Riace, Nosiglia e coscienza del Chierese-Carmagnolese. Puntata 140

SANTENA – 6 ottobre 2018 – Il caso di Domenico Lucano, Sindaco di Riace. L’Italia e l’Europa annaspano mentre in Africa, i Cinesi avanzano su tutti i fronti. Gli ospiti di Terra Madre interessati ad applicare l’energia solare alle coltivazioni di asparagi e ortaggi, qui e in Africa. Attesa dei laici per la visita di Nosiglia nel Pianalto e nelle terre di Camillo Cavour.

 

1) Lucano Domenico, Sindaco di Riace. In questo mondo, fratelli, il peccato che paga può viaggiare liberamente e senza passaporto, mentre la virtù, se è povera, viene fermata a ogni frontiera” (H. Melville, Moby Dick). Migrazione, accoglienza e integrazione sono i filoni guida della celebrazione religiosa della Festa dei SS Cosma e Damiano a Santena, fin dai tempi di Don Lisa. Filoni in cui s’inserisce la vicenda di Lucano, un tipo non semplice, con tanti amici ed estimatori e altrettanti nemici e detrattori. Questi ultimi, oggi, ringalluzziti dalla notizia degli arresti domiciliari. Mimmo ha guidato la realizzazione di un modello di integrazione sociale a Riace, piccola comunità italiana in Calabria, ridando vita al Centro storico largamente disabitato. Un esempio per tanti piccoli paesi ormai spopolati. Un progetto che per la sua particolarità dovrebbe godere di un trattamento “speciale” considerato il suo valore sperimentale. Dicono che i suoi riferimenti siano Che Guevara e San Francesco. Visto dalla città di Camillo Cavour, ricorda anche Garibaldi e Don Bosco, due che in fatto di cuore, di lavoro, di testadura, di forzature alle regole ne sapevano assai. Adesso ciò che conta è che la disputa tra innocentisti e colpevolisti non gli faccia fare la fine di Fra’ Michele da Calci. Il simbolo del rinnovamento di Riace, città gemella dizigota di Santena, è nella bufera. Del resto è nel destino di chi si occupa di grandi cose -quali oggi sono l’immigrazione, l’integrazione e i diritti fondamentali e inviolabili della persona- esporsi al rischio di forzature dettate dalla coscienza, ma contrarie alle norme. Lucano è finito davanti alla giustizia per fatti legati al modello di integrazione di cui è la guida. Dopo Roma Ladrona di Buzzi, Carminati e Odevaine, dopo Salvini e la vicenda della nave Diciotti e tanti altri casi, adesso tocca a Lui finire sotto le lenti della magistratura. Viene accusato non già di un indebito profitto personale, ma  di non aver rispettato le regole per favorire i “clandestini”, anzi gli immigrati irregolari, e nell’assegnare l’appalto per la raccolta rifiuti. La vicenda ripropone l’antico problema della coscienza individuale, della disobbedienza, della difficoltà burocratica nella gestione degli aiuti. Risorge l’interrogativo se il fine giustifica i mezzi. E su chi stabilisce cosa è bene e cosa è male. Chi rispettò le regole di denunciare gli Ebrei, oppure i giovani renitenti alla leva nell’estate del 1944 era davvero nel giusto? Chi salvò quei giovani dalla fucilazione e dalla deportazione e chi salvò gli Ebrei dai forni crematori andò sicuramente contro le leggi, ma, non può essere considerato un delinquente. In casi estremi l’etica impone di non rispettare le regole. In queste situazioni entra in gioco la coscienza, la sola che può controbilanciare l’obbedienza e il conformismo. Si tratta di chiarire se lo stesso dilemma oggi si pone di fronte ai migranti, regolari e non, e se vale per la sperimentazione speciale realizzata a Riace. Domenico Lucano sta dalla parte degli immigrati, senza se e senza ma. A chi non la pensa come Lui, a chi crede che comunque le regole debbano essere rispettate, spetta il compito di chiedere leggi che garantiscono anche per chi viene dai paesi non europei i diritti umani inalienabili. Oppure no.

 

2)Senso di Terra Madre. Un amico chiede quanti sono gli agricoltori di Santena e Dintorni ad  ospitare le delegazioni straniere. Effettivamente sono ancora pochi. Qualcuno in più delle altre volte. Inoltre è stata l’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto ad affittare lo stand al Lingotto. Intanto qualcosa si muove. Lo stesso accade tra i numerosi ospitanti non contadini, ieri intenti a collaborare alla buona riuscita del Salone del Gusto, oggi interessati a fare qualcosa in più. L’approccio con la globalizzazione, con l’agroalimentare e con gli stranieri in questi anni è molto cambiato. Terra Madre ne ha modificato l’ottica e le prospettive misurandosi con la reciproca utilità e con la necessità di “aiutarli a casa loro”.  Una frase antica riesumata dopo la seconda Guerra mondiale dal Concilio Vaticano II. Ripresa con forza da Carlin Petrini e più recentemente riproposta dal Governo in carica. Una pratica che richiede di essere messa alla prova dei fatti perché i furbetti sono sempre all’opera. L’ospitalità adesso evolve nella ricerca di contatti duraturi che si trasformino in collaborazione anche a distanza, all’insegna del comune interesse.

 

3) Terra Madre e relazioni zonali e internazionali. Al momento dei saluti, sorge la domanda: cosa fare per non disperdere le relazioni stabilite? Qualcuno propone di rivedersi tra ospiti del Chierese-Carmagnolese. Nel frattempo un amico africano spiega quanto sarebbe utile un vecchio trattore. Su WhatsApp le informazioni corrono. Un’ospite contadina dice di averne uno. Lo si va a vedere. Può interessare. Nel ritorno si passa da Cascina Massetta, la fornitrice di uova, oggi punto di riferimento per la ricerca di nuove forme di riconversione dell’agricoltura zonale. Da lì suggeriscono di contattare il Sermig, l’Arsenale della Pace. Si scopre che stanno provando frigoriferi, congelatori, incubatrici e pompe idrauliche a 12 volt a pannelli fotovoltaici. L’invito al campo sperimentale del Villaggio Globale di Cumiana è per il pomeriggio. L’amico africano è un esperto del mestiere che ben si intende con i tecnici del Sermig, tra i quali c’è pure un nativo di Santena. Dall’ospitalità potrebbe nascere un progetto agricolo e industriale di reciproca utilità e collaborazione per quelli di là e per quelli di qui. Nulla di straordinario, a Santena c’è da tempo chi trasferisce attrezzi agricoli e chi scava e mantiene i pozzi in Africa. La differenza è che oggi il numero delle persone e degli interessi coinvolti potrebbe crescere.

4)  Santena all’Asparago Day. La Fiera di Cesena ospiterà il principale evento fieristico internazionale dedicato all’asparago: l’International Asparagus Days. “Una tre giorni, in programma da martedì 16 a giovedì 18 ottobre, che concentrerà l’attenzione sulle più moderne tecnologie di campo che si potranno vedere all’opera in quattro serre dimostrative allestite per l’occasione. All’interno di un campo prova da cinquemila metri quadrati, situato proprio davanti al quartiere fieristico, gli operatori potranno valutare sei diverse tipologie di macchine di ultima generazione (preparazione del terreno, baulatura, pacciamatura, trapianto, diserbi e trattamenti, raccolta) e conoscere metodi innovativi di coltivazione e irrigazione per il prodotto sia verde che bianco (Italiafruit News 2018)

5) Quanti asparagi. Nel mondo il primo produttore e consumatore è la Cina. In Europa, nel 2017, prima è la Germania con 23.000 ettari e 1.100.000 quintali, pari a una produzione di 48 q per ettaro, di cui il 95% bianchi. Seconda la Spagna con 13.000 ha e 600.000 q, pari a 46 q per ha, di cui 80% bianchi e 20% verdi. Terza l’Italia con 9.500 ettari e 500.000 quintali, pari alla produzione di 52,5 q per ha, di cui il 85% verdi e 15% bianchi. La prima provincia d’Italia è Foggia con 6.000 ettari e 310.000 quintali, con una produzione per ha di 53 q (fonte L. Trentini). Nel Pianalto si stima che ci sia una superficie coltivata di 50 ettari, che con la produzione di 50 q per ettaro fa 2.500 quintali. Una coltivazione di nicchia, in crescita considerate la buona resa economica, la forte domanda e la necessità di ristrutturare e riconvertire le produzioni e le aziende agricole. Un contesto tipico per dare sostanza al Distretto del Cibo.

6) Puglia e distretto del cibo. La competizione fra produttori e territori quando non è distorta fa bene. Non per niente oggi nel Chierese-Carmagnolese si ragiona sul distretto del cibo. Distretto di cui di avverte l’utilità, ma che per la verità sembra non riscuotere ancora la necessaria attenzione da parte dei Comuni e delle Istituzioni: cioè dagli Enti che dovrebbero curare l’interesse delle comunità. Il caso della Puglia, più precisamente della Provincia di Foggia è emblematico. Negli anni Ottanta si imponeva la necessità di riconvertire le sue produzioni agricole e le relative aziende. L’asparago fin da subito risultò essere una buona soluzione. La domanda cresceva. Aumentava l’ import dalla Spagna mentre le tradizionali coltivazioni locali erano travolte dalla mancanza di varietà più produttive e più resistenti alle malattie.  Nel frattempo a Santena  la situazione era aggravata da una dissennata politica commerciale che aveva di fatto ucciso la redditività e il lavoro dei contadini, introducendo partite di asparagi provenienti da altre regioni, in particolare dall’Emilia-Romagna. Foggia, allora, seppe rispondere al mercato inventandosi come produttrice di un ortaggio fino allora tipico del Nord. Ciò ha avuto il doppio effetto di ridimensionare l’ import dalla Spagna e di rispondere alla crescente domanda interna. La varietà Eros sperimentata a Santena alla fine degli anni ottanta e novanta in Puglia ha dato straordinari risultati stimolando la ricerca di nuove varietà e di nuovi sistemi produttivi. Oggi in Puglia si lavora sul fresco, per il mercato interno e per l’export e sui surgelati, sui disidratati e sui semidisidratati congelati, per preparare basi di condimento e piatti precotti, molto apprezzati all’estero.

Mons Cesare Nosiglia (immagine di archivio)

7) Nosiglia a Poirino. L’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, incontrerà i presidenti delle associazioni civili e dunque laiche del territorio giovedì, 11 ottobre, alle 21 a Poirino, nel “Salone Italia”. Un’occasione importante soprattutto se si affronteranno, nella dimensione sovra comunale e sovra parrocchiale, le problematiche sociali della comunità territoriale dell’Unità Pastorale 57, terre del super laico Camillo Cavour (Cambiano, Poirino, Santena, Trofarello, Villastellone). Un appuntamento da non perdere, viste le sfide che le comunità cattolica e civica devono affrontare adesso e subito. Sia sul fronte dell’applicazione del Vangelo e delle innovazioni del Concilio Vaticano, sia sul versante della riconversione del sistema produttivo, industriale e agricolo, imposta dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici.

P.S. Tanti auguri a Don Nino Olivero, ex Parroco di Cambiano e Santena, ora Vicario del Vescovo e Parroco di Santa Maria Goretti di Torino.

 

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 6 ottobre 2018.

 

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