In città metropolitana una riunione per decidere le strategie per contrastare il gioco d’azzardo patologico

Santena – 8 febbraio 2017 – La città metropolitana di Torino ha convocato una riunione per discutere le strategie da adottare per mettere un freno al gioco d’azzardo patologico.

Ugo Baldi, sindaco di Santena, informa: «La città metropolitana di Torino ha convocato, per il prossimo 15 febbraio, una riunione per ragionare sulle strategie comuni che gli amministratori possono adottare alla luce dell’ordinanza del Consiglio di Stato che ha bocciato la riduzione di orario di accensione delle macchinette mangiasoldi decisa dalla città di Torino. Sono stati convocati i portavoce  degli ambiti metropolitani. Per il chierese e carmagnolese saranno presenti il sindaco di Chieri e quello di Carmagnola. Alla riunione parteciperò anche io che in questi mesi ho lavorato per arrivare all’ordinanza di riduzione dell’accensione delle macchinette mangiasoldi che è stata adottata dai Comuni del chierese e del carmagnolese».

«Durante la riunione cercheremo di capire – spiega Ugo Baldi – in che modo noi amministratori potremo muoverci. La recente sentenza del Consiglio di Stato riguarda Torino, ma è del tutto evidente che ci sono riflessi anche sul nostro territorio. Dobbiamo capire che strategie adottare per contrastare il grave fenomeno del gioco d’azzardo patologico».

Nei giorni scorsi Chiara Appendino, sindaco di Torino si è detta «disponibile ad organizzare il tavolo metropolitano per un confronto con le associazioni di categoria collegate direttamente alla questione relativa agli orari delle slot machine». La proposta del tavolo è arrivata da Francesco Casciano,  sindaco di Collegno, portavoce dell’Area omogenea ovest della città metropolitana di Torino.

Di contrasto alla ludopatia si è occupato di recente anche il Consiglio Regionale del Piemonte.  Antonio Saitta, assessore regionale alla sanità, ha spiegato: «La Regione Piemonte eroga 100 milioni di euro l’anno per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle dipendenze ed è stata fra le prime a organizzarsi per fronteggiare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. In tutte le Asl piemontesi c’è un’equipe dedicata alla prevenzione e alla presa in carico di persone con questo tipo di patologia: nel 2016 i Servizi delle dipendenze hanno curato 1.400 pazienti». Antonio Saitta ha spiegato: «L’intenzione della Giunta regionale è  costruire un piano integrato unico che contempli tutte le azioni previste dalla legge e coinvolga Comuni, Prefetture, Questure, Agenzia dei Monopoli, Camere di Commercio, Confcommercio, enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale. A breve ci sarà un incontro con tutti i soggetti interessati per elaborare una strategia comune partendo dalle rispettive competenze specifiche».

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