Speciale Draghi 53

Santena – 21 gennaio 2017 – L’Incontro di Santena passerà alla storia. Pianalto e Chierese: l’ambiente formativo e educativo in cui è cresciuto Cavour. Nel Castello di Santena s’incontrano idealmente due persone capaci di equilibrismi e compromessi e dotati di grande reputazione. Storia di contadini cattolici, banchieri ebrei e qualche massone che hanno fatto la storia patria.

La casa dell’Incontro di Santena

1) Il Premio. Il Premio Nazionale Camillo Cavour è stato istituito dall’Associazione Amici della Fondazione Cavour, in collaborazione con la Fondazione. Come recita l’articolo 16 dello Statuto dell’Associazione. (rossosantena, 16/01).

2) Papà Carlo Draghi. Il merito non è solo di Cavour, del Premio e dell’Associazione Amici. “La visita a Santena di Draghi discende dal legame personale con Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, il padre (di Mario, ndr) fu funzionario della Banca Nazionale del Lavoro che alla fine degli anni Settanta era presieduta da Nesi”. (Corriere di Chieri, 20/01, pag.26).

3) Merito di Camillo. Se Draghi è qui, è per colpa di Cavour. L’asparagicoltore, nonché tessitore dell’Italia unita, ha gettato il seme da cui è nata la Banca d’Italia e poi la BCE, in cui lavora Draghi. Camillo volle infatti la fusione tra la Banca di Genova, nata nel 1844  e la Banca di Torino, nata nel 1846. L’operazione diede vita alla Banca Nazionale degli Stati Sardi (1849-50). Dopo le Annessioni (1861) la fusione con le banche di emissione degli staterelli italiani sfociò nella Banca d’Italia (1893). In seguito al trattato di Maastricht nel 1994 entrò in scena l’IME (Istituto Monetario Europeo) e infine nel 1998 la BCE.

4) Non sono draghi, ma i volontari Amici di Camillo Cavour hanno fatto senz’altro qualcosa di eccezionale in questi 10 anni. Anzi in 20 di lavoro gratuito, svolto in collaborazione con la Fondazione. Hanno valorizzato e promosso il patrimonio culturale, fatto accoglienza e guida dei visitatori, gestito attività pratiche e manifestazioni. E poi basta scorrere l’elenco di coloro cui è stato attribuito il Premio Cavour per rendersene conto: 2007, Carlo Azeglio Ciampi; 2008, Umberto Veronesi; 2009, Piero Angela; 2010, Carla Fracci; 2011, Angelo Vassallo, in memoria; 2012, Carlin Petrini; 2013, Bruno Ceretto; 2014, Brunello Cucinelli; 2015, Marina Militare Italiana; 2016, Mario Draghi, che per gli impegni di lavoro, usufruisce di un’eccezione: ritira il Premio il 23 gennaio 2017, anziché il 20 settembre 2016.

5) Appendino-Draghi Spiace che ad accogliere, nella casa di Camillo Cavour, il sig. Mario Draghi, Presidente della BCE non venga la Sindaca della Città Metropolitana. La casa, come tutti sanno è Sua, anzi dei Torinesi, dato che gli eredi del Torinese, Primo Ministro dell’Italia Unita, hanno lasciato la proprietà del Castello alla Città di Torino. C’è da sperare che non le piaccia Draghi. Altrimenti sarebbe una grave sottovalutazione del valore culturale e storico del Castello Cavour di Santena.  Chiamparino invece, stavolta sarà presente.

 

Tenuta Ponticelli di Santena, snodo della antica Via Fulvia

6) Banchieri Santenesi-Chieresi. Santena, dal Medioevo fino alla fine dell’Ottocento ha fatto parte della comunità chierese. Dunque è stata al centro di un forte sistema produttivo, bancario e finanziario. Dal Settecento in avanti, acquistando terreni dalla nobiltà, si formarono un’alta e una bassa borghesia e un proletariato terriero i cui discendenti sono presenti tutt’oggi. Anche i Cavour vendettero cascine e terreni. Spesso i soldi venivano da prestiti o da intermediazioni dei banchi gestiti da Ebrei e non. Con Napoleone e poi con la Restaurazione e l’Unificazione le compravendite di terreni divennero più consistenti. La presenza di Draghi ricorda la storia di cui sono stati protagonisti contadini santenesi portati all’innovazione: nelle coltivazioni, nelle produzioni e nella commercializzazione. Agricoltori che spesso beneficiavano di operazioni gestite da banchieri ebrei: i Sacerdote, i Levi, i Todros. Del resto il Ducato di Savoia accoglieva volentieri i Giudei scacciati dal resto d’Europa. Non per buonismo, bensì perché gli Ebrei versavano “volontariamente” nelle casse dello Stato le taglie che venivano loro imposte. Gli Ebrei di Chieri pagavano ai duchi e poi ai re consistenti tributi per il rinnovo delle loro “Condotte”. La disponibilità di moneta derivava dal divieto di acquistare immobili e di esercitare determinate attività. Così si spiega la loro separazione nel Ghetto, cui va aggiunta quell’insicurezza che li rendeva ricattabili e che li costringeva a pagare esose tasse. Questo è il contesto educativo e formativo in cui sono cresciuti i Santenesi e Cavour.

7) E’ un Quarantotto. Dopo la Brexit in Gran Bretagna, il referendum in Italia, Trump, Putin, l’ISIS e i Cinesi e in attesa delle elezioni in Francia, Germania e Olanda c’è poco da stare tranquilli in Europa. Draghi si trova in mezzo a un nuovo Quarantotto. La produttività del settore pubblico è disastrosa. Gli investimenti e l’innovazione, di conseguenza, non crescono e quindi non sale l’occupazione. Per fortuna c’è la BCE a garantire almeno il governo economico dell’Europa. Draghi punta sull’innalzamento dell’inflazione fino al 2% e sulla continuità del Quantitative Easing, 80 miliardi di euro al mese. Lo scontro con il ministro tedesco Wolfgang Schauble è benefico per l’Europa. Cavour, che di Quarantotto se ne intendeva, è probabilmente d’accordo. La vera politica è cosa complessa e spesso crea impopolarità. La reputazione dei due protagonisti dell’incontro di Santena, in certi ambienti e in questi momenti, non si può dire sia alle stelle. E’ lo scotto che devono pagare per aver assunto, in tempi e circostanze diverse, ma in delicati periodi di passaggio di civiltà, decisioni che, toccando nel vivo interessi complessi, suscitano reazioni e conflitti.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 21 gennaio 2017

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