Asl To5: oltre mille i cittadini che si rivolgono al Servizio dipendenze  

SANTENA – 2 novembre 2018 –  Sono 1.200-1.300 i cittadini che nell’Asl To5 si rivolgono al SerD, Servizio dipendenze.

 

Nell’Asl To5, dal 2013 al 2017, il numero complessivo di utenti che si rivolgono al SerD, Servizio dipendenze, risulta essere oscillante tra i 1.244 del 2016 ai 1.316 del 2014, non è possibile pertanto individuare un netto trend in ascesa o in discesa ma una fluttuazione che oscilla su una media discretamente stabile. Anche il numero dei pazienti del 2017  – pari a 1.283 – appare in linea con questo andamento. I dati sono contenuti nel Piano locale delle dipendenze 2018-2020 dell’Asl To5.

La suddivisione dei pazienti del Servizio dipendenze per tipologia di problema è la seguente.

–I soggetti portatori di problematica di alcoldipendenza rappresentano in media il 30 per cento dei pazienti afferenti gli ambulatori. Gli alcolisti appaiono in lenta ma costante ascesa passando dai 355 del 2013 ai 382 del 2017, con una variazione in aumento del 7,6 per cento.

–I soggetti che si sono rivolti agli ambulatori per la cura del tabagismo rappresentano in media il 7 per cento dei pazienti che si rivolgono al SerD. Il numero dei tabagisti oscilla dai 105 dell’anno 2013 ai 89 del 2017, si rileva un calo senza riuscire a individuare un trend statisticamente significativo.

–Il numero dei soggetti con problema di gioco patologico rappresenta in media il 5 per cento dei pazienti che si rivolgono al servizio.

Nel Piano locale dipendenze si precisa che «L’andamento numerico nel corso degli anni evidenzia un picco negli anni 2015-2016 e un minimo nel 2017. I soggetti con dipendenza da sostanze stupefacenti illegali rappresentano in media il 58 per cento dei pazienti del SerD.  L’andamento numerico nel corso degli anni è relativamente costante, con un picco nel 2014 (797) e un minimo nel 2016 (695)».

Il documento precisa: «Per quanto riguarda il tasso pazienti-popolazione in carico presso le quattro sedi  di Carmagnola, Chieri, Moncalieri e Nichelino, non ci sono delle variazioni significative tra le sedi e nel corso degli anni. È espresso come tasso x1000 abitanti e varia tra il 4.13/1000 e il 4,60/1000 nei vari ambiti territoriali».

Nel piano si aggiunge: «Occorre sottolineare come in molti casi l’attribuzione del soggetto a una tipologia di dipendenza consiste in una semplificazione; infatti è alta la percentuale di portatori di multi-problematicità  – ad esempio gioco d’azzardo più alcol oppure di alcol più tabagismo o di tossicodipendenza più alcol – che vengono inquadrati in base al problema al momento principale in una delle quattro categorie».

Il Piano prosegue: «Si possono inoltre individuare le seguenti problematiche e criticità rilevabili attraverso molteplici fonti e indicatori:

–Invecchiamento e “cronicizzazione” dei soggetti in carico ai SerD e alle Comunità accreditate.

–Aumento dei soggetti poli-dipendenti, con differenze tipologiche dovute sia alla condizione economica che alla fascia d’età.

–Aumento dell’uso di cocaina, correlato ad un aumento delle richieste di aiuto e presa in carico, sia ambulatoriale che residenziale.

–Aumento dei soggetti con problemi giudiziari, ammessi al beneficio della messa in prova e alle pene alternative alla carcerazione.

–Aumento dei soggetti che presentano un quadro patologico complesso multidimensionale, con una sommatoria dei seguenti quadri diagnostici: dipendenza patologica, disturbi psichiatrici, problemi legali e giudiziari, problemi sociali e problemi economici. Queste situazioni multidimensionali rendono necessario un sempre maggiore coinvolgimento: dei Servizi di Psichiatria e di Neuropsichiatria Infantile, degli Enti Locali, dei Servizi Sociali e della Magistratura, per la definizione di procedure e programmi di presa in carico, trattamento e riabilitazione, più efficaci ed efficienti, sia sul piano clinico che in relazione all’utilizzo delle risorse economiche e di personale.

–Abbassamento dell’età di esordio di comportamenti a rischio e di uso di sostanze psicotrope, legali ed illegali, con correlata minor informazione e consapevolezza del rischio e della capacità di porre in essere comportamenti di protezione della salute.

–Instabilità del livello di consapevolezza dei rischi e conseguente riduzione dei comportamenti di protezione salute rispetto all’AIDS e alle malattie sessualmente trasmissibili.

–Aumento delle condizioni di cronicizzazione e conseguente aumento di soggetti che presentano una consistente fragilità sociale, condizione che richiede un aumento della condivisione delle strategie dei diversi nodi della rete territoriale formale e informale: Servizi Socio-Sanitari pubblici e privati, Enti Locali, Scuole, Associazioni di volontariato, ecc. al fine di porre in atto programmi di prevenzione, trattamento e di tutela più efficaci ed efficienti.

–Aumento delle condizioni di cronicizzazione, con limitato e parziale recupero delle capacità di reinserimento sociale e necessità di individuazione di nuove forme di semi-residenzialità e di domiciliarità Assistita/protetta.

–Crisi economica e conseguente riduzione dell’offerta di lavoro, condizione che riduce ulteriormente la possibilità di avvio di tirocini lavorativi, che possano poi sboccare in un’Assunzione, in particolare nei soggetti con lunga storia di dipendenza patologica, mono e pluri-problematica. Da questa analisi consegue la necessità di individuare e sperimentare laboratori educativi ed altre forme di sostegno al lavoro che consentano sia di valutare le capacità lavorative residue (per migliorare il risultato dei tirocini lavorativi), sia di poter erogare parziali borse lavoro, tenendo conto delle limitazioni imposte dalle nuove norme sui tirocini.

–Elevato tasso di incidentalità stradale, spesso conseguente ad uso di sostanze psicotrope legali e/o illegali, in soggetti con scarsa consapevolezza del rischio conseguente all’Associazione tra guida dell’automezzo e condizione di uso di sostanze. Elevato numero di soggetti, inviati dalla Prefettura perché fermati alla guida di automezzi con rilevazione di uso problematico di sostanze psicotrope, che si rivolgono ai SerD con la richiesta di attivazione di programmi di diagnosi, cura e riabilitazione, al fine di evitare le sanzioni amministrative previste dalla legge. Un problema nei confronti di tale popolazione target è la dubbia efficacia dei trattamenti che sono basati solo sull’obbligatorietà a sottoporsi ad esami di laboratorio fino alla rilevazione di negatività nell’uso.

–Aumento dei cittadini, con problematiche patologiche conseguenti al Gioco d’Azzardo, che in minima parte si rivolgono ai Ser.D, ma la cui esistenza è attestata dai Servizi Sociali, dagli Assessorati Comunali, dalle Associazioni di volontariato del territorio e dagli sportelli di ascolto. Conseguente necessità di aumentare le iniziative di informazione/sensibilizzazione sui rischi di patologia connessa al Gioco d’Azzardo, rivolte sia alla popolazione generale che a fasce specifiche di popolazione, sostenendo e facilitando l’accesso ai servizi di cura per le persone che manifestano delle problematiche che necessitano di sostegno e di trattamento».

**

FONTE: Asl TO5, Piano locale dipendenze 2018-2010.

**

www.rossosantena.it

https://twitter.com/rossosantena

www.facebook.com/filippo.tesio