Santena, Giulia di Barolo e Camillo Cavour, una risorsa di Santena.  Puntata 147

SANTENA – 24 novembre 2018 – La presenza dell’Opera Barolo nella Cascina Massetta di Santena fa riflettere sul passato, presente e futuro del Chierese-Carmagnolese, di Torino, d’Italia e d’Europa. Nel Castello Cavour, nell’Archivio Storico di Chieri e di Santena, nelle memorie, nel paesaggio rurale e nelle colture del luogo si può ricostruire il buono fatto dalle generazioni che ci hanno preceduti.

 

Santena, castello Cavour

1) Santena è una città speciale, troppo sottovalutata dai suoi abitanti, dagli storici risorgimentalisti e da coloro che oggi si occupano di politica, lavoro e investimenti. Eppure, mentre la disputa tra NO-TAV e SI-TAV si fa più serrata, in Piazza Castello, la figura di riferimento per coloro che sono favorevoli alla ferrovia Padano-Mediterranea ad alta velocità, è inequivocabilmente Camillo Cavour.  C’è un altro esempio. Il legame speciale tra la città di Camillo Cavour e Giulietta di Barolo. E qui non parliamo di quanto hanno fatto per il progresso dell’agricoltura, della viticoltura e della vinificazione. Già nel 1835, un anno dopo la nascita della Congregazione delle Suore di Sant’Anna, vennero a Santena due di queste religiose, pagate da Filippina di Sales, nonna di Camillo Cavour. Venivano ad aprire una scuola gratuita, udite, udite, per fanciulle povere. Era la “prima” uscita da Torino di un ordine che estenderà la sua opera caritatevole in tutto il mondo. Il legame con Giulia di Barolo conferma l’importanza delle memorie raccolte nel Castello Cavour per la storia delle generazioni che hanno fatto grande l’Italia. Antenati che, col loro lavoro e impegno civile, sono stati le colonne portanti del processo culminato nell’Unità d’Italia.Conferma che l’attenzione al progresso sociale e alle opere caritatevoli può dare buoni frutti, ieri come oggi.

2) La Congregazione delle Suore di Sant’Anna è sorta a Torino, nel 1834, grazie all’opera di due sposi, Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert, marchesi di Barolo. Attenti ai segni di Dio e aperti ai bisogni del tempo, accolsero nella loro casa e istruirono i bambini che venivano lasciati soli o abbandonati lungo le strade, perché i genitori non avevano tempo e capacità per prendersi cura di loro.

Cascina Massetta, Favari di Poirino

3) Il legame tra i Benso e i Barolo, si allargava ad altre famiglie: Alfieri di Sostegno, d’Azeglio, Moffa di Lisio, Valerio, Petitti di Roreto, Giulio, Giovannetti e ai loro dipendenti, parenti, servitori, collaboratrici, mezzadri, cuoche, donne di servizio. Si espandeva all’assistenza dei poveri senza lavoro, dei carcerati e delle carcerate, alle scuole gratuite per maschi e in particolare per le femmine, ai commerci, ai servizi pubblici, ai nuovi lavori, alle infrastrutture, alle istituzioni, all’agricoltura, alle leggi, al governo dello Stato. Conoscere la storia di tutte queste famiglie, sia di quelle povere sia di quelle ricche, significa imparare e leggere, in profondità e con rettitudine, la vera storia di come gli Italiani sono riusciti a compiere la grande impresa di fare nascere e crescere un nuovo Stato a metà Ottocento nel cuore del Mediterraneo e dell’Europa.

Santena, castello Cavour, agosto 2018

 4) Investire sul Castello di Santena è un’operazione utile per lo Stato, per l’Europa, per il Piemonte e pure per la Città Metropolitana Torinese. In particolare per quest’ultima, da dieci anni colpita da un declino al quale non si è ancora posto rimedio. Una decadenza che rischia di aggravarsi perché c’è la tendenza a sottovalutare il sostegno degli investimenti nella tradizionale attività di costruttori di mezzi di trasporto. Ma non solo. Si sottovaluta il ruolo geo-strategico del Piemonte nell’Europa Occidentale, cosa che i nostri antenati invece seppero esaltare. Il vecchio Tunnel del Frejus, aperto nel 1871, fu considerato una delle meraviglie del Mondo, non solo perché era il più lungo traforo del Globo, ma perché, oltre ad essere il primo delle Alpi, dopo la piccola galleria del Monviso, era la via di collegamento mondiale su cui correva lo sviluppo di Genova, Alessandria, Asti, Torino, Val Susa. 

 5) Oggi, grazie all’azione di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei, si può comprendere meglio l’importanza del corridoio della linea di alta velocità che passando dal nuovo Tunnel del Frejus permette di collegare la Pianura Padana, da ovest ad est, con il resto d’Europa.  Un tema che va ben oltre alla ridotta visione dei NO-TAV, i quali si limitano a sostenere la validità del traffico dei TIR su autostrada in Val Susa. Ciò, nonostante siano noti i problemi di inquinamento atmosferico, acustico, ambientale e incidentale derivante dal transito dei camion.  

 6) Il miracolo che gli antenati di noi Italiani sono stati capaci di fare e di regalarci si basa sul lavoro e i sacrifici di donne e uomini, che si sono emancipati e impegnati compiendo il loro dovere e chiedendo nuovi diritti, quali: la pensione, il servizio sanitario, lo studio, l’uguaglianza di fronte alla legge, la libertà di muoversi prima nella Penisola e poi addirittura in Europa. Lavoratrici e lavoratori, nelle fabbriche e nelle campagne che, esercitando nuovi mestieri grazie all’istruzione, al saper leggere, scrivere e far di conto, si sono impegnati per sviluppare una società in cui da servi diventarono cittadini. Un’azione sostenuta dagli Illuministi grazie al riconoscimento del valore sociale del lavoro delle persone.

 7) Notizie dalla non lontana Bassora. Nella mitica città irakena, alla confluenza dei leggendari Tigri ed Eufrate, vicina all’Oceano Indiano e capolinea dello strabiliante viaggio di Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, Sindaco di Torino e signore di San Salvà, è scoppiato il colera. 277mila bambini rischiano la vita per colpa dell’acqua contaminata. Migliaia di famiglie per colpa delle condizioni igieniche sono già state costrette a emigrare.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 24 novembre 2018.

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