Mons. Cesare Nosiglia: «Immigrati: le comunità cristiane si impegnino fattivamente, sul piano dell’accoglienza e su quello dell’integrazione ecclesiale e sociale»

Torino – 6 gennaio 2017 – Oggi mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, nell’omelia della messa celebrata al Santo Volto, per la festa dei popoli, è intervenuto sulla situazione degli immigrati nella nostra Diocesi. «Occorre che le comunità cristiane – ha detto l’arcivescovo di Torino – si impegnino fattivamente, sia sul piano dell’accoglienza, sia su quello dell’integrazione ecclesiale e sociale».

Fonte immagine: Bandiere di tutte le nazioni sfilano alla Festa dei popoli del 2015 al Santo Volto di Torino (foto: Renzo Bussio_LaVoceEilTempo)

Mons. Cesare Nosiglia ha detto: «Un problema che voglio ricordare riguarda la situazione degli immigrati nella nostra Diocesi. La crisi economica si fa sentire e grava pesantemente sulla vita e le prospettive di un futuro per molte famiglie e singoli immigrati. Le difficoltà di applicazione delle leggi che sovraintendono l’accoglienza e il permesso di soggiorno, il problema della casa e del lavoro, i ricongiungimenti familiari, un  rapporto più sereno e positivo con la popolazione e altre problematiche quotidiane connesse alla paura del terrorismo che suscita paure e rifiuti, rendono sempre più difficile la vita degli immigrati. Occorre che le comunità cristiane si impegnino fattivamente, sia sul piano dell’accoglienza, sia su quello dell’integrazione ecclesiale e sociale, in modo che, accanto alla pur necessaria opera di solidarietà, cammini anche la promozione dei giusti diritti di cui è soggetto ogni persona, ogni famiglia, ogni lavoratore, ogni bambino o giovane delle varie comunità etniche che vivono tra noi».

L’arcivescovo di Torino ha aggiunto: «Il nostro programma pastorale pone al centro i poveri, i giovani e la famiglia. Ogni persona povera, ogni giovane o bambino, ogni famiglia e dunque senza erigere barriere o ghetti tra i “nostri” come si dice e gli altri, tra italiani e immigrati di altri Paesi. Del resto quando preghiamo come Gesù ci ha insegnato, anche se siamo soli in una stanza diciamo “Padre nostro” e non “Padre mio”, riconoscendo che Dio è Padre di tutti e che in quel “nostro” non ci sono solo i parenti, amici, compaesani o connazionali, correligionari.. ma c’è ogni uomo e donna che è stato creato da Dio a fare parte della famiglia umana, che è diventata con l’incarnazione del suo Figlio Unigenito, anche la sua e la nostra».

«La famiglia in particolare e dunque anche le vostre, rappresenta il valore principale, che va salvaguardato e sostenuto sotto tutti i punti di vista, compresi quelli religioso e sociale – ha proseguito mons. Cesare Nosiglia –. Accogliere un immigrato significa porre le basi per accogliere anche la sua famiglia o dargli la possibilità di farsi qui una famiglia. Questo comporta la necessità di avere una casa e un lavoro stabile, ma anche l’accoglienza negli asilo nido e nelle scuole materne per i figli piccoli, una appropriata assistenza sanitaria ed ogni altro diritto umano e sociale conseguente. C’è anche l’impegno di accompagnare spiritualmente le vostre famiglie perché siano in grado di crescere nella fede, da trasmettere poi ai figli, secondo le proprie tradizioni religiose e culturali. Ringrazio per questo i sacerdoti cappellani e quanti si adoperano per sostenervi nel percorso a volte faticoso della vostra vita».

«Sono tutti problemi che le comunità cristiane e civili debbono porsi per trovare insieme agli immigrati stessi, vie di concreta soluzione – ha chiuso il suo intervento sulla situazione degli immigrati nella Diocesi mons. Cesare Nosiglia  –. La nostra Chiesa diocesana sta lavorando per questo e ringrazio sentitamente Migrantes e la Caritas come tanti sacerdoti e fedeli, che sono sensibili a questo problema. Mi auguro, comunque, che siano le comunità parrocchiali a prendere sempre più in mano la realtà dell’immigrazione e considerino gli immigrati, quelli cristiani in particolare, parte integrante delle proprie comunità e dei propri progetti di evangelizzazione e di carità».

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Scarica il testo integrale dell’omelia di  mons. Cesare Nosiglia, per la Festa dei popoli, durante la celebrazione di oggi, 6 gennaio 2017, al Santo Volto, a Torino: Nosiglia_Epifania_FestaPopoli_2017

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Fonte: Ufficio comunicazioni sociali Arcidiocesi di Torino, Ufficio stampa Arcidiocesi di Torino

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Fonte immagine: Bandiere di tutte le nazioni sfilano alla Festa dei popoli del 2015 al Santo Volto di Torino (foto:Renzo Bussio_LaVoceEilTempo)

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