Santena, orgoglio mondiale, nazionale, regionale, metropolitano e torinese, puntata 90

SANTENA – 7 ottobre 2017 – Piemonte e Torino: l’orgoglio “sostenibile” del passato. La storia dal Castello pervade e s’integra con la Città e viceversa. A Roma, a Santena e in Italia dopo l’Unità è cresciuto lo stato sociale. A Lenola (LT) in gioco l’onore. Banna, problemi di bassa e alta pressione.

Sede Tecnocad Progetti, fonte Agenzia Ansa

1) Auguri a Germano & C°. E’ un’azienda che opera nel Mondo, valorizzando – nel solco della cultura sabauda, rigenerata dallo spirito beccariano, cavouriano e olivettiano – la storia e la tradizione dell’auto torinese. La Tecnocad Progetti ha inaugurato la nuova sede nell’ex Centro Stile Fiat di Mirafiori. La società di engineering, guidata significativamente da un Santenese di lontana immigrazione toscana, è specializzata nella progettazione di veicoli. Impiega più di 200 persone, provenienti da 11 paesi. Ha sedi a Modena, in Brasile, Cina, Stati Uniti, e attività in India e Turchia. Lo stabilimento è un esempio di non consumo del suolo e di recupero di impianto industriale dismesso. Di coraggio nell’affrontare le sfide dell’innovazione, ideazione, progettazione e industrializzazione. Di esperienza, affidabilità, sicurezza e segretezza applicate in un settore in continua evoluzione, aperto alla competizione nel mercato globale.

2) Cara Appendino, avanti con la sostenibilità storica. Eloquente la sua frase “ (sono) orgogliosa cittadina di quella che è stata la prima capitale d’Italia…” (La Stampa, di oggi, Pag 1). Adesso si metta d’accordo con Chiamparino e Baldi.  Prima lo capirete, Voi e i Vostri incaricati di amministrare il Castello, meglio è. Il tempo scorre, c’è fretta. Dovete fare il passo mancante. Torino e il Piemonte hanno bisogno di liberarsi della ingiusta campagna denigratoria, in corso da anni nel resto d’Italia. E’ ora di dare un senso a ciò che hanno fatto i nostri antenati più di 150 anni fa. Per questo Torino e il Piemonte non possono restare relegati nella sola cultura del sabaudismo, rappresentato dai Castelli dei Savoia. Devono uscire in fretta da una lettura e rappresentazione falsata della storia, che non dà l’idea del ruolo svolto nel tempo dalle diverse categorie sociali. Un difetto, cui si può sopperire, inserendo a pieno titolo il Castello Cavour nelle Residenze Sabaude. Altre iniziative di fusione con altri musei, magari anche quello del Risorgimento, hanno senso solo se vanno in questa direzione. L’unica in grado di sostanziare un’operazione sostenibile che, dopo il recupero del ‘500, ‘600, ‘700 sabaudo, ha bisogno come il pane di essere collegata con il logico sbocco conseguenziale: il Risorgimento, la formazione dell’Italia Unita, la collocazione della Penisola dentro i processi di globalizzazione dell’epoca moderna.

Carlo Smeriglio, storico locale

3) Santena nella storia. Nella sua inossidabile millenaria storia Santena ha camminato insieme alle comunità che la circondano e con quelle più grandi di cui ha fatto parte e di cui è parte. Indissolubile è il suo legame con Chieri. Così con il Pianalto, l’Astigiano, l’Albese, il Torinese, il Carmagnolese, il Vercellese, la Pianura Padana, la Liguria, il Centro e il Sud Italia, la Francia e l’Europa. Tutto ciò è documentato e immortalato, in particolare, nei libri del Canonico Bosio, di Don Lisa, di Giovanni Levi, di Carlo Smeriglio, in altri scritti e in memorie vocali tramandate. La complessità degli interessi in campo, gli intrecci tra società civile e religiosa, tra piccola e grande proprietà terriera, tra nobiltà, grande, media e piccola borghesia, tra servi e lavoranti che con fatica si sono emancipati fino a diventare cittadini descrivono una comunità che finora è sempre stata al passo coi tempi. Di questa storia molto è stato raccolto. Molto resta da raccogliere. Troppo rischia di essere perso.

Sede biblioteca civica

4) Roma e Santena sempre vicine. Sono legate da molti fili, tra cui il Bambin Gesù. Oggi noto alle cronache perché il Tribunale del Vaticano sta giudicando l’ex presidente e l’ex tesoriere per la distrazione dei fondi destinati all’ospedale pediatrico romano. Accusati di aver usato illecitamente denaro della Fondazione Bambin Gesù, per finalità extraistituzionali: la ristrutturazione dell’attico del Cardinale Tarcisio Bertone, ex Segretario di Stato del Vaticano. Nel 1886 invece il Bambin Gesù divenne famoso a Santena perché fu istituito il “Letto Paola”. Luisa Alfieri di Sostegno, pronipote di Camillo Cavour ed Emilio Visconti Venosta, più volte ministro degli Esteri, residenti a Roma e proprietari del Castello Cavour, in ricordo della loro primogenita Paola, morta all’età di nove anni, donarono una somma per coprire le spese dei fanciulli bisognosi che occupavano quel letto. A Paola inoltre fu intestata la scuola materna di Santena, oggi sede della Biblioteca comunale.

5) 1886 anno di svolta. Emilio Visconti Venosta, diventa cittadino onorario. I discendenti ed eredi di Camillo Cavour, si incardinano nella Città. Emilio, il pluriministro degli Esteri e interprete della linea politica cavouriana, fa apporre lo stemma di famiglia –il Biscione- all’interno e all’esterno del Castello. La famiglia contribuisce a realizzare la scuola elementare femminile. Cambia anche il nome dell’Asilo infantile : da “Camillo Cavour” a “Scuola materna Paola Visconti Venosta”. Il tutto si completa con la prima esposizione di arredi e cimeli cavouriani nella Torre Viscontea, nel cui piano superiore – nel 1886 ricorre il 25° anniversario della scomparsa- viene allestita la camera da letto e da lavoro del Contadino-Tessitore. E’ il primo nucleo del Museo cavouriano. Allora di proprietà privata. Diventerà un bene comune, dopo la II guerra mondiale, quando il Complesso Cavouriano sarà donato dal marchese Giovanni Visconti-Venosta alla città di Torino.

6) Lenola, Cavour o Ingrao? Antefatto nel n° 60, di rossosantena, 11 marzo. Visti il referendum Lombardo-Veneto del 22 ottobre e l’ondata neoborbonica che investono i partiti di destra, sinistra e centro in Puglia e in altre regioni del Meridione, c’è di che alzare le antenne.  Nella cittadina della Ciociaria si gioca una partita di rilievo nazionale. La cancellazione della memoria condivisa della storia patria non è cosa da sottovalutare. Un conto è dire che oggi le cose non vanno bene, un conto è affermare che vanno male per colpa di altri: delle generazioni che ci hanno preceduti. In gioco c’è l’assunzione delle responsabilità. L’attenzione di chi ha a cuore la storia dell’Unità d’Italia sono puntati sull’esito della disputa sul cambiamento o meno dell’intitolazione della piazza principale di  Lenola da Camillo Cavour in Pietro Ingrao.

Santena, torrente Banna, ponte su via Cavour

7) Siccità nel Pianalto. Venerdì, 6/10. Non tutti hanno in mente che la bizzarra Banna è l’apparato circolatorio-cardiovascolare del Pianalto. Che Santena è il presidio medico da cui si può controllare la salute di tutti i suoi componenti.  La Banna da mesi è troppo bassa. Basta andare sul ponte Musso e guardare sotto. Siamo a ottobre, mese piovoso. Eppure l’acqua è ferma, non scorre. La portata è ai minimi storici.  La siccità è troppo sottovalutata da chi ormai non ha memoria. Un tempo avrebbe causato disperazione e morte. Oggi è diverso. Soffrono le aziende agricole, gli orti famigliari, la terra e diverse specie di animali e di vegetali, mentre la rete commerciale, per ora, garantisce a bassi prezzi il rifornimento di mangimi, frutta, verdura, carni e farine. Visto che non ci sono montagne e ghiacciai e nevai e che si dipende dalle piogge, dalla rugiada e dalle falde sotterranee bisognerà che la Città metropolitana e i comuni della Zona omogenea facciano un Piano di Bacino per la Tutela e la Gestione del Ciclo Integrato dell’Acqua.

 

Gino Anchisi, da Santena, la città di Camillo Cavour, 7 ottobre 2017.

 

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