Santena, come diventare la città di Camillo Cavour?

Santena – 31 ottobre 2016 – Il cantiere che porterà al museo nazionale Cavour è in partenza. Ma la città di Santena è pronta ad accogliere turisti? Ecco cosa pensa Marco Fasano, presidente dell’associazione Amici della Fondazione Cavour.

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Santena, castello Cavour, luglio 2016

A pochi giorni dall’apertura del cantiere che porterà a trasformare il castello Cavour nella casa museo, Marco Fasano riflette: «In tutto, con i due cantieri, si sono realizzati lavori per oltre 8 milioni di euro. Una cosa eccezionale per la nostra città e che forse non tutti hanno ancora ben compreso. Ad esempio, spesso la gente ha dell’Unione europea idee vaghe e lontane.  A Santena i lavori di ristrutturazione delle ex scuderie sono stati finanziati da Regione e città di Torino con fondi comunitari. Dunque abbiamo potuto sperimentare concretamente la vicinanza di questa istituzione. Ora il secondo cantiere che sta per aprire è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta di risorse straordinarie arrivate da enti che i cittadini spesso vedono come lontani».

santena_castellocavourluglio2016aChiusa questa premessa da Marco Fasano arriva una riflessione amara: «A fronte di questi interventi straordinari, secondo me, gli amministratori santenesi non sono riusciti a compiere un salto di qualità commisurato a quanto avvenuto in questi anni. E, dico subito, che non intendo attribuire responsabilità a nessuno di preciso, perché questo succede da troppi, troppi anni. La completa ristrutturazione del complesso cavouriano e l’arrivo del museo nazionale Cavour avrebbero richiesto un salto di qualità nell’operato dell’amministrazione locale. Sinora ho visto ben poco, per non dire nulla. Ad esempio a Venaria sono successe cose ben diverse. Anche tenendo conto della differente situazione – la reggia è altra cosa dal nostro castello  – mi sembra di avere percepito a Venaria gli amministratori si sono mossi un tantino meglio».

«Faccio qualche esempio concreto – aggiunge Marco Fasano –. I programmi elettorali delle liste, di maggioranza come di minoranza, hanno tutte il capitoletto dove si dice che occorre puntare sul complesso cavouriano. Si tratta di belle affermazioni che non hanno portato a esiti concreti.  Nei bilanci comunali di capitoli legati al complesso Cavouriano non ne scorgo molti. Qua e là solo qualche briciola, ma nulla più. Intanto gli anni trascorrono, i cantieri si sono aperti e chiudono, ma dall’amministrazione si muove ben poco. E parlo della maggioranza come delle minoranze. Anche questa tornata amministrativa si chiude, con tante parole, ma poche cose concrete».

santena_castellocavourluglio2016bMarco Fasano prosegue: «Oltre al problema delle risorse ci sono problemi anche di tipo culturale. Amici, Fondazione e la città di Santena, santenesi compresi, sono chiamati a discutere su quale identità debba avere il complesso Cavouriano. Oggi il complesso cavouriano è stato rimesso a posto e il castello, da casa di campagna di una importante famiglia, diventerà museo nazionale dedicato a uno dei padri della nostra Patria. L’identità riguarda due ambiti: uno relativo all’interno del complesso cavouriano, l’altro – evidentemente – riguarda Santena, un Comune che, non dimentichiamolo, si fregia della dizione “Città di Camillo Cavour”. E qui, rispetto all’ambito cittadino, sotto osservazione non c’è solo l’amministrazione, ma ci sono anche tutti i santenesi. Se l’amministrazione non è stata in grado di varare un piano colore, ben pochi cittadini hanno ritenuto di rendere le loro case più accoglienti per i turisti. Anche il tessuto commerciale sembra tenere in scarsa considerazione la necessità di rispondere alle esigenze dei turisti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i visitatori arrivano con il bus in piazza Martiri della Libertà, entrano nel complesso cavouriano, effettuano la visita e poi, velocemente, risalgono sul mezzo che li riporta da dove sono venuti. Con tanti saluti alla sperata ricaduta sul tessuto commerciale locale in arrivo con il flusso dei turisti. In questi anni non siamo stati capaci di rendere appetibile la nostra città ai visitatori. La città si presenta ai visitatori così come è andata crescendo nel tempo, in particolare negli anni Sessanta e Settanta: con un tessuto urbano cresciuto sfruttando in modo pazzesco il territorio. Se vogliamo dare un futuro al complesso cavouriano, come alla nostra città, occorre cambiare registro. In assenza di grandi mostre i turisti per visitare il museo cavouriano a Santena ci verranno una sola volta nella vita. Per farli ritornare dovremo essere in grado di rendere Santena più accogliente, con qualche buon locale dover trascorrere un po’ di tempo libero e con qualche buon prodotto enogastronomico o gadget che meriti di essere acquistato e portato a casa. Una sfida mica tanto facile, ma che non si può più eludere…».

Santena_castelloCavour_Maggio2015«Nei giorni scorsi – chiude le sue riflessioni Marco Fasano – abbiamo chiesto alla Fondazione Cavour di poter proseguire le visite al complesso cavouriano anche nel periodo autunnale e invernale. Una novità rispetto a quanto avveniva negli anni scorsi quando le visite terminavano in autunno, ottobre e riprendevano in primavera a marzo. Una richiesta maturata alla luce della recente apertura dei locali delle ex scuderie, con l’allestimento della restaurata stanza del conte Camillo Benso di Cavour. Tra i locali che possono essere visitati ci sono le scuderie, la sala diplomatica e la tomba di famiglia. Alla Fondazione Cavour abbiamo manifestato la nostra disponibilità a continuare le visite in autunno e inverno: ora attendiamo decisioni in merito…».

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