Inaugurazione del Museo del Tessile del Chierese

Chieri – 18 settembre 2016 – Il museo della Memoria Patria, dedicato al santenese-chierese-torinese, Camillo Benso di Cavour, detto il Tessitore, si intreccia con il Museo del Tessile di Chieri. Un patrimonio che arricchisce il circuito culturale, turistico e sociale chierese, metropolitano e piemontese.

Camillo Cavour, il Tessitore
Camillo Benso di Cavour, il Tessitore

Per la verità non c’era tutta Chieri. E mancavano pure i rappresentanti ufficiali della Regione, della Città metropolitana e dei confratelli musei del Torinese. Domenica 18 settembre, alle 10, è stato riaperto al pubblico il museo del lavoro che ha caratterizzato la vita sociale di Chieri per secoli, fino a pochi decenni fa quando è subentrato il pensionismo. C’erano, comunque 250 persone, molte dei Comuni vicini. Il tessile, infatti, non è solo Chieri. Nei dintorni sorsero stabilimenti che hanno formato un distretto di cui ancora c’è traccia nella programmazione nazionale. Dai comuni confinanti arrivava manodopera, principalmente femminile. Ragazze di Marentino e Andezeno, conoscevano fanciulle santenesi e poirinesi. Si aprivano nuove dimensioni, s’intrecciavano amicizie, commerci. Si ordivano relazioni e amori che talvolta sfociavano in matrimoni con fratelli e cugini delle colleghe. Tradizione, memorie, storie famigliari, abitudini, usi, costumi s’intrecciano nella storica sede, in gran parte da restaurare.

Il Museo, realizzato da volontari, è un prezioso patrimonio culturale di cui tutti possono usufruire. Non riuscire a visitarlo nel poco tempo che ci resta ancora da vivere, sarebbe un vero peccato. Non fosse altro perché raccoglie il ricordo di antenati e di nonne che la sera, nella stalla o in cucina, davanti al camino o alla stufa, filavano la lana come la Berta, del compianto Rino Gaetano. Le guide, sempre volontarie, sono preparate e generose. Sfruttando  le loro informazioni si può ricavare molto per la propria cultura e per il proprio lavoro. Il museo è un concentrato. Geografia, natura, politica, tecnica, agricoltura, anatomia, manualità, intelligenza, storia, archeologia s’intrecciano con la geometria, la fisica, la chimica, la meccanica e la matematica. Andando avanti e indietro e su e giù nei secoli si crea una trama che aiuta a capire l’importanza delle reti relazionali e produttive nella globalizzazione di ieri e di oggi. Gli elogi per i volontari sono stati giustamente sperticati. E’ così, anche altrove. Questa “giovane” categoria di cittadini è spesso elogiata; almeno finché serve a risolvere problemi che altri non sono in grado di gestire, nel settore culturale. Poi, se tutto va bene e arrivano soldi in più, i volontari cominciano a dare fastidio. Subito spunta qualcuno pronto a rubare i meriti degli altri. Pochi sono così intelligenti da apprezzare la presenza di chi, in quanto prestatore di lavoro a titolo gratuito, è libero di dire ciò che pensa rispetto a ciò che vede e di controllare ciò che accade. Non sarà così per i volontari del Museo Tessile. Le autorità, o meglio i rappresentanti della comunità chierese, hanno spiegato che per un bel po’ di tempo soldi per fare grosse cose non ci saranno. Possono dunque stare tranquilli, per anni avranno da fare,  ricevendo i giusti elogi per il loro lavoro.

Li meritano, come li merita il compianto Armando Brunetti.

Gino Anchisi
da Chieri, 18 settembre 2016.

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena