Santena, inaugurata la restaurata stanza del conte Camillo Benso di Cavour

Santena – 20 settembre 2016 – Francesca Paola Leon, assessora alla Cultura della città di Torino, ha tagliato il nastro di inaugurazione del restauro della stanza del conte Camillo Benso di Cavour.

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La cerimonia di inaugurazione, organizzata dalla Fondazione Camillo Cavour, si è svolta oggi pomeriggio al complesso cavouriano di Santena. Dopo l’omaggio alla tomba dello Statista, le autorità  e i cittadini si sono recati nel salone sito al piano terra delle ex scuderie dove al tavolo hanno parlato: Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour; Ugo Baldi, sindaco di Santena; Marco Fasano, presidente dell’Associazione amici della Fondazione  Camillo Cavour; Renato Saccone, Prefetto di Torino; Daniela Ruffino, vice presidente del Consiglio regionale; Francesca Paola Leon, assessora alla Cultura della città di Torino.

santena2016set20_stanzacavour_nesiAd aprire gli interventi Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour: «Ringrazio tutti della loro presenza. Devo rivolgere un particolare saluto ai dirigenti della Stato che sono stati di recente trasferiti a Torino, il prefetto innanzitutto, il comandante regionale provinciale dell’arma dei carabinieri. Un saluto alla nuova assessora alla Cultura dilla città di Torino. La ricorrenza del 20 settembre fa parte delle due istituzionali organizzate dalla Fondazione. La prima è quella del 6 giugno, che ricorda la morte del conte di Cavour avvenuta il 6 giugno 1861. La seconda è questa, che ricorda l’ingresso dei bersaglieri di Porta Pia». «Quest’anno la ricorrenza si unisce a un avvenimento per noi importante  – ha precisato Nerio Nesi –. Il ritorno a Santena della stanza del conte di Cavour, completamente restaurata dal Centro di conservazione e restauro della reggia di Venaria, con un contribuito straordinario della Banca nazionale del lavoro. Desidero ringraziare il Centro qui rappresentato dal presidente, il prof. Stefano Trucco. Ringrazio la Banca nazionale del lavoro; stamattina ha chiamato il presidente Luigi Abete. Ringrazio il Consiglio regionale del Piemonte qui rappresentato dalla vicepresidente Daniela Ruffino. Il Consiglio Regionale del Piemonte ha contribuito a questa cerimonia con la consueta generosità».

Nerio Nesi ha aggiunto: «In una intervista rilasciata alla fine 2010 Carlo Azeglio Ciampi ricordava il 25 settembre del 2007 quando venne a Santena a ritirare il Premio Cavour 2007. Ricordava quel giorno con parole che onorano molto Santena. Egli scrive di “Una giornata indimenticabile, con talmente tanta gente a seguirla che fummo costretti ad accedere in una aula assai grande, ma rivelatesi piccola rispetto alla ressa della gente”. Questa intervista fu pubblicata in un suo libro, dello stesso anno, il 2010,  del quale si è sentito parlare poco in questi giorni di lutto, che porta un titolo amarissimo. L’ultimo libro del presidente Ciampi ha questo titolo “Non è il Paese che sognavo”. Un titolo tremendo. Il libro spiega anche le ragioni di questo titolo con alcune domande: Chi guarda alto oggi? Dove sono i valori? Dove sono la passione civile e la fiducia negli ideali? E quali ideali poi, si domanda Ciampi, che aggiunge come si vive oggi la dignità delle persone e dell’intera nostra società? Purtroppo – dice il Presidente nel libro – ora che è venuto il tempo del bilancio della mia vita mi rendo conto che sto vivendo in un Paese ben diverso da quello che avevo sognato nella mia gioventù. Ciampi usa l’espressione “Strage delle mie illusioni” e ripete “Sì, a volte penso di assistere a uno strazio Leopardiano”. Queste sono le precise parole di Ciampi, non dette, ma scritte in un libro».

Il presidente della Fondazione Cavour ha proseguito così: «Rileggendo queste parole mi sono chiesto se fosse giusto ricordarle in questa occasione. Qualcuno mi ha suggerito di non farlo perché questa è una occasione di gioia, di celebrazioni, di speranze. Io ho deciso di farlo. Perché queste parole essendo il frutto della grandissima esperienza di uno dei pochi attuali padri della Patria, costituiscono l’alto e solenne grido di allarme. Per tutti noi è un invito a chiedere a noi stessi cosa abbiamo fatto e che cosa facciamo per convincerci se è ancora possibile utilizzare l’ottimismo della volontà o se dobbiamo invece utilizzare il pessimismo  della ragione, secondo altre famose parole». Nerio Nesi ha detto: «Noi della Fondazione Cavour abbiamo ritenuto possibile usare ancora l’ottimismo della volontà. E quello che loro vedono oggi ne è una parziale testimonianza. Abbiamo ricostituito e ricostruito il palazzo delle scuderie, questo grande palazzo che era stato distrutto dall’alluvione del 1994. E’ questo, dove siamo in questo momento. Abbiamo rimesso in ordine la biblioteca Visconti Venosta, alla quale aggiungeremo presto la biblioteca privata del conte di Cavour. Abbiamo riaperto il parco storico settecentesco. Stanno per iniziare i lavori del futuro museo nazionale Cavour. C’è ancora molto lavoro da fare, ma questo sarà il compito di chi potrà aggiungere alla passione che ci anima l’energia della giovinezza». Nerio Nesi ha chiuso così: «Signore e signori l’Italia ha proclamato ieri una giornata di lutto nazionale per la morte di Ciampi. Questo lutto è anche in particolare della nostra Fondazione per due ragioni. La prima perché egli è stato nostro presidente onorario, fino al giorno della morte. Fu un grande modo di ricordare la nostra vecchia amicizia. La seconda ragione è che egli è stata la prima persona alla quale abbiamo attribuito il Premio nazionale Cavour. L’ultima volta, l’anno scorso, abbiamo attribuito il Premio nazionale Cavour alla Marina militare italiana per la dimostrazione che aveva dato, di eroismo puro, salvando migliaia e migliaia di persone dalla morte nel mar mediterraneo.  Non ho altro da dirvi. Vi ringrazio per la vostra attenzione».

santena2016set20_stanzacavour_baldiIl microfono è passato Ugo Baldi, sindaco della città di Santena che ha cominciato così il suo indirizzo di saluto: «Buongiorno e benvenuti a Santena: città di Camillo Cavour. Un grazie a tutti i presenti, ai cittadini, alle associazioni, alla dirigenza dell’Istituto comprensivo scolastico di Santena, ai membri dell’amministrazione comunale e ai sindaci del territorio, che sempre ci onorano con la loro presenza: oggi sono qui presenti i sindaci di Chieri, Sciolze, Cambiano, Pecetto, Riva di Chieri, Poirino, Andezeno e Marentino. E, naturalmente, un caloroso benvenuto a tutte le autorità militari intervenute. Un benvenuto particolare al nuovo Prefetto di Torino, Renato Saccone, oggi qui a rappresentare lo Stato italiano, in questo luogo in cui si posero le basi della nascita dello Stato, per la ferrea volontà e per la lungimiranza del Conte Camillo Benso di Cavour. In questo luogo, in questa Città, che tutti gli anni, ormai da diversi anni, è stato scelto dalla Presidenza del Consiglio insieme a Caprera, a Pisa e a Roma, per commemorare, il giorno 17 di marzo l’Unità Nazionale. Un appuntamento importante e significativo che attende nuovamente, gentile Prefetto, la sua illustre presenza a Santena».

Ugo Baldi ha proseguito: «Un benvenuto altrettanto sentito e caloroso alla proprietà di questo Complesso cavouriano, la Città di Torino, rappresentata dalla dottoressa Francesca Leon, assessora alla Cultura, già direttore dell’Associazione Torino Città Capitale Europea che ha curato l’organizzazione del progetto Tessera Musei, straordinario strumento di fidelizzazione del pubblico torinese e dei turisti al circuito museale cittadino e che confidiamo ci aiuti nel fare altrettanto per il prossimo rilancio di questo Complesso. Un ringraziamento doveroso alla Fondazione Cavour, al suo Consiglio di amministrazione, ampiamente rappresentato ed al suo infaticabile presidente, dottor Nerio Nesi, che da anni è il principale artefice della riqualificazione di questa struttura, così cara alla Patria. In ultimo, ma primi per dedizione, preparazione culturale ed amore disinteressato per questo Complesso cavouriano, un ringraziamento ai volontari dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour, che mantengono vivo nei visitatori l’interesse per la storia cavouriana e per il contesto storico in cui è collocata, fungendo anche da veri “promoter” turistici di questa Città».

Il primo cittadino di Santena ha detto: «Proprio quella di oggi è senza dubbio una ghiotta occasione culturale, storica e turistica, che segna un altro punto fermo e importantissimo nella rivalorizzazione di questo Complesso. Il ritorno della camera di Cavour, sapientemente restaurata, sia pure in una collocazione provvisoria, riporta tutti noi ai fasti delle iniziative legate all’evento Italia 1961, in cui il rinnovato museo di allora – proprio in questi locali – e questa camera, rappresentarono le punte di diamante di un nuovo corso cavouriano, destinato purtroppo a concludersi troppo presto per il disinteresse e l’incuria delle istituzioni di allora. Oggi, insieme, lavoriamo perché questo non si ripeta e perché il denaro pubblico speso per ristrutturare questo Complesso non generi più decadenza, ma rappresenti un punto di partenza per trasformare il pensiero cavouriano in una fucina di innovazione politica a carattere europeo, ma con salde origini nazionali, consapevoli della sua assoluta modernità. In realtà, con questi lavori, con questi interventi di recupero, non stiamo rivalorizzando solo delle vecchie strutture. Stiamo riportando alla luce e rivalorizzando il pensiero di un uomo straordinariamente attuale: il Conte Camillo Benso di Cavour. Ugo Baldi ha chiuso così: «Continuiamo, quindi, insieme, Istituzioni pubbliche, Fondazione e Associazione Amici, questo percorso di rinnovamento e di rilancio storico e culturale, a beneficio della nostra Nazione, della Città di Torino e del suo hinterland, ma anche di questa piccola cittadina che indegnamente accoglie questo prestigioso Complesso. Grazie a tutti di essere oggi qui a Santena».

santena2016set20_stanzacavour_fasanoDopo il sindaco ha preso la parola Marco Fasano, presidente dell’Associazione amici della Fondazione  Camillo Cavour, che ha iniziato: «Grazie mille. Ho il piacere di portare a tutti voi il saluto dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour. Saluto tutte le persone presenti, le autorità civili e militari. Mi permetto di salutare in modo particolare il prefetto di Torino e l’assessora alla Cultura della città di Torino, città che, non dimentichiamo, è la proprietaria di questo luogo. L’inaugurazione del restauro dei mobili della camera di Camillo Cavour è per noi volontari dell’Associazione un motivo di grande soddisfazione. Innanzitutto perché è stato fatto un buon lavoro. E, di questo, dobbiamo ringraziare la Banca nazionale del lavoro BNL, Gruppo BNP Paribas e, dal punto di vista tecnico, il Centro di restauro di Venaria reale che ha lavorato in stretta collaborazione con la sovrintendenza. In secondo luogo perché noi tutti abbiamo il privilegio di rivedere come rinasce un luogo. Questo progetto di rinascita, per noi volontari ha una data precisa: il 1996. Proprio nel 1996 la Fondazione Camillo Cavour ha ritenuto di far nascere l’Associazione amici della Fondazione Cavour per permettere di far visitare il castello che, prima del 1996, per molti anni, era stato chiuso al pubblico».

Marco Fasano ha spiegato: «Quindi noi stiamo assistendo alla rinascita, perlomeno   immobiliare e mobiliare, di questo luogo.  Una tappa è stata certamente la riqualificazione della zona delle scuderie. La seconda tappa sarà il restauro e la ristrutturazione completa dell’interno del castello. Dal punto di vista della procedura siamo arrivati all’affidamento provvisorio della gara: si pensa di poter partire con i lavori tra uno o due mesi, per la durata di circa un anno. Dopo di che dovremo verificare se, oltre alla ristrutturazione immobiliare, ci sarà anche un rilancio culturale di questo luogo. E questo spetta in particolare alle istituzioni pubbliche e, in particolare, immagino alla proprietà: la città di Torino». Marco Fasano ha chiuso: «Questa sera è anche motivo di grande orgoglio per noi dell’Associazione, perché, in modo molto presuntuoso, riteniamo che i volontari dell’associazione abbiamo una parte del merito di questo processo di riqualificazione. Concludo quindi dicendo che se la Fondazione Camillo Cavour lo vorrà e se le istituzioni, pubbliche e private, lo vorranno e appoggeranno l’attività in maniera tangibile l’attività dell’Associazione noi siamo pronti a continuare in questo lavoro per cercare di valorizzare questo luogo che è importantissimo per la nascita dell’identità unitaria italiana e per la nascita dell’identità europea. Grazie mille».

santena2016set20_stanzacavour_sacconeLa parola è passata a Renato Saccone, Prefetto di Torino: «Un brevissimo saluto, ma soprattutto un grande ringraziamento. Ringrazio la Fondazione e il presidente Nesi per la prima occasione pubblica fuori Torino. Avviene oggi per rendere omaggio al Padre della Patria. Questo si collega poi idealmente con il primo atto che i miei collaboratori, appena sono arrivato a Torino, mi hanno fatto visitare con orgoglio e devozione lo studiolo di Cavour nel palazzo della segreteria di Stato». Il Prefetto ha detto: «Il rappresentante dello Stato, credetemi, avverte tutta la sua inadeguatezza di fronte a Camillo Benso, conte di Cavour. Oltre ai brividi avverte un grande impegno e una responsabilità. E io ringrazio la Fondazione non solo per l’invito, per l’occasione, ma perché qui, quando si entra, si ha il segno tangibile dell’ottimismo della volontà e si ha il segno tangibile di come si rende omaggio al padre della Patria. Devo aggiungere però che quando sono entrato nella tomba ho avvertito anche un senso familiare. L’idea che il primo presidente dell’Italia unita avesse un rapporto così stretto con il suo nipote Augusto che, pugnando a Goito per l’italica indipendenza muore ventenne. Anche questo è un modo di scoprire la grandezza del conte di Cavour. E aggiungo anche un’altra sensazione che ho avuto. Mi sono sempre chiesto che cosa ha perso il nostro Paese con la morte prematura di Cavour all’inizio di un percorso difficilissimo. Quanto l’Italia abbia perso per una morte così prematura è veramente qualcosa che ci fa pensare all’impegno che noi abbiamo però da mantenere. Da questo punto di vista il pessimismo dell’intelligenza della ragione si accoppia all’ottimismo della volontà. Noi, di fronte alle giovani generazione abbiamo degli obblighi e dai grandi esempio possiamo imparare. L’ottimismo della volontà si alimento dal pessimismo e dall’intelligenza. L’ottimismo della volontà non è vedere tutto rosa, tutt’altro: sapere che esistono i problemi deve portarci a pensare che insieme, questo nostro Paese, questa comunità ce la farà ad affrontare e superare i problemi. Mi viene in mente anche un altro presidente molto caro a questa terra Einaudi che sostiene come di fronte a situazioni disperate fa d’uopo che si sia più audaci, come Cavour, uomo di grande cautela, fu statista politico anche capace di audacia, in sostanza di ottimismo della volontà. Grazie per il calore dell’accoglienza. Grazie per questa straordinaria occasione».

santena2016set20_stanzacavour_ruffinoAl tavolo si è recata Daniela Ruffino, vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte: «Sono onorata di portarvi il saluto del Consiglio regionale del Piemonte. Il dottor Nerio Nesi prima ha parlato di una figura importante per la nostra Nazione, quella di Carlo Azeglio Ciampi. In molti hanno sottolineato tra i meriti del presidente l’aver dato nuovo slancio al Tricolore, ai valori risorgimentali e della Repubblica. Un lavoro prezioso, quello svolto da Ciampi che ha saputo portare alle giovani generazioni la conoscenza delle radici degli italiani. La ricorrenza del 20 di settembre, che ha sancito l’ingresso degli italiani a Roma è sicuramente un momento importante. Proprio prima si parlava con il presidente Nerio Nesi della necessità di coinvolgere le giovani generazioni in questi percorsi e in questi processi». «Penso a quanto potrebbe imparare la popolazione intera di fronte alle grandi figure e, in particolare, alla figura di Cavour di cui oggi si parla – ha detto Daniela Ruffino –. A torto oggi in troppi non guardano al passato e alla storia che in realtà rappresenta un bagaglio di conoscenza ed esperienza irrinunciabile per progettare il futuro dei cittadini. Rispettare e conoscere la propria memoria storica è indispensabile per costruire il domani di una comunità. Anche in questo senso oggi ricordiamo la figura di Cavour, il più grande statista di sempre che credette nella libertà dell’individuo, nelle relazioni tra Paesi, nella politica e nell’economia. Tutti aspetti questi molto importanti.  Tra le sue tanti doti fu dunque un precursore degli ideali europei dei nostri tempi. Fu un diplomatico eccelso che seppe uscire dai confini locali, comprendendo l’importanza della politica estera, grazie anche ai suo numerosi viaggi a Londra, Parigi, Bruxelles  e Ginevra. Fu un Europeista ante litteram. Un vero precursore dei tempi, la cui opera fu decisiva nel compimento del percorso dell’unità della nostra nazione. Morì senza poter assistere al degno coronamento di tale missione: Roma capitale».

Daniela Ruffino ha terminato il suo intervento così: «Era allora doveroso da parte del Consiglio regionale del Piemonte dare il sostegno alla Fondazione Cavour, debbo dire con una grande unità da parte dell’intero Consiglio regionale per il recupero della stanza di Camillo Cavour dove, in una suggestiva ambientazione, sono raccolti oggetti significativo della vita dello statista. Una figura emblematica alla quale anche la politica di oggi non dovrebbe mai smettere di ispirarsi per il suo attaccamento alle istituzioni, per la sua visione diplomatica, per la capacità di sviluppare l’economia. Il tutto senza mai perdere l’equilibrio, la lucidità e il senso della misura. Sapete, io sono molto onorata di occupare gli uffici che furono proprio di Cavour; anche per questo oggi ho voluto essere qui. Molte volte ci siamo incontrati con Nerio Nesi in sala Viglione, per celebrare dei momenti importanti. Questo ovviamente mi riempie di gioia. Da parte del Consiglio Regionale del Piemonte ci sarà sempre una grande attenzione all’attività della Fondazione. E c’è il mio impegno per portare avanti questi progetti, in particolare con la città di Santena che, credo, con tanto onore ospita questi percorsi e racchiude questa figura. Grazie».

santena2016set20_stanzacavour_leonA chiudere gli interventi delle autorità è stata Francesca Paola Leon, assessora ai musei e biblioteche, edifici per la cultura, fontane e monumenti, rapporti con enti, associazioni e comitati culturali, archivio storico: «Buonasera a tutti, alle autorità, al presidente della Fondazione che ringrazio moltissimo di averci dato le sue energie per lavorare al recupero di questo importantissimo patrimonio. Lo ringrazio personalmente perché ha dedicato veramente tempo, energie e intelligenza per raggiungere questi risultati. Io vi porto il saluto della sindaca della città di Torino Chiara Appendino. Vi porto il mio saluto. E’ emozionante per me trovarmi qui: perché il castello Cavour di Santena è stato il primo luogo che ho visitato, quando mi sono trasferita da Bologna a Torino, per un progetto per le celebrazioni del 150esimo dello Statuto Albertino: cominciammo da qui. Il castello era molto diverso nel 1998, e, oggi, rivederlo così, è un emozione. E’ veramente una emozione grande. Ringrazio tutti perché veramente nel lavoro di recupero c’è l’opera tantissime persone, di tantissime intelligenza. C’è l’impegno importante da parte dello Stato, della Regione Piemonte, del Comune di Torino e, soprattutto, delle persone che credono nell’importanza della memoria e della storia per la nostra crescita. Bisogna lavorare con la stessa lungimiranza che ha avuto Camillo Cavour. Occorre progettare il futuro, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo davanti. Io mi impegno, nel mio ruolo di assessore alla Cultura, a trovare – insieme alla Fondazione, agli Amici della Fondazione, al Comune – la migliore soluzione per valorizzare questo bene. Per ridarlo completamente all’utilizzo da parte della cittadinanza. Lavorerò per costruire gli strumenti per restituire percorsi di memoria che aiutino tutti noi a crescere. Grazie». Pochi minuti dopo l’assessore alla Cultura della Giunta della città della Mole, guidata da Chiara Appendino, ha tagliato il nastro tricolore che ha inaugurato il restauro della stanza del conte Camillo Benso di Cavour, allestita al primo piano delle ex scuderie.

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