nome in qualche modo faccia riferimento alla nostra esperienza. Ai giovani di oggi che si lanciano in questa avventura dico: coraggio, metteteci entusiasmo. Ne varrà la pena»

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