Settembre: Premio Cavour, Fulmini romani, Bersaglieri, Peperoni, Resistenza, Che Guevara, Chieri, Soldini.  Puntata 136.

SANTENA – 8 settembre 2018 – Tutti a Carmagnola e a Terra Madre; prende forma il distretto del Cibo. Da “O Roma, o morte” alla “Presa di Roma”. Santena tra Bersaglieri, Cavour, Garibaldi e Resistenza:la storia passa da qui.  La Grande Chieri cerca se stessa ragionando su territorio e cultura. Baldi a Raggi.

Giovanni Soldini, Premio Cavour 2018

1) Premio Camillo Cavour a Soldini. L’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour e la Fondazione Camillo Cavour hanno attribuito il Premio Nazionale Camillo Cavour a Giovanni Soldini. Il velista, specialista in navigazioni solitarie, che ha reso onore alla storia, alla tradizione, al coraggio, allo spirito di avventura delle generazioni di Italiani dei tempi antichi, delle Repubbliche marinare, delle scoperte del Nuovo Mondo, delle emigrazioni transoceaniche dell’Ottocento e del Novecento, fino ai giorni nostri. Soldini ricorda, per certi aspetti, lo spirito ardito e avventuroso di Camillo Cavour, politico capace di pilotare l’opinione pubblica tra tempeste e imprese verso i porti sicuri dell’Italia unita. Il Premio viene assegnato tradizionalmente il XX settembre, data della Presa di Roma, compimento dell’indicazione di Cavour di avere nella Città Eterna la capitale della Nuova Italia. La cerimonia si svolge nel Castello Cavour di Santena. L’ingresso per tutti i partecipanti è libero e gratuito.

2) Ricordare l’8 Settembre 1944. L’Italia era in guerra. Finiva l’alleanza con l’Asse Germania e Giappone e iniziava quella con Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Russia. Mussolini, sfiduciato dal Gran Consiglio del Fascismo, il 25 luglio era stato esautorato dal Re Vittorio Emanuele III, che nominava Primo Ministro il Generale Pietro Badoglio. Il comando delle Forze Armate veniva ripreso in esclusiva dal Re. Di lì a pochi giorni la Germania, con il consenso del Fascismo, rompeva l’Unità d’Italia, realizzata nel Risorgimento, dando vita allo Stato fantoccio, denominato Repubblica Sociale Italiana, RSI. Intanto il 9 e 10 settembre a Roma i Carabinieri e i Granatieri di Sardegna già combattevano nelle strade contro le truppe germaniche. Pur nella confusione generata dalla fuga del Re, nell’esercito e tra i militari, nascevano i primi gruppi di Resistenza all’occupazione Nazifascista. Dai militari sorsero le formazioni partigiane che hanno contribuito alla Liberazione dell’Italia culminata il 25 aprile 1945. Tra i primi resistenti vanno annoverati Elidio Valle, Enrico Visconti Venosta, e le centinaia di migliaia di soldati deportati in Germania che non accettarono di aderire alle forze armate della RSI.

3) 23/09. Santena e Villastellone a Roma. Domenica 23 settembre Cavour sfilerà, dal Colosseo ai Fori Imperiali fino  a Piazza Venezia, con i Bersaglieri della sezione Col. Ugo Verdi di Santena e Villastellone. Come a Santena l’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour, l’Associazione Nazionale Bersaglieri organizza nella Capitale la commemorazione dell’anniversario della Presa di Porta Pia, di cui ricorre il 148°. La presenza di Cavour nel cuore della Città del Papa è significativa. Fu lui a decidere di dichiarare guerra e di invadere lo Stato Pontificio rubando la scena a Giuseppe Garibaldi. Fu lui a indicare l’obiettivo di Roma Capitale. Il corpo più moderno dell’esercito italiano, i Bersaglieri, nel 1870 realizzò l’impresa legando indissolubilmente la sua storia con quella di Cavour, d’Italia, di Roma e Santena.  La scelta della sezione Ugo Verdi è il segno del crescente interesse delle comunità locali verso il patrimonio storico e culturale custodito a Santena.

4) Piazza del Libro a Chieri. Storia e memoria del territorio. Il 9-10 settembre a Chieri, sotto l’Arco, in Piazza Umberto, si svolge la prima edizione di una manifestazione che porterà in piazza editori, autori, associazioni, e biblioteche. Organizzano il Comune e l’Associazione Culturale Giuseppe Avezzana. La Città di Don Bosco, di Camillo Cavour, del tessile, delle carni e delle verdure sta man mano riscoprendo i fasti della Grande Chieri Romana, Medievale, Rinascimentale, Risorgimentale e Moderna. Città che nel passato, come nel Novecento, è stata capace di organizzare attività di zona per erogare servizi fondamentali per la vita della comunità sovraccomunale.

5) Chi è Giuseppe Avezzana. (Chieri 1797 – Roma 1879). Come Camillo Cavour, è stato un grande rivoluzionario chierese, seppure su posizioni diverse dal Contadino-Tessitore. Volontario napoleonico a 15 anni. Condannato in contumacia per i moti del 1821, fu il promotore dei ribelli di San Salvario (vedi monumento di largo Marconi), andò esule in Spagna. Nel 1823 si trasferì a New Orleans, poi passò in Messico e nel 1834 a New York. Ritornato in Italia nel rivoluzionario1848 e ottenuto il grado di colonnello, nel 1849 fu destinato a Genova, comandante della Guardia nazionale. Dopo la disfatta di Novara, guidò i moti di Genova scontrandosi con il Ministro La Marmora. Sconfitto, fuggì a Roma, dove fu ministro della Guerra durante il triumvirato mazziniano del 1849. Nuovamente esule a New York dal 1849 al 1860, partecipò tra i Garibaldini alle campagne del 1860, ’66 e ’67. Fu parlamentare per diverse legislature. Morì un anno prima della Presa di Roma. Un tipo mica male che ben spiega un certo spirito chierese-santenese.

6) Da Carmagnola a Madre Terra. Il percorso è breve e naturale. Il Carmagnolese con il Chierese e il Pianalto è la zona di coltivazione di peperoni, asparagi, ortaggi, carni, eccelsi, freschi e di qualità, fiore all’occhiello per tutti i Torinesi, endogeni ed esogeni. Carmagnola è un vertice deI Distretto del Cibo che da secoli fornisce alimenti alla comunità metropolitana. La Fiera Nazionale del Peperone e Terra Madre sono l’occasione per dare avvio al Distretto. Una forma la meno burocratica, la più pratica, la più filo aziendale possibile.

7) Garibaldi ferito di nuovo. Nel 1862, in Calabria, paradosso della storia, si dice fosse proprio un bersagliere a sparargli in un piede, mentre l’idolo di Che Guevara, l’uomo di Caprera, tra poco marito di una contadina astigiana, gridava “O Roma o Morte”.Stavolta invece è “solo” un fulmine.Sarà colpa del cambiamento climatico. Sarà che nella sfigata Italia crolla pure un ponte che tutti sospettavano potesse cadere. Sarà che un monumento in metallo in cima a un colle non è la cosa più furba da fare. Sarà che Cavour ha molti meno monumenti e perlopiù in marmo. Sarà che tra il L’Eroe dei Due Mondi e il Contadino-Tessitore non fu tutto un idillio. Sia quel che sia ma la Città di Camillo Cavour, tramite il Sindaco Baldi, ha il dovere di esprimere la sua vicinanza a Roma e alla Sindaca Raggi, augurando che al più presto Garibaldi sia messo in sicurezza.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 8 settembre 2018.

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