Asparago, identità tracciabili verso il distretto. Puntata 120

SANTENA – 5 maggio 2018 –  85° edizione della Sagra dell’Asparago, i volontari della Pro-Loco promuovono l’orgoglio santenese. Santa Rita non fa miracoli. Dal Patto delle identità al Distretto il passo è breve.  Allarme, alcune politiche regionali agricole rischiano di distorcere il mercato orticolo.

1) 85° Sagra Asparago e TeleCupole. E’ una delle più antiche Sagre del Piemonte. Tutti i cittadini dovrebbero essere orgogliosi di una manifestazione che ogni anno porta nella città di Camillo Cavour migliaia di visitatori interessati a gustare il prodotto di eccellenza della rinomata e qualificata orticultura santenese. Un’orticultura che genera centinaia di posti di lavoro e un reddito di diversi milioni di euro l’anno. La Sagra inizia l’11 e termina il 20 maggio, ma il preludio è già l’8 maggio, la sera, quando il programma e il simbolo della manifestazioni saranno presentati a Telecupole, nella trasmissione “Ballando le Cupole”. Tra le novità di quest’anno il risotto con asparagi, con certificazione di filiera ISO 22005 dei produttori dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto. L’organizzazione della Sagra è curata dai volontari della Pro-Loco di Santena

2) Risottata con asparagi tracciabili. Nel campo degli asparagi la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione sono elementi fondamentali per far fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita. Sotto questo aspetto Santena dimostra di essere sempre all’avanguardia , pronta ad affrontare nuove sfide per garantire al consumatore sicurezza alimentare, freschezza e provenienza degli asparagi posti in vendita. Domenica 13 maggio in occasione della grande risottata agli asparagi in piazza Martiri della Libertà, con lo chef della Prova del Cuoco Sergio Barzetti, in arte Mr. Alloro, faranno il loro ingresso ufficiale nella Sagra gli asparagi con il Certificato di Tracciabilità ISO 22005, ottenuto dai soci aderenti all’Associazione Produttori di Santena e delle Terre del Pianalto.

3) Bollettino asparagi n°6 da Santa Rita. Quando al mercato di Santa Rita di Torino vedi vendere 4 mazzetti da mezzo kg di asparagina a 1 euro ti rendi conto che a Torino e in Italia il lavoro vale meno di zero e che non esistono regole di concorrenza. Regole normali che salvaguardino almeno la possibilità di lavorare e di essere proprietario di un’azienda in modo corretto. Nel caso del Piemonte, ciò riguarda in particolare la coltivazione di ortaggi, prodotti essenziali per l’alimentazione e la salute delle persone. Andamento Produzione: in settimana la raccolta dei germogli è calata, causa il raffreddamento del clima. Il valore dell’asparago fresco in cascina e con marchio di qualità è in lenta ripresa dai 4,5 ai 5,5 euro il kg, l’asparagina da 3 a 4 euro.

4) Asparagi e motori, gioie e dolori. Se le regole della concorrenza non sono rispettate le aziende, specialmente quelle giovanili, rischiano grosso. Il sopralluogo al mercato di Santa Rita insegna che Torino Metropolitana deve valorizzare la sua ruralità per salvaguardare il lavoro alle aziende agricole del territorio, per tutelare la qualità degli alimenti naturali e la salute dei suoi cittadini. Osservando il mercato degli ortaggi sotto La Mole anche un cieco si rende conto dell’utilità di un distretto del cibo che garantisca una quota di autonomia e autosufficienza alimentare. Torino e dintorni devono, infatti, evitare di ridursi ad essere solamente un mercato di sbocco di prodotti agricoli provenienti da fuori provincia, fuori regione e fuori Italia. I prezzi praticati sui mercati ambulanti metropolitani, dicono che le ripetute e continuative lesioni delle basilari regole della concorrenza stanno mettendo fuori gioco un sistema produttivo agricolo di prossimità, cresciuto nei secoli, oggi in pericolo perché si sono alterate le regole della concorrenza a livello legale e a livello regionale.

5) Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. In attesa che il Governo prossimo futuro, tramite i Ministri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico, definisca i criteri e le procedure per formare i distretti (vedi comma 499 della Legge di Bilancio 205/2018) i produttori agricoli, per reggere sul mercato ortofrutticolo l’urto della concorrenza sleale proveniente da fuori Regione, hanno bisogno di un distretto rurale che curi e tuteli gli interessi delle aziende agricole del territorio metropolitano torinese. I Comuni e la Città Metropolitana Torinese e la Regione sono chiamati ad intervenire per difendere un elemento essenziale dell’identità territoriale e del sistema sociale della comunità.  

6) Perché il distretto. Torino e dintorni non sono solo un mercato di conquista e di sbocco di prodotti orticoli coltivati altrove. Un distretto rurale del cibo è lo strumento per promuovere lo sviluppo sociale di una comunità che vive in un determinato territorio favorendo: la sicurezza e la salute alimentare, la salvaguardia del  paesaggio rurale, la tutela del lavoro e dell’imprenditorialità, la riduzione  dell’impatto ambientale  delle  produzioni improprie e dello   spreco   alimentare. Un’operazione che ha un senso se le istituzioni si occuperanno delle politiche del cibo che si esercitano nelle loro comunità.

7) Dal Patto delle Identità Territoriali al Distretto. Il passo è breve ma significativo. Il Patto siglato tra i Comuni nel 2016 trova nella logica del distretto un’evoluzione che ne sostanzia e amplifica i contenuti. La presenza di Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), di produzioni certificate e tutelate ai  sensi della normativa nazionale, conferma le potenzialità di un sistema  produttivo agricolo territoriale con una qualificata concentrazione di piccole e medie aziende agricole e di piccole, medie e grandi imprese agroalimentari. Un sistema in cui le attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale sono svolte nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale conformemente alla normativa europea, nazionale e regionale vigente.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 5 maggio 2018.

**

www.rossosantena.it

https://twitter.com/rossosantena