Santena memoria e ricordo 55

Santena – 4 febbraio 2017 – Chieri e Santena sono come due gemelle momentaneamente separate. Le origini di Santena vengono da lontano. In attesa dell’Europa a due velocità, chi non ricorda la vicenda dei 1.000 Libici? Trump, Usa e F e GB mettono lo zampino. Il ruggito delle Generali. Cresce la deficienza: erezione, viagra e i sintomi di più gravi malesseri.

1) Buongiorno sig. Emanuele. “Ci vediamo domani, all’angolo tra via Sacerdote, scusi Marconi, e via Carlo Compans. Riepilogando, la nostra storia inizia in Spagna 526 anni fa. Due anni prima della scoperta dell’America, Abramo, il suo antenato scappa in Francia. Poi raggiunge Chieri e cioè Santena. Lo sa, la Santena di oggi è figlia delle vicende europee dei secoli passati. Alle 9,30 percorreremo la sua via, fino in Piazza Roma, scusi Martiri della Libertà. Come vede la toponomastica è cambiata rispetto al 1939. E poi non è detto che presto Santena, Cambiano e Chieri si ricongiungano. Domani parleremo delle giornate della Memoria e del Ricordo. Organizzano il Comune e il Circolo Europa”.

2) Benedetta Libia. E’ nota La sensibilità di Santena per tutto ciò che è libico. Nella memoria resta traccia dei 1.000 giovani maschi che si volevano addestrare o educare nella Prodit. Era il 2012. Francia e Gran Bretagna decisero di togliere all’Italia e all’Eni il petrolio e il gas della ex colonia. La Penisola era già debole. Fecero fuori Gheddafi. E l’Unione Europea tacque. Non si trattava di diffondere la democrazia tra i Libici, neppure di salvare gli schiavi trasformati in emigranti clandestini da spingere nel Mediterraneo. Francesi e Inglesi sono responsabili del caos libico attuale.

 3) Politica estera. Gli Statunitensi vogliono ritirarsi dal mondo per stare in santa pace a casa loro, senza immigrati che rompono gli equilibri sociali raggiunti. Tirando su un muro e usando le armi sperano di trovare tranquillità e sicurezza. Trump prende atto e glielo lascia credere. Gli USA sanno che se si vogliono ritirare dal Mediterraneo, in cui sono presenti dal 1800, e dal Medio Oriente dovranno cedere il loro primato a qualcun altro. In politica ogni vuoto viene subito riempito. Succede così anche in natura. Toccherà forse ai Russi, o ai Cinesi, magari ai Turchi, Francesi, Inglesi, Tedeschi, Egiziani o all’Isis e similari. C’è chi spera nell’Unione Europea, ma per ora non esiste una ben che minima politica estera comune. Per questo si spera nell’Europa a due velocità. Dalla Libia in poi tutto lo dimostra. Agli Italiani e agli tocca Europei decidere come tutelare i loro interessi e per quali di essi varrà la pena di morire.

4) Povero Trump? L’accusano di essere irrispettoso, di provocare l’Europa. Dicono che non capisce e che se ne frega. Però come dargli torto, vista l’assenza di una qualunque politica estera comune europea. Ciascuno vorrebbe fare per suo conto. Il risultato? Il caso Libia è lampante.

5) San Paolo deve vincere. Il Premio Cavour 2016, Mario Draghi, e la presidente della vigilanza della BCE, Danièle Nouy, devono vigilare. Gli equilibri della finanza italiana cambieranno comunque vada. Per questo la scalata di Intesa San Paolo -la più solida banca italiana- alle Generali -la grande assicurazione multinazionale- attira le attenzioni di tutti. L’Italia che perde i pezzi più pregiati del suo sistema produttivo non può uscire sconfitta da questa operazione. Sul campo ci sono i colossi Mediobanca, Axa, Allianz, Zurich e l’Unicredit, impegnata in un aumento di capitale di 13 miliardi. Il risultato della partita non è scontato, molto dipende dalle alleanze, con i Francesi o con i Tedeschi. Associare banche e assicurazioni non è facile. Eppure viste le caratteristiche delle due protagoniste non è così impossibile.  Tra qualche tempo sapremo se per i giovani disoccupati il futuro sarà più o meno nero.

Mario Draghi, presidente Bce

6) OK ai Compromessi. A proposito di Cavour “Colpisce tutti, non solo gli storici, la maestria nell’utilizzare a vantaggio dell’Italia i vincoli e i condizionamenti sotto cui operò; non solo quelli internazionali, assai rilevanti per un leader di una potenza europea di secondo rango, ma anche quelli interni al variegato movimento risorgimentale. Erano infatti difficili anche i rapporti con i democratici italiani, fautori della repubblica e del suffragio universale e verso di lui diffidenti o ostili, che soprattutto disponevano di un sostegno nella pubblica opinione superiore al suo e di cui non poteva fare a meno. Seppe stimare con esattezza, conscio di quanto il loro appoggio fosse necessario, realizzando i compromessi indispensabili ma mantenendo nell’essenziale la guida dell’iniziativa politica”. M. Draghi 23/1/ 2017, Santena.

7) Deficienza Erettile. Giovedì, 2 febbraio, in quel di Cambiano, l’università della Terza Età ha rotto gli indugi. Del resto fare cultura è suo compito. Ha affrontato il problema noto a tanti giovani e che tocca tutti gli anziani. Un argomento che non si è educati a trattare se non a battute e sfottò. Invece è molto delicato per la salute e per la convivenza. La deficienza non è solo un problema che si risolve col viagra o altro. Tra l’altro c’è un farmaco che è decisamente migliore perché fa effetto dopo 15 minuti e cessa dopo circa un’ora. La deficienza marca un disagio che va oltre l’erezione. Spesso è psicologico o da stress. Sovente però segnala un malessere che, iniziando a colpire il sistema vascolare del pene, indica che il sistema circolatorio in generale non funziona, con gravi rischi per il cuore, il cervello e altri organi. Insomma prendere il viagra per avere serenità di coppia va bene, ma attenzione è sempre bene parlarne col medico e la medica di famiglia. Le slides della lezione si trovano sul sito dell’Università della Terza Età. Ai diretti interessati il compito di cercare l’indirizzo.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 4 febbraio 2017.

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