Asl To5: le tre strutture ospedaliere esistenti e il nuovo ospedale unico

Santena – 4 dicembre 2016 – Il Bilancio sociale Asl To5 contiene alcune informazioni sulle tre strutture ospedaliere esistenti – di Chieri, Moncalieri e Carmagnola – e sul cammino che ha portato alla scelta di realizzare un nuovo presidio unico ospedaliero per l’Asl To5.

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Il contesto di riferimento

Le strutture ospedaliere che insistono sul territorio dell’Asl TO5 hanno una loro storia centenaria di seguito sinteticamente riportata.

L’Ospedale Maggiore di Chieri

ospedalechieriFu fondato nel luglio del 1383 ed ampliato sino al 1553, anno in cui fu accorpato ad altre 5 infermerie della città. A Sud dell’Ospedale c’era il piccolo convento di San Benedetto con annessa chiesetta. Il Padre Cistercense che vi celebrava le Sante Messe proveniva dall’Abbazia di Casanova ed aveva anche l’incarico di archivista e storico della città, cioè “Massaro del Comune”. Nel 1712 il convento benedettino fu accorpato all’Ospedale, per poi essere demolito, nel 1751, per la costruzione di una nuova ala del nosocomio.

Fra il 1945 ed il 1960 furono effettuati grandi lavori di ristrutturazione, fra cui la costruzione della nuova facciata su piazza Duomo. Nel 1997 sono partiti i lavori di ampliamento dell’Ospedale con la costruzione di una nuova ala inaugurata il 29 giugno del 2001. La nuova struttura, frutto della progettazione di una commissione di esperti, è stata costruita nell’area dell’Ospedale, lungo via De Maria, completamente in mattoni per assicurare una continuità architettonica e distributiva e un inserimento non traumatico nel circostante centro storico.

Si tratta di un’ingente opera, di una superficie di 5.500 mq, disposta su 4 piani, di cui 3 in superficie e 1 seminterrato ed accoglie: il reparto di radiodiagnostica, il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione, le Sale Operatorie e i reparti di Ginecologia/Ostetricia e Ortopedia.

La fondazione dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri

ospedalemoncalieriRisale al XII secolo, frutto di una donazione del Vescovo di Torino all’Ordine dei Templari e nasce come ospedale “di ponte” su una via di grande comunicazione, in prossimità del fiume Po, interessato dal transito di pellegrini e mercanti. Già sin dal XIV secolo il Comune di Moncalieri si prese cura dell’Ospedale, la cui storia s’interseca nel tempo con quella dell’Arcivescovado di Torino e di vari ordini religiosi.

Nel 1702 il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II approvò gli “Ordini e Capitoli dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri”, fondamentale documento storico del nosocomio, in cui è dettata una rigida disciplina amministrativa sul funzionamento del medesimo, successivamente modificati in un nuovo regolamento dal Re Carlo Alberto nel 1832. L’ospedale venne trasferito nella sede odierna nel 1910 a seguito di donazione del commendatore Ambrogio Dellachà che fece appositamente costruire l’attuale edificio.

A partire da tale data l’Ospedale, nel corso degli anni, è stato ampliato in ulteriori corpi di fabbrica fino a raggiungere le attuali dimensioni.
Il 7 dicembre 2001 è stata inaugurata la nuova ala dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri.

Si tratta di un’ingente opera, un edificio di 5 piani, tinteggiato di azzurro e giallo molto tenui, realizzato accanto al fabbricato storico e ad esso collegato tramite una struttura a forma di “chiocciola”, in cui trovano posto ampie scale e tre ascensori.

La nuova ala comunica inoltre direttamente con le Ville Maria e Giuseppina (ex Ville Roddolo), sedi della Direzione Sanitaria, del Servizio di Anatomia Patologica e del nuovo reparto di Psichiatria.

Oltre allo storico ingresso principale del presidio da Piazza A. Ferdinando 3, per agevolare l’accesso alla struttura alle persone disabili, è stato predisposto un ingresso a raso con il piano strada, al fondo della rampa di accesso all’ospedale, proprio sotto la “chiocciola”. L’ingresso del Pronto Soccorso, sia pedonale che per le auto ed autoambulanze, è situato in via Galileo Galilei. Sono in corso i lavori di ampliamento che porteranno al trasloco ed all’ampliamento del laboratorio analisi e dell’anatomia patologica.

L’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola

ospedalecarmagnolaRisale al XIV secolo. Nel 1584 l’antica fabbrica venne demolita per allargarne le fortificazioni. Nel 1754 fu avviata la costruzione, così come appare adesso, disegnata dall’architetto Filippo Castelli. Tra il 1787 e il 1790 venne costruita la manica a nord e nel 1856 si aggiunse il braccio a levante, progettato e realizzato sotto la direzione dell’architetto Alberto Tappi di Carignano.

Si sono susseguiti, da allora, numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma si dovrà attendere, il 25 giugno 1999 perché si realizzino importanti interventi strutturali. In quella data partono, infatti, i lavori per la ristrutturazione del fabbricato storico, con il recupero del sottotetto dove attualmente trovano la loro collocazione i reparti di Chirurgia, Fisiatria e Urologia. Il presidio è stato, inoltre, ampliato, con la costruzione di un nuovo edificio “La Piastra dei Servizi”, di 5.500 mq., collegato al fabbricato storico attraverso 2 “pensiline”. La “Piastra dei Servizi” è articolata su due piani: il piano terra è destinato al Pronto Soccorso, agli Ambulatori Specialistici, alla Radiologia ed al Centro Prelievi; il primo piano è dedicato al blocco operatorio.

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Tutti e tre i complessi ospedalieri attualmente soffrono di criticità strutturali derivanti da diversi fattori e concause, che si possono riassumere nei seguenti punti:
–Impostazione infrastrutturale originaria ormai obsoleta, che risente della “data di nascita” degli ospedali stessi, costruiti sulla base di logiche infrastrutturali totalmente superate;
–Grandi problemi di manutenzione e di mantenimento di funzionalità, con importanti costi per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
–Collocazione logistica che (per Moncalieri soprattutto, ma anche per Chieri) comportano difficoltà nella fruizione dei servizi o erti (urbanistica, problemi di parcheggio ecc.)
–Impossibilità di effettuare ampliamenti strutturali (vincoli di spazi, di tutela architettonica, monumentali ecc.)
–Sottodimensionamento di tutti e tre i presidi ospedalieri, con forti diseconomie e duplicazioni di costo.
L’esigenza di superare l’attuale offerta in termini di produzione ospedaliera emerge chiaramente, e l’auspicata realizzazione del nuovo presidio ospedaliero riunito dell’ASL TO5 diventa un passaggio obbligato per poter dare alla cittadinanza del territorio una adeguata risposta in termini di offerta ospedaliera. Ed il territorio ha colto perfettamente tale necessità, formalizzando un testo approvato all’unanimità da tu i i sindaci della Conferenza dei Sindaci del territorio dell’ASL TO5 in data 30 settembre 2015 hanno approvato un atto di indirizzo per la costruzione del nuovo presidio riunito dell’ASL TO5

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Atto di indirizzo conferenza dei sindaci

Premesso
–che gli attuali 3 presidi della rete ospedaliera della ASL TO5 risentono di importanti problematiche logistico – strutturali legate alla vetustà delle strutture stesse, allo loro collocazione geografica (sia a scala territoriale che urbana) ed al loro dimensionamento;
–l’Azienda risente di altre anto gravi problemi organizzativi legati alla separazione delle sedi: duplicazione di servizi, ridondanze di apparati amministrativi di supporto ed attrezzature, difficoltà di collegamento, che sottraggono risorse ed energie alla capacità di erogare prestazioni tempestive ed efficaci;
–l’Atto aziendale in preparazione in questi giorni da parte della ASL TO5 dovrà (e potrà solamente) cercare di utilizzare al meglio singole strutture ormai non adeguate, organizzandole in modo sinergico al fine di minimizzarne i limiti.

Dato atto che:
–la naturale evoluzione temporale accentuerà ineludibilmente la vetustà delle strutture e la loro inadeguatezza sino a renderla totale, quando l’evoluzione tecnologica ed epidemiologica sanitaria renderà del tutto superati gli attuali 3 ospedali;
–l’ineludibile esigenza di concentrare le strutture ospedaliere in nuovi presìdi ad alta tecnologia e ad alta specializzazione, non solo è prevista da tu i gli studi nazionali ed internazionali sugli scenari sanitari del prossimo futuro, ma è ciò che è già avvenuto negli ultimi decenni in quei territori che hanno saputo volgere il proprio sguardo al futuro, quando progressivamente sono stati chiusi per evidente inadeguatezza prima gli ospedali più piccoli e poi progressivamente quelli di maggiori dimensioni;
–l’evoluzione descritta, non solo non ha esaurito i suoi effetti, ma ha avuto ed ha tuttora, una progressione sempre più rapida a causa dell’accelerazione della crescita tecnologica e delle conoscenze;
–l’incapacità a determinare scelte in tal senso condurrà infatti, nel tempo, alla chiusura degli attuali ospedali per il venir meno delle minime condizioni di sicurezza e di qualità dei servizi o nella migliore delle ipotesi, alla loro derubricazione a presidi per le post acuzie, con un danno per i cittadini che per affrontare le patologie acute dovranno rivolgersi obbligatoriamente verso ospedali più idonei in territori lontani capaci di prevedere 
tale evoluzione.

Ritenuto:
–necessario riprendere il percorso abbandonato diversi anni orsono per giungere in tempi certi e rapidi alla localizzazione e realizzazione di un nuovo ospedale unico di zona che, a costante livello di risorse, permetta di garantire servizi ospedalieri più sicuri e prestazioni di maggiore qualità, e di attivare nuovi investimenti per il potenziamento dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali, che necessitano di nuove risorse per affrontare i cambiamenti epidemiologici in a o (aumento dell’età della popolazione e delle cronicità).

L’Assemblea dei Sindaci ASL TO5: all’alba della formalizzazione dell’Atto aziendale e vista la disponibilità già annunciata dalla Regione Piemonte in termini di programmazione 
dell’edilizia sanitaria.

Afferma:
–la propria volontà di lavorare assieme alla Regione Piemonte ed all’ASL TO5 per la pianificazione, la progettazione e la costruzione di un nuovo ospedale unico di zona moderno ed efficiente ed in grado di erogare prestazioni tempestive ed efficaci, e richiede parallelamente un progressivo e significativo potenziamento dei servizi territoriali e di prevenzione per affrontare, anche in tale ambito, i cambiamenti in atto. Di impegnarsi a salvaguardare la funzionalità complessiva e le singole specializzazioni degli attuali presidi ospedalieri, affinché il Santa Croce, il Maggiore ed il San Lorenzo continuino ad erogare prestazioni sanitarie tempestive ed e caci.

Successivamente è stato sottoscritto (in data 2 dicembre 2015) un protocollo d’intesa Tra Regione Piemonte, ASL TO5, Comuni di Moncalieri, Chieri, Carmagnola (attualmente sede dei tre presidi ospedalieri dell’ASL) finalizzato alla realizzazione del nuovo Presidio Unico Ospedaliero ASL TO5.

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Fonte: Bilancio sociale Asl TO5, pagine 24-33

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