Santena, Il Movimento 5 Stelle a fianco dei lavoratori Embraco

SANTENA – 2 dicembre 2017 – Solidarietà del Movimento 5 Stelle ai lavoratori Embraco di Riva Presso Chieri. I capigruppo del Movimento 5 Stelle del Consiglio Regionale del Piemonte, del gruppo consiliare del Comune di Chieri e di Santena, hanno sottoscritto un documento dove si schierano a fianco dei lavoratori Embraco. E attaccano il Pd.

Francesca Frediani, capogruppo regionale M5S Piemonte; Daniela Berruto, capogruppo consiliare al Comune di Chieri e Mauro Sensi, capogruppo consiliare al Comune di Santena, in una nota inviata il 30 novembre scorso ai mezzi di informazione, dal titolo “Embraco, al fianco dei lavoratori con coerenza, nessuna lezione da chi ha smantellato i diritti dei lavoratori con il jobs act”, scrivono così a sei mani: «Presenti oggi al fianco dei lavoratori davanti ai cancelli dell’Embraco di Riva presso Chieri dove oltre 500 persone rischiano di perdere il posto di lavoro. Da mesi seguiamo l’evolversi della crisi aziendale e ci domandiamo per quale motivo la Regione Piemonte e il Ministero non abbiano ancora coinvolto la dirigenza Whirlpool, di cui l’azienda chierese fa parte. E’ dal confronto con i vertici della multinazionale che può passare il mantenimento del presidio produttivo e dei posti di lavoro».

I pentastellati Francesca Frediani, Daniela Berruto e Mauro Sensi, aggiungono: «Le responsabilità di questa drammatica situazione sono certamente della dirigenza, che intende chiudere dopo aver sfruttato lauti finanziamenti pubblici, ma anche di quella parte politica che ha introdotto il famigerato Jobs act». In chiusura dagli esponenti Grillini non poteva mancare un attacco al Pd: «A causa delle ultime riforme del lavoro dei governi sostenuti dal Pd e del Governo Renzi gli operai Embraco probabilmente non potranno accedere alla cassa integrazione. Non è attraverso la presenza sui palchi che il Movimento 5 Stelle manifesta la vicinanza ai lavoratori, ma impegnandosi ogni giorno per difendere i diritti e le tutele smantellati da quella stessa politica che oggi cerca di trovare soluzioni ai danni che ha prodotto. Chi ha votato il Jobs act e chi l’ha accettato senza fiatare solo per ordini di partito sostiene una visione del mondo del lavoro incompatibile con l’articolo 4 della Costituzione, richiamato oggi sul palco, che riconosce il diritto al lavoro per tutti i cittadini promuovendo le condizioni che rendano effettivo questo diritto».

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