Santena, la città ha celebrato il 25 aprile

Santena – 26 aprile 2017 – La città ha celebrato il 25 aprile.

Alle ore 10, in piazza Martiri della Libertà si sono ritrovati autorità, associazioni e cittadini. La cerimonia è iniziata con la banda musicale che ha proposto le note del Piave. Poi, mentre la banda ha suonato il Silenzio, è stata depositata una corona di alloro al monumento dedicato ai santenesi caduti in guerra. A seguire la benedizione, impartita da don Lio De Angelis. Subito dopo è partita la sfilata sino al ponte su via Cavour dedicato a Giuseppe Musso. Lungo il tragitto la banda ha proposto Parata di Eroi.

Gianni Gaude, dell’associazione Le radici, la memoria, ha detto:  «Buongiorno a tutti, oggi celebriamo il 72° anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Quante generazioni sono passate da quell’evento che ha modificato radicalmente il nostro modo di vivere, il modo di rapportarci con le istituzioni, con i problemi quotidiani. Sono stati 72 anni di pace per il nostro Paese. Non era mai successo prima. Forse dovremmo riflettere di più sul grande significato di quell’evento storico: la Liberazione dal nazi-fascismo e la nascita della Costituzione Repubblicana».

Il microfono è passato a Paolo Romano, assessore alla Cultura, che ha detto: «Buongiorno, un caro saluto a tutti voi. Sono ben 5 anni che l’associazione Le Radici, la memoria mi da l’onore di intervenire in questa ricorrenza importante in cui si festeggia l’anniversario della liberazione d’Italia. Il 25 aprile è un giorno fondamentale per la storia d’Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza, attuata dalle forze partigiane, durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione nazista. In questi diversi anni durante questa manifestazione abbiamo toccato alcuni temi e ideali che sono stati alla base di quei tempi e di chi ha combattuto per avere un’Italia libera. E spesso ci siamo rivolti ai giovani, in quanto quei valori sono ancora attuali».

Paolo Romano ha aggiunto: «Oggi ho pensato di soffermarmi sul valore principale della resistenza per cui hanno combattuto e, in molti casi, perso la vita i nostri soldati, i partigiani e molti cittadini giovani e meno giovani: la libertà. Per libertà si intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi e agire senza costrizioni. Riguardo all’ambito in cui si opera la libera scelta si parla di libertà: morale, giuridica, economica, politica, di pensiero e religiosa. Perché ho ripreso questo concetto? Perché oggi tutto questo qui da noi, nella nostra Italia, nel nostro Piemonte, nella nostra Santena, si dà per scontato. Ormai sono pochi quelli che hanno lottato per avere la libertà: sono rimasti i racconti, le memorie, le ricorrenze, come quella di oggi, i libri di storia. Oggi, secondo me, possiamo dire che c’è addirittura un abuso della cosiddetta libertà perché ognuno la vive più come un proprio interesse e quindi si sente libero di fare un po’ cosa vuole, più che considerare la libertà come un modo di vivere insieme agli altri, con comportamenti adeguati al rispetto di tutte le altre persone e di quello che mi circonda, che ci circonda. C’è un una frase di Martin Luther King che dice: “La mia libertà finisce, dove comincia quella degli altri”. Cioè finisce quando si va a ledere quella degli altri. E’ una cosa importantissima che ci dimentichiamo».

L’assessore ha proseguito: «Contestualizzando ad oggi, la libertà che ancora molti oggi non hanno e che continuano a cercare come i nostri soldati e partigiani con enormi sacrifici significa tra le altre  cose: rispettare le regole del vivere comune; avere un’educazione al senso civico; non criticare ogni cosa ma fare proprie proposte; partecipare a quanto viene organizzato dando magari suggerimenti costruttivi; segnalare chi non rispetta la nostra libertà e la nostra sicurezza o chi ha comportamenti inadeguati; pensare a chi ha meno o è emarginato, perché libertà significa anche vivere meglio; educare bene e curare i bambini e i ragazzi che sono il nostro futuro; favorire l’offerta di lavoro come mezzo primario per la sussistenza. Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma penso di aver reso l’idea su cosa intendo per libertà». Paolo Romano ha chiuso così: «La mia speranza è che alla fine di questo periodo intenso, durato cinque anni di amministrazione, si sia riusciti a fare qualcosa in tal senso e che in futuro si riesca ancora, tutti insieme, a fare un passo avanti per avere una Santena più Bella, una Santena Libera. Buona festa della Liberazione a tutti».

Audio integrale dell’intervento di Paolo Romano:

Gianni Gaude ha quindi ringraziato «Le autorità presenti, l’Arma dei Carabinieri, tutti i cittadini. Un caro saluto a Battista Gatti e Attilio Bechis, ultimi partigiani santenesi viventi. Grazie a Rina Tosco (sgnura maria) e a Margherita Musso (lasò) instancabili testimoni. A tutti i nostri “vecchi”, allora ragazzini, che oggi portano le loro testimonianze nelle scuole, alla Direzione didattica, a tutto il corpo insegnante a tutte le ragazze e ragazzi delle Primarie e delle Medie, per l’impegno su una materia non facile da raccontare come il fascismo e la guerra di Liberazione.

A seguire l’intervento di Giovanna D’Ettore, direttrice didattica dell’Istituto comprensivo.  La cerimonia è proseguita con gli interventi dei ragazzi delle classi primarie: 5° A Cavour, 5° B Cavour, 5° Gozzano: insieme hanno cantato Bella ciao e La risposta (Blowin in the wind), di Bob Dylan. Poi le classi hanno letto una poesia, proposto alcuni teste e testimonianze. Gli studenti della 3C e 2E delle secondarie di primo grado hanno letto alcune lettere  di condannati a morte della Resistenza.

Gianni Gaude ha ringraziato i ragazzi e le ragazze che, con tutto il corpo docente, sono da anni  impegnati nel percorso di “Cittadinanza e Costituzione”. Poi il presidente dell’Associazione Le radici, la memoria, ha proseguito: «Con i 35 santenesi internati militari Italiani nei campi di concentramento tedeschi – per tutti Pinin Razzetti e Vico Berruto – ricordiamo i 400 dipendenti Fiat, arrestati nel marzo 1944, su ordine di Mussolini, deportati e uccisi a Mauthausen, tra loro c’erano Griva Giuseppe e Matteo Caratto, papà di Bruno. Anche questa è stata guerra di Liberazione dal nazifascismo. Ringraziamo il moncalierese Martino Pollone, sempre presente con lo stendardo della IX Brigata partigiana di Giustizia e Libertà, comandata dal capitano Vittorio Negro, primo Sindaco a Santena, nell’Italia Liberata»

La parola è andata a Livio Strasly, sindaco di Riva presso Chieri che ha portato un indirizzo di saluto.  Gianni Gaude ha detto: «Ricordiamo anche i 5 militari santenesi dispersi in Russia, i 13 morti sui vari fronti di Guerra, quelli che dopo l’8 Settembre 1943 fatti prigionieri dagli Alleati Anglo Americani, nel sud Italia, in Grecia, in Africa, riaddestrati militarmente, prestarono giuramento al Cln e combatterono a fianco degli alleati contro fascisti e nazisti per liberare l’Italia: per tutti Nino ‘d Luserna e Gustin Palera e i due civili uccisi  dai bombardamenti. Tutte queste storie di centinaia di Uomini e Donne santenesi ci hanno lasciato una straordinaria eredità immateriale: “In democrazia  c’è posto per tutti, si può vivere senza guerre”».

La parola è passata al sindaco Ugo Baldi, che ha cominciato così: «Grazie a tutti i cittadini che oggi sono qui presenti e che magari hanno rinunciato ad alcuni giorni di vacanza. Grazie alla scuola di Santena e all’Istituto comprensivo scolastico di Santena, alla sua Dirigente Giovanna D’Ettore, ai suoi insegnanti ed ai suoi ragazzi. Grazie all’associazione Le Radici, la memoria che, ancora una volta, si è fatta carico dell’organizzazione di questa manifestazione. Grazie alle Forze dell’Ordine, ai Carabinieri in forze e in congedo presenti, agli alpini, ai bersaglieri.  Grazie a tutte le altre associazioni presenti e alla Pro Loco, grazie alla Fondazione Cavour e al suo presidente, cittadino onorario di Santena dottor Nerio Nesi, grazie alla Banda musicale canonico Serra, che riesce sempre a rendere unici i nostri eventi. Grazie a Livio Strasly, sindaco di Riva presso Chieri, oggi qui con noi, così come noi eravamo con lui il 21 aprile scorso, proprio a Riva, per ricordare insieme a una rappresentanza di ragazzi delle scuole di Riva e di Santena, il brutale omicidio di Giovanni Tosco e Marino Mazzoccato, proprio nel luogo esatto dove furono trucidati dai fascisti pochi giorni prima della liberazione di Chieri il 13 aprile 1945. Grazie per essere qui, per ricordarci l’un l’altro quanto sia bello essere persone libere in un Paese libero».

Il sindaco Ugo Baldi ha aggiunto: «Non tutti i presenti qui oggi sono nati in un Paese libero.  Alcuni tra i presenti, magari con qualche anno in più, questa libertà, a cui noi oggi diamo poco peso, l’hanno vista esplodere nella gioia di chi l’ha riconquistata a caro prezzo. Di chi, ancora bambina, come la Rina, ha rischiato la vita facendo la staffetta partigiana. La memoria, gli esempi, i racconti di chi ha vissuto quei momenti …come sono importanti per tutti coloro che la libertà l’hanno invece avuta in dote con il certificato di nascita. E mi chiedo, come sia possibile che ancora oggi ci siano dei nostalgici del fascismo o addirittura del nazismo. Persone che, anche qui a Santena, in riunioni più o meno private, si salutano alzando il braccio teso, con il saluto romano. E mi chiedo, se quindi, la storia non ci ha insegnato nulla?». Il sindaco Ugo Baldi ha aggiunto: «Ecco perché ragazzi dobbiamo ripetere ogni anno questa manifestazione e poi ancora ripeterla e poi ancora e poi ancora, per noi che siamo qui, per i bambini che crescono e poi ancora per quelli che cresceranno. Raccontare e ricordare, pensare a questi due ragazzi, diventati contro la loro volontà martiri ed eroi. Che non sono mai diventati adulti, perché la ferocia di uomini senza testa e senza cuore, li ha fermati prima, senza alcuna pietà. Uomini che rispondevano al credo di un regime che inneggiava al prevalere dei forti sui deboli, di una razza su di un’altra, del pensiero di pochi sulla volontà di molti. Ma, per fortuna, esistono due formidabili rimedi a ogni forma di prevaricazione sociale e ad ogni forma di egoismo individuale o di massa: sono il rispetto reciproco e l’altruismo. Sono rimedi che, volendo, si possono assumere ogni giorno nelle vostre classi, ragazzi, o sul lavoro, o per le strade, o in famiglia. Sono le fondamenta della nostra libertà e sono il vaccino contro ogni forma di violenza o di totalitarismo. Togliamo la rabbia dal nostro cuore. Rispetto reciproco e altruismo. Questo lo possiamo fare, ragazzi. Anzi, lo dobbiamo fare. Se vogliamo continuare ad essere persone libere. Buon 25 aprile a tutti».

Audio integrale dell’intervento del sindaco Ugo Baldi:  

La banda musicale ha proposto le note di Bella Ciao e Fischia il vento. Ezio Boglione, a nome delle associazioni d’Arma in Congedo ha chiesto l’attenti. La banda musicale Canonico Serra ha suonato il Silenzio. Tre ragazzi delle scuole santenesi hanno depositato un mazzo di fiori ai piedi dei due cippi, dedicati a Gianni Tosco e Giuseppe Musso.  La manifestazione si è chiusa sotto le note dell’inno d’Italia.

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Scarica le schede preparata dall’Associazione Le radici, la memoria, per il 25 aprile 2017:

A_Giuseppe_Musso_25aprile2017

LeRadiciLaMemoria_25aprile2017

A_Gianni_Tosco_25aprile2017

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